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Fiducia, felicità, rispetto e responsabilità sono i cardini sui quali costruire un progetto di sviluppo territoriale metro-montano condiviso da chi vive sulle aree interessate

Paolo Verri ospite del festival primaverile “La montagna del latte scende in città”

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Paolo Verri

Il 13 maggio nella sala civica dell’ ex polveriera a Reggio Emilia Paolo Verri – che si autodefinisce “uomo di libri”-  ha dialogato con l’economista territoriale  Giampiero Lupatelli nel secondo di una serie di incontri programmati nell’ambito dell’iniziativa “La montagna del latte scende in città”.

Il festival primaverile, realizzato grazie all’apporto e al contributo di diverse istituzioni pubbliche e private, ha l’obiettivo di ragionare sulla pianificazione strategica nella città e nei territori reggiani.

Il progetto identificato con “La montagna del latte” creato nell’ambito della Snai (Strategia nazionale delle aree interne) dall’Unione Montana dell’Appennino reggiano, ha l’urgenza di confrontarsi con la città metropolitana e la realtà urbana.

Giampiero Lupatelli e Paolo Verri

Dalla presentazione che il dottor Giampiero  Lupatelli fa del dottor Paolo Verri ai microfoni di Redacon (video) si coglie lo spessore del suo contributo su temi oggetto della proposta culturale di cui trattasi che sono di indubbia rilevanza.

Paolo Verri si occupa di città e sviluppo urbano dal 1998, fra i diversi incarichi ricoperti che compongono una ricca biografia ne emergono alcuni particolarmente significativi. E’ stato direttore del Salone internazionale del libro di Torino dal 1993 al 1997. Dal 2003 ha guidato la promozione e la comunicazione relativa alla città di Torino in occasione delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia e delle Olimpiadi del 2006. Ha seguito con successo la candidatura e la programmazione di Matera 2019 quale capitale europea della cultura.

L’esposizione di Verri ha avuto come fulcro i concetti di democrazia rappresentativa e democrazia deliberativa, di spazio e di tempo. In questo perimetro ha approfondito come è variato e varia in continuo il rapporto tra montagna e città e viceversa. Il mutare della percezione spazio temporale nell’arco delle generazioni e come questa incide nella relazione tra i territori ha trovato ampio spazio nella relazione presentata. Fiducia, felicità, rispetto e responsabilità sono i canoni attraverso i quali si può giungere ad un accordo tra le diverse realtà territoriali su quello che potrebbe essere un piano strategico di intervento di medio periodo integrato e condiviso per il godimento del “bene comune” inteso nel senso più ampio del termine.

Monica Incerti Pergreffi

La conferenza ha visto la partecipazione di un pubblico, attento e interessato ai temi trattati, composto anche dalla classe terza dell’Istituto d’arte Chierici di Reggio Emilia accompagnati dal professor Sandonà. Le letture appassionate di Monica Incerti Pergreffi hanno  fatto da corollario al dialogo intercorso tra i relatori.

 

Akesios Percussion Quartet

Akesios Percussion Quartet con “Eco che si propaga” – Danze intorno al legno – hanno regalato sonorità insolite all’uditorio. La mattinata si è conclusa con un brindisi e un buffet il cui protagonista è stato il Parmigiano Reggiano.