Pierluigi Giacobazzi è un divulgatore scientifico ma potremmo definirlo un personaggio poliedrico con la passione per il cielo. E questa passione, diventata anche il suo lavoro, lo ha portato a stabilirsi a Castelnovo ne’ Monti perché ““nei tanti luoghi visitati per osservare e fotografare la volta celeste, il vero incanto lo offre il firmamento della Pietra di Bismantova”
Pierluigi nel 2010, al fine di diffondere la cultura e la passione per la fotografia astronomica, fonda l’”Associazione Culturale J.W. Draper”, una realtà culturale ispirata allo scienziato capostipite della fotografia astronomica. Dal 2010 al 2015 ricopre la carica di presidente del “Centro Sperimentale per la Didattica dell’Astronomia – CeSDA” e di direttore del Civico Planetario “Francesco Martino” di Modena.
Nel gennaio del 2020 fonda “Casa delle Stelle”, un progetto di educazione ambientale all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, dedicato all’osservazione e fotografia della volta celeste.
La sua attività di astrofotografo lo ha portato a visitare alcuni dei luoghi più bui del pianeta Terra, tra i quali: il deserto di Atacama, l’isola di Pasqua, Big Island delle isole Hawaii e La Palma dell’arcipelago delle isole Canarie. Si definisce un “cacciatore di eclissi” e un “contemplatore di nuvole”.
Pierluigi, dunque ti sei trasferito da Modena a Castelnovo per lavoro e per passione?
Sì. Mi ha portato qui la meraviglia che si vive e si percepisce a Bismantova, sia in termini paesaggistici che da un punto di vista culturale e ambientale: ho trovato quello che stavo cercando. E’ un lungo viaggio iniziato tanto tempo fa, un percorso a tappe tra fotografia naturalistica e divulgazione scientifica che ha fatto sì che arrivassi qui e potessi continuare quella che è la mia missione personale, ovvero raccontare, soprattutto alle nuove generazioni, il cielo stellato.
Ho iniziato a visitare l’Appennino reggiano una decina di anni fa, circa nel 2013, quando per questioni fotografiche, ricercavo luoghi che avessero una valenza paesaggistica, storica, culturale, da narrare e al contempo da associare a temi celesti ben specifici. Uno dei messaggi che porto avanti da diverso tempo con la mia attività professionale è quello di far comprendere, in particolar modo ai giovani, come il cielo non rappresenti unicamente il laboratorio dello scienziato, bensì la naturale prosecuzione dell’ambiente terrestre nella volta celeste. Un patrimonio di tutta l’umanità da contemplare e salvaguardare nella sua maestosa bellezza.
Di foto in foto, con i miei progetti fotografici sono arrivato a trovare qui un luogo dove poter riprendere ad esempio l’arco diurno apparente del sole, questo è uno dei temi principali che si affrontano nei planetari e nelle scuole per avvicinare i bambini a quella che è la fenomenologia diurna della volta celeste. E dove riprendere dall’alba al tramonto il tracciato del sole se non a Castelnovo. A Pietra Dura, panoramicamente, ho trovato il paesaggio che mi serviva a descrivere l’arco solare più basso dell’intero anno, era la vigilia di Natale del 2017.
Come si fa a comunicare tutto questo, soprattutto ai più piccoli?
È piuttosto complesso, una soluzione efficace l’ho trovata usando la fotografia. Con le mie fotografie riesco a portare nelle scuole parti del paesaggio locale, contestualizzandole con argomenti ben precisi appartenenti sia al territorio che alla volta celeste. Oltre a questa attività di ‘comunicatore’, condivido le fotografie su circuiti internazionali, al fine di diffondere e valorizzare queste meraviglie del paesaggio. Alcune immagini, riguardanti la Pietra di Bismantova e altri noti geositi locali quali i Gessi Triassici, sono state selezionate in America come fotografie del giorno di Scienze della Terra. È un circuito universitario americano che, parallelo alla Nasa, si occupa di scienze della Terra, geologia e in generale dei diversi processi e fenomeni che modellano il nostro pianeta e le nostre vite.
Quando hai scoperto questa passione per le stelle, per il cielo?
Diciamo che fa parte della mia formazione professionale, ma se vogliamo datarla direi fin da bambino quando appunto ho osservato per la prima volta un cielo stellato di discreta qualità.
Perché di discreta qualità?
A causa dell’inquinamento luminoso non sempre si ha una ‘visione’ nitida della volta celeste notturna. Questo ricade soprattutto su i bambini che vivono in città e che quindi si ritrovano in ambienti inquinati di luce di notte. Questo fa si che oltre a perdere lo stupore e quindi la curiosità nei confronti di una delle parti più belle della Natura, i piccoli non riescano a collocarsi sulla scala universale. Tutto questo incide inevitabilmente sulla loro formazione, sia di individuo che culturale.
E a Castelnovo ci sono questi problemi di inquinamento luminoso?
Pur essendo la Pianura Padana l’area più inquinata di luce di notte dell’intero pianeta Terra, qui, in Appennino, all’interno del Parco Nazionale in cui ci troviamo, ci sono condizioni accettabili e sono presenti aree buie dove è ancora possibile osservare e fotografare un ottimo cielo stellato. Sono circa quindici anni che mi occupo professionalmente di comunicazione e divulgazione scientifica in questi termini e puntualmente noto come i bimbi, soprattutto quelli che vivono in aree urbane, non abbiano la minima idea di cosa voglia dire poter ammirare la Via Lattea o altri elementi che caratterizzano la volta celeste notturna. Privilegio che noi adulti abbiamo avuto e che si può ritrovare ancora qui, a Castelnovo ne’ Monti.
Organizzate molti laboratori dedicati ai bambini e che comprendono l’osservazione di questa meraviglia ‘celeste’… e quali sono i prossimi appuntamenti di “Casa delle Stelle”?
“Casa delle Stelle” propone varie tipologie di iniziative culturali ed eventi tematici. Ad esempio, “Giochiamo con le Stelle” è un laboratorio dedicato ai bambini che comprende una parte introduttiva riguardante temi ben specifici del cielo stellato e una parte laboratoriale – a cura di Rosetta Toni - con cui i bimbi possono apprendere al meglio le nozioni acquisite. Lo scopo è quello di avvicinare i piccoli esploratori spaziali a una osservazione consapevole delle tante meraviglie che di stagione in stagione il cielo notturno ci dona. Con l’estate 2023 riprenderanno anche le iniziative all’aperto, quali le serate di osservazione guidata del cielo stellato e i seminari di astrofotografia e astronomia.