Arca è l’acronimo che sta per Aiuto Relazioni Competenze Affidabilità. Il sodalizio nasce pochi mesi fa per volontà di alcune persone che si vogliono mettere in gioco per dare aiuto alle fasce più deboli della società.
La presidente Francesca Fabbiani così spiega gli intenti del gruppo: “L’obiettivo di Arca è quello di dare spazio, sostegno e attenzione a tutte quelle realtà personali, familiari e gruppali che quotidianamente vivono situazioni di disagio, vulnerabilità e solitudine. Vogliamo essere presenti attraverso interventi mirati e specifici sul territorio con il supporto di un equipe di professionisti e figure adeguatamente formate. Arca si sviluppa dall’idea che l’esperienza personale, quindi non solo professionale, possa essere motivo di cambiamento positivo per persone che vivono situazioni di malessere”.
Uno degli slogan di Arca è il seguente: “La differenza la fanno le persone”.
Con le parole che seguono la presidente illustra cosa sta alla base di questo concetto: “I soci fondatori e chi aderirà in futuro sono persone che hanno compreso che il vero aiuto non è limitarsi a svolgere un proprio percorso individuale o gruppale di terapia, ma che è necessario andare oltre. Riteniamo che sia essenziale tenere in considerazione tutti i contorni del soggetto in difficoltà, quindi un perimetro definito dall’intera famiglia e dal desiderio personale. Lo scopo dell’associazione è infatti quello di avvicinarsi ai giovani e a tutte le persone che si trovano in situazioni scomode, valorizzando le risorse personali e i vissuti di ognuno come fonte di scambio ed esperienza”.
L’associazione, che ha valenza nazionale, opera al momento con due sedi: una in Toscana e una a Reggio Emilia e a questa possono far riferimento le persone che vivono in Appennino. Si rivolge a familiari, genitori, bambini, ragazzi, insegnanti, a chi si occupa di minori e anziani con interventi di promozione del benessere e prevenzione delle varie povertà sociali che possono colpire l’individuo attraverso un supporto socio educativo e psicologico.
Così prosegue la responsabile di Arca raccontando della realtà a cui è a capo: “Il sodalizio è già concretamente attivo attraverso il progetto Vois. Si tratta di un’app facilmente scaricabile sul cellulare che diventa spazio e luogo di dialogo e che facilita un'intima condivisone. Attraverso Vois figure qualificate possono accogliere e aiutare chi sta affrontando momenti di difficoltà ascoltando e indirizzando chiunque abbia bisogno di sostegno. Stiamo divulgando la conoscenza della app sul territorio attraverso i social, all’interno delle scuole e in tutte quelle realtà frequentate da giovani e non solo. Voglio ricordare in tal senso quale esempio il “progetto scuola” che porta al centro gli istituti scolastici quali luoghi di prevenzione. E’ attivo da alcuni mesi negli alle superiori e ha contribuito alla diffusione di Vois anche grazie al passaparola tra i ragazzi. L’app è già attiva e operativa e ciò ci consente di ricevere costantemente richieste di aiuto. A tale scopo abbiamo attivato percorsi personali e gruppali seguiti al momento dalle figure a disposizione che sono professionisti e o personale adeguatamente preparato per la prima accoglienza. La nostra idea è quella di creare un gruppo di giovani volontari che possa interagire con i propri coetanei sostenendoli, parlando la stessa lingua, con l’obiettivo di dar luogo ad un vero e proprio “scambio alla pari”. I servizi di accoglienza e supervisione e i progetti nelle scuole sono gratuiti. Per l’intervento di professionisti è previsto invece il pagamento di una quota stabilita in base alle esigenze del singolo e della situazione trattata. Certo è che il primo passo lo dove fare chi sente la necessità di aiuto trovando in se stesso la forza per fare il primo passo. Noi di Arca siamo certi che riuscire a chiedere aiuto è la più alta forma di coraggio”.
L’associazione si finanzia attraverso erogazioni liberali, effettuate dai soci o da terzi (persone fisiche, aziende, enti), eredità e lasciti testamentari, contributi provenienti da enti pubblici, raccolte fondi, partecipazione a bandi e raccolta di quote associative.
Le ragioni che hanno spinto i soci fondatori a costituire Arca si possono cogliere dalle affermazioni di Francesca Fabbiani :“La nostra intenzione di far nascere Arca deriva dal fatto che abbiamo percepito la necessità di operare un cambiamento positivo caratterizzato da benessere e consapevolezza tale da migliorare il contesto sociale attraverso il concreto aiuto all’individuo. Ciò in cui crediamo può sembrare retorica ma non lo è. Noi siamo veramente convinti che sia necessario adoperarsi con ogni mezzo e persona a disposizione per migliorare il mondo in cui viviamo. Questo riguarda sia il bambino che l’anziano: i giovani hanno bisogno di certezze e prospettive, mentre gli anziani di accoglienza e presenza”.
Arca perseguirà i propri obiettivi attraversi due direttrici principali. Da un lato opererà con interventi e servizi socio sanitari di concerto con gli enti pubblici preposti allo scopo attraverso un lavoro in rete. Dall’altro non farà mancare momenti formativi quali convegni, incontri e ogni possibile attività volta alla promozione della salute e del benessere attraverso l'informazione, la prevenzione, la consapevolezza, il sostegno, anche tesi alla prevenzione del bullismo e al contrasto della povertà educativa.