Home Cronaca Don Bignami: la bellezza educa, Bismantova è un bell’esempio
Atteso l'intervento del direttore Ufficio Cei sull'Enciclica Laudato Si'

Don Bignami: la bellezza educa, Bismantova è un bell’esempio

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Don Bruno Bignami, direttore dell'Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, si appresta ad affrontare il tema di una riconsiderazione del modo di abitare l'Appennino. L'occasione sarà l'intervento che terrà sulla Enciclica Laudato Si'.

Don Bignami, 53 anni, originario di Cremona ma attualmente a Roma, suscita grande attesa per il suo intervento che si terrà giovedì sera alle 21 presso il Centro Laudato Si' a Bismantova, Castelnovo ne' Monti. L'evento è a ingresso libero. Il Centro Laudato Si', che ha accolto oltre 4500 persone nell'ultimo anno, si conferma come un luogo attrezzato e suggestivo di incontro tra spiritualità e ambiente. Recentemente, ha ospitato anche 20 dirigenti delle scuole primarie di Reggio Emilia, consolidando la sua reputazione come centro di iniziativa. Prima dell'intervento di don Bignami, ci sarà un incontro dedicato agli addetti all'accoglienza e alla cultura, come guide e operatori turistici e culturali, per discutere del territorio di Bismantova.

Don Bignami, cosa occorre comprendere leggendo la Laudato Si’?
Ci sono tre grandi questioni da comprendere – risponde il direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei -. La prima riguarda l’ecologia integrale. Papa Francesco ci suggerisce di pensare e affrontare l’ecologia in termini di connessioni strette con le altre tematiche sociali del nostro tempo. Un caso a noi vicino è la questione energetica: non possiamo affrontarla solo dal punto di vista ambientale (passaggio da combustibili fossili a fonti solo rinnovabili), ma anche come tema sociale, tenendo presente ad esempio le famiglie che non hanno accesso all’energia o che non riescono a pagare la bolletta. Un secondo tema che la Laudato Si’ propone è quello dell’abitare. Abbiamo, infatti, appiattito questa esperienza umana alla questione di possedere un terreno, una casa, uno spazio. La proprietà viene vista come esclusiva. Nella tradizione umana, invece, abitare è sempre una questione relazionale, mette in gioco i rapporti tra le persone.

Questo quando accade?
Il caso emblematico è il conflitto in Ucraina dove l’occupazione di suolo diventa più importante delle persone che lo abitano. Così è stato anche durante la Prima guerra mondiale: le trincee definivano spazi da difendere e da oltrepassare nella conquista. Ma se penso alla vostra realtà il problema è anche quello di abitare le aree interne e di montagna: lo spopolamento verso le città non è l’unica soluzione. Credo che l’Appennino possa fare la sua parte in termini positivi, nel contribuire a tenere viva una storia e luoghi di vita. Le cooperative di comunità hanno questo grande merito.

Ultimo tema?
La contrapposizione tra la cultura dello scarto e la cultura della cura. Mentre la prima riduce tutto a oggetto di consumo, comprese le persone che sono strumentalizzate, la cultura della cura valorizza le persone per quello che sono, non per la loro utilità.

Lei giovedì salirà da Roma per intervenire presso il Centro Laudato Si’, un centro che nel suo nome porta proprio l’enciclica del Papa.
Il nome Laudato Si’ è molto bello ed una scelta profetica. La Chiesa, in questo caso col Parco nazionale, valorizza i luoghi contro l’abbandono. Dobbiamo, infatti, ricordare come la bellezza, a differenza dell’abbandono, educa perché attrae e eleva la nostra umanità. Bismantova credo sia un bell’esempio.

1 COMMENT

  1. Decisamente d’accordo sul fatto che la bellezza educhi, o almeno dovrebbe farlo, a cominciare da quella del creato, di fronte alla quale non dovremmo mai smettere di stupirci e che, oltre ad alimentare la nostra spiritualità, dovrebbe indurci ad aver un grande e continuo rispetto della natura, mentre vediamo che purtroppo non è sempre così, anche nei nostri gesti più semplici e quotidiani, se guardiamo alla quantità dei rifiuti disseminati qua e là lungo le strade, e in altri luoghi che richiederebbero invece molto riguardo, come lo meriterebbero le opere d’arte, di carattere sacro e non, che rendono unico o quasi il Belpaese, mentre non di rado ciò non succede, o perlomeno questa è l’amara e sconsolante impressione.

    P.B. 08.06.2023

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