Home Primo piano Samuele Teneggi nel film ‘Rapito’
ispirato ad una storia vera, da domani 25 maggio al cinema

Samuele Teneggi nel film ‘Rapito’

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Il castelnovese Samuele Teneggi è tra i protagonisti del film ‘Rapito’, del regista Marco Bellochio, presentato in concorso al Festival di Cannes ieri 23 maggio e sarà distribuito nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 25 in quelle francesi da Ad Vitam a dall'8 novembre.

Samuele l’ho incontrato alla vigilia di due importanti appuntamenti. Stava per essere trasmessa la fincition ‘Lea un nuovo giorno’, andata in onda in prima serata su Rai1 dove interpreta Dante, il figlio della caposala dell'ospedale pediatrico e migliore amica della protagonista, Lea. L’altro importante appuntamento: il film “Per niente al mondo” di Ciro D’ Emilio che di lì a breve sarebbe uscito al cinema. (Il film, dal 15 settembre scorso, è trasmesso su Netflix, ndr).

Era febbraio dello scorso anno. E ora siamo alla vigilia di un altro importantissimo appuntamento.

Domani appunto uscirà nelle sale Rapito, primo film italiano in concorso per la Palma d'oro, a Cannes, dove il giovane Samuele interpreterà il fratello del protagonista.

“Dopo tanti provini – racconta Samuele - è arrivato questo film; prima di sapere se mi avessero assegnato il ruolo sono passati circa 3 mesi. Poi è iniziato il periodo delle riprese e nel frattempo ho terminato gli studi all’Accademia D’Amico. Nelle prossime settimane inizierò altri provini. Intanto dico che questa è stata una straordinaria esperienza. In Rapito interpreto il fratello maggiore del bambino rapito; la famiglia ha una funzione abbastanza chiave nella trama perchè i genitori hanno sempre continuato a lottare per riportarlo a casa”.

Samuele spiega che è ispirato ad una storia vera: “Il film è ambientato nel 1858, 'Rapito' racconta la vera storia di Edgardo Mortara, un bambino ebreo di sei anni. Nel quartiere ebraico di Bologna, i soldati del Papa Pio IX irrompono nella casa di questa famiglia e per ordine del cardinale, sono andati a prendere Edgardo perché, secondo le dichiarazioni di una domestica, ritenuto in punto di morte, a sei mesi, era stato segretamente battezzato. E quindi si riteneva che dovesse avere una educazione cattolica. I genitori di Edgardo, sconvolti, faranno di tutto per riavere il figlio”.

“Ieri sera – conclude Samuele - l'anteprima ha ricevuto tanti applausi. E’ un film da vedere”.

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