Nella giornata di mercoledì appena trascorso, 24 maggio 2023, è venuto inaspettatamente a mancare Arnaldo Fontana, classe 1940, da molti conosciuto come autorevole ed indimenticabile interprete di Papa Gregorio VII, del quale vestiva magistralmente i panni nelle periodiche rievocazioni storiche dell’epoca matildica, promosse a Ciano di Canossa per ricordare i celebri fatti dell’undicesimo secolo.
Si può ben dire che egli sia stato un autentico figlio di questi suoi posti, dei quali ha vissuto da vicino, e in diretta, le profonde trasformazioni avvenute nella società in un arco di alcuni decenni, a partire da quando tante famiglie della natia frazione di Monchio delle Olle, con non poco sacrificio, e fatica, si rifornivano di acqua per la casa ed il bestiame presso un comune pozzo della borgata (da cui trarla a mano, col secchio).
Per ragioni di lavoro ebbe poi a trasferirsi a Milano, ma rimase fortemente legato ai luoghi di origine, dove tornò stabilmente a vivere una volta raggiunta l’età della pensione, immergendosi di nuovo in questo suo “mondo” di casa, nel frattempo mai dimenticato, e dove collaborò attivamente a molteplici iniziative locali (del soggiorno meneghino aveva comunque conservato alcune tipiche cadenze, e simpatiche espressioni).
La folta partecipazione alle sue esequie presso la cinquecentesca chiesa di Monchio, coi numerosi amici e conoscenti che hanno voluto portargli l’ultimo saluto, così come l’affollata presenza al Santo Rosario della sera prima, stanno a testimoniare quanto Arnaldo fosse apprezzato e benvoluto, a motivo della sua operosa disponibilità, del carattere gioviale e franco, e dei buoni sentimenti che si portava dietro.
Col maltempo che ha concesso una benevola tregua, la salma è poi stata accompagnata all’adiacente Cimitero, affacciato su un’ampia e gradevole vallata di questa bella terra matildica, al cui limitare si scorgono i castelli di Canossa e Rossena, con la torre di Rossenella, e ivi Arnaldo riposerà insieme alla moglie Anna, ai genitori e nonni, e altri congiunti, fra cui la zia Desolina, alla quale lo univa un grande e reciproco affetto.
P.B.
