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intervista a Vittorio Bigoi, presidente della cooperativa San Rocco

“Le banche non si accorgono che nei comuni montani c’è un po’ di fermento”

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In questi giorni si parla tanto della disertificazione bancaria, dopo i dati diffusi dal sindacato bancari First Cisl Emilia-Romagna nel corso di un convegno organizzato nei giorni scorsi a Bologna.

Sulla questione ha le idee ben chiare Vittorio Bigoi, presidente della società San Rocco cooperativa di Comunità di Ligonchio.

“Forse parlarne adesso è tardi. I famosi buoi scappati con la stalla aperta - tuona Bigoi -  La volontà delle banche era ed è chiara, ridurre gli sportelli e ridurre di conseguenza il personale".

Presidente Bigoi, la chiusura delle banche nelle aree interne comporta notevoli difficoltà, per tutti, e scoraggia chi eventualmente vorrebbe investire... 

Certo senza una banca chi dovrebbe investire trova maggiori difficoltà, ammesso che qualche industriale ci sia ed abbia voglia di investire in montagna ed io parlo di alta montagna, appunto delle zone del crinale per intenderci. Ma le maggiori difficoltà sono per coloro che ancora ci abitano e magari portano avanti piccole o meno piccole attività in modo quasi eroico. Le banche vanno per la loro strada, come è stato e come continuerà a essere; a loro non interessa lo sviluppo delle ‘aree interne’. Le banche stanno dimostrando di essere miopi, non si accorgono che nei comuni montani c’ è un po’ di fermento. Nascono e sono già nate tante cooperative che si battono per ridare linfa vitale ai nostri piccoli borghi incontaminati e dove si vive ancora molto bene, lontani da traffico, inquinamento e caldo sempre più opprimente. per sei mesi all’ anno. Io sono certo che contrariamente alle scelte delle banche, i nostri paesi avranno modo di poter incrementare la popolazione residente ed abitante come già sta accadendo, combattendo il fenomeno di cui i nostri gestori politici dovrebbero occuparsi come prima priorità assoluta, ovvero la denatalità. Il ministro Lollobrigida che in questi giorni è citato da tutti, parla di sostituzione etnica. Proprio non ha capito nulla di quello che sta accadendo. In Italia nel 2022 sono nato meno di 400mila bambini e sono morte oltre 700mila persone questi sono i dati preoccupanti ed allarmanti di una popolazione già anziana che prestissimo e di questo passo diventerà sempre più vecchia.
Cosa si dovrebbe fare è notorio, dare stipendi ai giovani che consentano loro di mettere al mondo dei figli e poterli mantenere, fare politiche di aiuto alle famiglie, asili a prezzi accessibili, ecc… Senza andare troppo lontano i nostri cugini d’ oltralpe ci possono insegnare, ed infatti la Francia ha un saldo positivo a favore delle nascite rispetto ai decessi.

Lei, insieme ad altre persone avete provato ad evitare prima la chiusura della banca nel 2021; poi, una volta chiuso avete comunque provato a prendere contatti con altri istituti perché qualcuno decidesse di ‘venire’ a Ligonchio.

Era l’anno del lockdown. La chiusura dello sportello bancario ha portato tante difficoltà. Quando si è diffusa la notizia ho creato un gruppo whatsApp e abbiamo iniziato una ‘battaglia contro i mulini a vento’ perché sapevamo che non avremmo vinto ma dovevamo comunque provarci. Non potevamo comunque aspettare senza provare a fare niente quindi abbiamo contattato la banca, abbiamo incontrato persone… il risultato è evidente a tutti.

Oltre ad essere una ‘battaglia’ per cercare di tenere aperta la banca, la sua è stata dettata anche da una scelta emotiva…

Sì, perché mio nonno negli anni cinquanta si impegnò tantissimo, insieme ad altri, per avere la banca in questo territorio. Lui faceva il contabile alla centrale dell’Enel e andava spesso a Milano, in corriera; tornava con tantissimi contanti che servivano per pagare gli operai; un viaggio inenarrabile.

Non siete riusciti nel vostro intento, ma da questo gruppo whatsApp è nata una Cooperativa…

È nata una solida collaborazione con tutte queste persone e abbiamo preso consapevolezza che c’erano tante persone che volevano che si facesse qualcosa per questo territorio. Da qui l’idea di creare questa cooperativa di comunità. Adesso siamo partiti: abbiamo preso in gestione il rifugio dell’Aquila a Ligonchio; siamo riusciti a mettere insieme una bella squadra, abbiamo già uno chef, un aiuto chef, abbiamo chi si occuperà del bar e l’addetto alla reception. E’ una struttura turistico alberghiera piuttosto importante, molto carina: un villaggio con casette costruite in legno. Ci sono circa 180 posti letto, ristorante, centro benessere con piscina, una sauna, tutto in uno scenario fantasmagorico. Intendiamo fare l'inaugurazione entro fine maggio.

5 COMMENTS

  1. Il presidente Bigoi espone qui le sue ragioni, com’è giusto che sia, anche perché tocca un argomento affatto secondario, come tutto quanto riguarda le rete dei servizi montani, ma non capisco cosa c’entri il chiamare in causa il ministro Lollobrigida, quasi che fosse indifferente al problema denatalità, mentre a me sembra essere proprio l’esatto contrario, e credo di non trovarmi da solo a pensarla così (casomai, verrebbe piuttosto da chiedersi se e come sia stata applicata dalle nostre parti la cosiddetta strategia per lo sviluppo delle Aree Interne del Paese”, o come possa esserlo da qui in avanti, visto che ne sentiamo parlare abbastanza spesso).

    P.B. 26.04.2023

    • Firma - P.B.
  2. Il problema della chiusura degli sportelli bancari riguarda sia la montagna che le città e segue fisiologicamente la precedente “esplosione” nell’apertura degli sportelli avvenuta negli ultimi vent’anni. A Casina c’era storicamente una sola banca, ne sono state aperte altre tre e con la Posta entrata nel circuito bancario sono diventate cinque! Ora una di queste ha chiuso, evidentemente erano troppe. Va anche detto che con l’operatività on line la necessità di ricorrere agli sportelli riguarda solo le persone “non informatizzare”, più avanti in età e comunque sempre meno, con là disponibilità di uno sportello bancomat evoluto per versare eventuali assegni si può operare anche senza sportelli bancari tradizionali e le aziende da anni operano così. Pensare che lo sviluppo del territorio ed eventuali investimenti dipenda così strettamente dalla presenza degli sportelli mi sembra non consideri lo sviluppo tecnologico intervenuto. A oggi oltre il 70% delle operazioni del clienti privati avviene online, sulla clientela business siamo vicini alla totalità. Per lo sviluppo di un territorio serve più la fibra che non uno sportello!

    • Firma - Vulzio Abramo Prati
  3. Informatizziamo pure, basta sportellisti, basta cassiere nei supermercati, basta benzinai, di questo passo occorrerà veramente la tassazione sull’intelligenza artificiale per poter assicurare le pensioni; per non parlare del lavoro per i giovani. Mala tempora currunt.

  4. L’informatica le tlc e l’intelligenza artificiale sono un supporto indispensabile e inevitabile, pur con l’innovazione i contadini ci saranno sempre, come i medici, i casari, gli infermieri, i ristoratori gli artigiani i muratori ecc… Certo spariranno tanti lavori, è sempre stato così, hanno chiuso le fabbriche di carta carbone , gli sviluppatori di rullini fotografici e tanto altro. Si deve pensare sempre in prospettiva futura ed essere pronti all’innovazione. Con questi strumenti e la fibra tanti giovani lavorano da qui senza dover pagare affitti in città. Oltre al Parmigiano, conosciuto in tutto il mondo oggi Reggio è famosa anche come leader nella robotica e alcuni suoi prodotti vanno nello spazio; non credo che rimanere nel passato sia possibile! Vulzio

    • Firma - VulzioAbramoPrati
  5. C’è un fondo di verità nelle parole di Vulzio, il quale non crede che rimanere nel passato sia possibile, e sprona nel contempo a “pensare sempre in prospettiva futura ed essere pronti all’innovazione”, ma c’è comunque una via di mezzo che non andrebbe mai persa di vista, quantomeno a mio parere, e mi sembra altresì una forzatura l’assimilare la situazione montana a quella dei grandi centri urbani, come leggiamo nel secondo commento.

    Dalle nostre parti, per fortuna mi verrebbe da dire, è sopravvissuto – grazie anche ai cosiddetti esercizi di vicinato che ancora resistono – un sistema di socialità e interrelazioni che andrebbe possibilmente mantenuto, cosa non incompatibile con le “innovazioni”, e che rappresenta una delle specificità delle Aree Interne, peraltro non poco apprezzate da chi si trova a visitare il Belpaese e anche in esse vede, non a torto, le tracce del nostro passato.

    P.B. 29.04.2023

    P.B.

    • Firma - P.B.