Grazie al film del 1994 Quattro matrimoni ed un funerale, di Mike Newell e con Hugh Grant, la poesia dell'angloamericano W.H.Auden (1907-1973) Funeral Blues divenne famosissima, aiutando anche un riaccendersi di interesse nell’autore, uno dei poeti più influenti del Ventesimo secolo. Nel film, la poesia è letta al funerale di uno dei protagonisti, Gareth, dal compagno Matthew: così i versi divennero anche simbolo di una società più aperta, che riconosceva i diritti degli omosessuali.
Il testo aveva già avuto diverse vicende: era stato inizialmente scritto da Auden nel 1936 come parte di un’opera teatrale che criticava l’imperialismo britannico ed era inteso, ironicamente, come un lamento in morte di un dittatore. La poesia di Auden affronta spesso temi etici, sociali e politici e la figura del dittatore era purtroppo ben presente al poeta in quel periodo, periodo che Auden stesso chiamerà Age of Anxiety, l’Età dell’ansia. Il poeta riscriverà poi il testo, lasciando intatte solo le prime due strofe, per farlo diventare una canzone da cabaret. Nella nuova versione le strofe sono un lamento per la perdita di una persona amata, che fu appunto il motivo per inserirle in Quattro matrimoni ed un funerale. Dal 2005, inoltre, Funeral Blues è inscritta nel monumento che ricorda i morti della strage dello stadio Heysel, in Belgio, dove trentanove persone furono uccise quando i tifosi del Liverpool attaccarono quelli della Juventus.
Funeral Blues (1938)
Blues in memoria
Stop all the clocks, cut off the telephone,
Fermate tutti gli orologi, staccate il telefono,
Prevent the dog from barking with a juicy bone,
Date un osso sugoso al cane così che non abbai,
Silence the pianos and with muffled drum
Zittite i pianoforti e con tamburo smorzato
Bring out the coffin, let the mourners come.
Portate fuori la bara, fate venire chi piange.
Let aeroplanes circle moaning overhead
Lasciate che gli aerei volino in cerchio lamentandosi sulle nostre teste
Scribbling on the sky the message He Is Dead
Tracciando nel cielo il messaggio E’ Morto
Put crepe bows round the white necks of the public doves,
Mettete fiocchi di crepe attorno ai colli bianchi dei piccioni
Let the traffic policemen wear black cotton gloves.
Fate che i vigili indossino guanti di cotone neri.
He was my North, my South, my East and West,
Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed Ovest,
My working week and my Sunday rest,
La mia settimana di lavoro e la mia domenica di riposo,
My noon, my midnight, my talk, my song;
Il mio mezzogiorno, la mia mezzanotte, il mio parlare, il mio cantare;
I thought that love would last for ever: I was wrong.
Pensavo che l’amore sarebbe durato per sempre: mi sbagliavo.
The stars are not wanted now: put out every one;
Non servono le stelle ora: spegnetele tutte;
Pack up the moon and dismantle the sun;
Impacchettate la luna e demolite il sole;
Pour away the ocean and sweep up the wood.
Versate via l’oceano e spazzate via il bosco.
For nothing now can ever come to any good.
Perché niente ormai può portare alcunché di buono.
Nelle prime due strofe l’uso dell’imperativo ci ricorda l’origine della poesia: la lingua usata come forma di propaganda in onore di un dittatore morto. Ma la necessità di silenzio e di solitudine della prima strofa, uniti al desiderio che tutto e tutti siano coinvolti nel dolore della seconda strofa, sono sentimenti universali, che ognuno di noi sperimenta al momento della perdita.
Le strofe successive diventano più personali: chi è morto era l’orizzonte di chi lo sta piangendo, era i suoi punti cardinali, era la fatica ed il riposo, era la quotidianità, era il parlare giornaliero ed il cantare gioioso. L’ultimo verso della terza strofa ci ricorda una sensazione comune di quando siamo felici e innamorati: non pensiamo a quanto facilmente la vita può cambiare in un istante.
Nell’ultima strofa la sofferenza di chi piange si riflette nella natura: ora l’imperativo è usato per descrivere l’enormità del dolore, un dolore che rende inutile, e quasi offensiva, la presenza del mondo naturale perché senza la persona amata tutto quanto ci circonda, seppur maestoso e potente, diventa inutile.
Auden era apertamente omosessuale, in un periodo in cui non era facile esserlo, e l’amore caratterizza molte sue poesie. La relazione più lunga, col poeta Chester Kallman, fu anche la più dolorosa, quando Kallman cominciò a staccarsi da Auden, che continuò ad essere fedele e scrisse:
…..
How should we like it were stars to burn
Cosa proveremmo se le stelle bruciassero
With a passion for us we could not return?
Per noi di una passione che non possiamo ricambiare?
If equal affection cannot be,
Se un amore pari non può esserci
Let the more loving one be me.
Allora io sarò quello che ama di più.
…..
La consapevolezza che l’amore è il legame fondamentale per gli esseri umani è presente nell’interesse di Auden per la politica: nella poesia September 1, 1939 il poeta riflette sull’invasione della Polonia da parte della Germania nazista, ovvero l’inizio della seconda guerra mondiale:
I sit in one of the dives
Siedo in una delle bettole
On Fifty-second Street
Della Cinquantaduesima Strada
Uncertain and afraid
Incerto e spaventato
As the clever hopes expire
Mentre spirano le speranze brillanti
Of a low dishonest decade:
Di un decennio basso e disonesto:
Waves of anger and fear
Onde di rabbia e paura
Circulate over the bright
Circolano sulle terre luminose
And darkened lands of the earth,
E oscurate della terra,
Obsessing our private lives;
Ossessionando le nostre vite private;
The unmentionable odour of death
L’indicibile odore di morte
Offends the September night.
Offende la notte di Settembre.
…..
There is no such thing as the State
Non c’è qualcosa come lo Stato
And no one exists alone;
E nessuno esiste da solo;
Hunger allows no choice
La fame non consente alcuna scelta
To the citizen or the police;
Al cittadino o la polizia;
We must love one another or die.
Dobbiamo amarci l’un l’altro o morire.
…..
Anche questa poesia è diventata molto famosa, fu tra l’altro interpretata come riflessione sull’attacco alle torri gemelle in una New York ed un Settembre di molti anni dopo. Tuttavia, Auden arrivò a rigettare questi versi, a dire addirittura che si pentiva di averli scritti e proibirne la pubblicazione. Perché? Penso che Auden rigettasse proprio il fatto che la poesia fosse diventata così popolare, e credo non gli sarebbe neanche piaciuta molto la fama di Funeral Blues: i poeti amano e rispettano la lingua e quando questa diventa troppo usata ed abusata si fa anche superficiale, banale. Nel momento in cui le parole sono ripetute ossessivamente, quando diventano cibo di tutti, perdono il loro significato più intimo, più originale, e offuscano il messaggio iniziale. Così come era sincero con se stesso nella relazione amorosa più importante della sua vita ed era pronto a sacrificarsi, così vedeva il pericolo che i suoi versi venissero sviliti e resi approssimativi. L’onestà che aveva nella vita, la ritroviamo nella sua poesia.
Chiedo scusa a tutti. Avevo scritto ‘prima guerra mondiale’. Ovviamente era la seconda! E grazie mille a Giuseppe che me lo ha fatto notare.