La Pietra di Bismantova a Urbino

La pittrice Fiorella Kunz di origine ligonchiese ha portato la Pietra di Bismantova a Urbino.

L’artista aveva esposto una mostra di acquerelli alla Pietra di Bismantova nella sala Laudato Sii lo scorso anno, mostra curata e presentata in un progetto di tre mesi dedicato alla natura e al divino ad opera di Simona Sentieri.

Fiorella, lei ha portato la Pietra ad Urbino… ci racconti

Sì. Il festival aveva come tema “un dono culturale all’umanità” ed ho subito pensato alla Pietra di Bismantova, simbolo del nostro Appennino Tosco Emiliano, resa famosa da Dante nella Divina Commedia. E presentare la Pietra a Urbino, paese natale di Raffaello…per me è stato il massimo. Ho avuto l’occasione di farla conoscere ad artisti internazionali, ognuno intervenuto con opere che rappresentavano il proprio paese o comunque con altre idee: dall’Australia, dalla Bielorussia, dalla Bolivia, per citare qualche paese. Gli elaborati sono realizzati in forma esagonale per esaltare la geometria, cioè uno dei principali cardini della legge dell'Umanesimo razionale del periodo Rinascimentale, ossia nell'epoca del Duca Federico da Montefeltro.

Questo amore per la Pietra dove nasce?

Io abito a Nova milanese ma trascorro le mie estati a Ligonchio; mia madre è nata qui e anche i genitori di mio marito. Qui, in Appennino, ci sono le mie radici, sono affezionata a questi posti. Ecco perché ho deciso d portare la Pietra di Bismantova a Urbino: farla conoscere e magari invogliare le persone a venire a visitarla.

Quando ha iniziato a dipingere con gli acquerelli?

All’incirca nel 2011 e dopo una dura selezione, sono entrata a far parte dell’Associazione italiana Acquerellisti, nel 2020. Con loro ho fatto diverse esposizioni a Chiavari, a Milano, a Padova; poi ho fatto dei contest internazionali. Durante il Covid, ho mandato i miei quadri in giro per il mondo: venivano pubblicati ed esposti in Serbia, in Indonesia, in Giappone. Quest’anno sono stata selezionata per Fabriano in Acquerello, ho esposto a Bologna con artisti che venivano da tutto il mondo, fino poi a cogliere l’invito a partecipare all’ottava edizione del Festival di Urbino.