Gli eventi meteorologici eccezionali degli ultimi giorni hanno suscitato preoccupazione e rabbia nell'intera comunità locale. Per comprendere meglio le cause e gli effetti di questi fenomeni, abbiamo avuto l'opportunità di intervistare Andrea Bertolini, direttore di ReggioEmiliaMeteo. Con la sua esperienza e competenza nel campo della meteorologia, Bertolini ci offre un'analisi approfondita sugli eventi che hanno colpito la nostra città e ci aiuta a comprendere meglio il contesto climatico in cui essi si inseriscono.
È insolito che diverse località, come Castelnovo, Toano, Carpineti e Baiso, sperimentino bombe d'acqua con effetti simili contemporaneamente. Cosa potrebbe aver causato questa particolare concentrazione di eventi meteorologici estremi?
Li accomuna il fatto di essere temporali intensi, molti intensi, con nubifragi. Attualmente si utilizza comunemente il termine "bomba d'acqua", ma non è corretto. Il termine corretto sarebbe "nubifragio", che indica una precipitazione più intensa e potenzialmente distruttiva. Il fattore comune, oltre all'intensità dei temporali, è il terreno saturo, incapace di assorbire l'acqua a causa delle abbondanti piogge che si sono verificate durante tutto il mese di maggio, triplicando la media stagionale. Questo è dovuto al fatto che sul Mediterraneo abbiamo avuto un persistere di pressioni basse o comunque sotto la norma. Negli ultimi 10 giorni si è avuta molta instabilità specie sui rilievi con rovesci e temporali. Le abbondanti piogge di maggio hanno saturato le falde acquifere e i torrenti, che si riempiono rapidamente anche con una minima quantità di acqua. I terreni sono già saturi, quindi l'acqua piovana scorre quasi interamente sulla superficie, dirigendosi verso i canali e i torrenti. In questi piccoli bacini si verificano alluvioni improvvise, che possono essere molto pericolose e talvolta letali se ci si trova nel luogo sbagliato al momento sbagliato. Queste alluvioni si sono ripetute negli ultimi giorni, in particolare a Ponte Secchia, il 3 e il 4 giugno, e ieri a Gatta.
In base alle tue conoscenze e all'esperienza, quali potrebbero essere le prospettive future riguardo alla frequenza e all'intensità delle bombe d'acqua in queste zone? Come potrebbero essere gestiti questi eventi nel lungo termine?
Nel caso specifico delle alluvioni lampo nella nostra provincia, non vedo alcuna tendenza particolare. Quello che possiamo dire è che in determinate situazioni si possono generare configurazioni bariche persistenti nel tempo. Questa persistenza aumenta temporaneamente la probabilità di accadimento di eventi eccezionali che siano locali o estesi. Quindi, durante quel periodo specifico, diventa più probabile e frequente che si verifichi un evento del genere. Attualmente stiamo vivendo una fase in cui, dopo 24 mesi di siccità che si è protratta fino ad aprile, la natura ha riconosciuto questa forte anomalia e ha deciso di intervenire. È stato osservato un leggerissimo trend al calo delle precipitazioni, statisticamente significativo negli ultimi sessant'anni. Tuttavia, quelle due annate secche sono state un'anomalia estrema che non poteva persistere in quel modo. Lo stesso vale per le temperature del 2022, che sono state estremamente elevate per l'Italia, mentre nel resto del mondo erano alte come negli ultimi vent'anni, ma non fuori scala. Tornando alle piogge, questi ultimi due anni così aridi erano troppo anomali e quindi era inevitabile che prima o poi si verificasse una compensazione. Ora immagino che nei prossimi mesi potrebbero verificarsi ulteriori eventi meteorologici simili, sperando che non si concentrino sempre nella provincia di Reggio.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a una maggiore frequenza di eventi meteorologici estremi in diverse parti del mondo. Qual è la tua opinione sulle cause di questa instabilità e quali potrebbero essere le conseguenze a lungo termine?
Le statistiche sui fenomeni meteorologici di breve durata, come temporali e nubifragi, sono limitate e non consentono di estrarre tendenze chiare. Mancano dati sufficienti per comprendere se vi sia un aumento o una diminuzione di questi eventi. Al contrario, le serie storiche sulle piogge giornaliere nel corso delle 24 ore sono più estese e analizzate da istituti come l' ISAC-CNR. Non sono emersi trend significativi nelle piogge intense associate agli eventi alluvionali più noti in Italia, come quelli a Genova e in Romagna. Riguardo alle temperature globali, è evidente che siano aumentate, e ci sono chiare testimonianze di un aumento degli eventi estremi, come le ondate di calore, anche in Italia. Non c'è ancora una prova concreta di un collegamento diretto tra il riscaldamento globale e gli eventi di pioggia estrema. La gestione e la manutenzione del territorio sono cruciali, ma ci sono situazioni in cui i danni sono inevitabili. Anche con una perfetta manutenzione delle infrastrutture, i danni sarebbero comunque significativi. La successione di eventi intensi sul territorio già saturo ha contribuito alla situazione eccezionale, rendendo difficile mitigare i danni. In situazioni normali o leggermente al di sopra della norma, una corretta gestione del territorio può fare la differenza nel prevenire danni alle infrastrutture.