Home Cronaca Riccardo Merzi: “Salvare mio padre mi ha permesso di fare la differenza”

Riccardo Merzi: “Salvare mio padre mi ha permesso di fare la differenza”

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Riccardo Merzi

Riccardo Merzi, volontario della Croce Verde di Castelnovo ne' Monti e Vetto, è stato protagonista di una vicenda da eroe venerdì sera, 21 aprile, quando ha salvato suo padre da un attacco respiratorio. La sua esperienza come volontario della Croce Verde è stata fondamentale per la gestione della situazione di emergenza.

“I miei genitori abitano al piano di sopra, mia mamma ha sentito un tonfo quando mio papà si è alzato per andare di là, è corsa e l'ha visto in terra; allora è venuta a chiamare me e quando sono arrivato me lo sono trovato a terra e da lì è scattata praticamente quella scintilla nella testa e mi sono proprio detto ‘bon, devo fare questo, quello e quell'altro’. Per me non c'erano altre cose a cui pensare, sono andato in automatico come se in quel momento lì non fosse mio papà. Non ho sentito questo peso subito, dopo sì perché mi ha massacrato però nell’immediato è stato una cosa molto meccanica, come se avessi sotto un'altra persona o il famoso manichino sui cui ti addestri. Nella procedura tu valuti la coscienza, e lui non era cosciente, valuti il respiro, e lui non respirava infatti stava già diventando blu, e poi inizi le manovre di rianimazione. Questa valutazione l'ho fatta due volte, di solito si fa una volta, l'ho fatta due volte perché ho pensato ‘no dai, non ci credo’, nella mia testa dicevo ‘no, dai non è possibile’. Alla fine con il massaggio il respiro di papà era ripartito, nel giro di pochi minuti è diventato sempre più consolidato, sempre più importante, fino a che aveva un vero respiro spontaneo quando sono arrivati i soccorsi; quando è arrivata l'ambulanza con l'automedica aveva ripreso anche conoscenza, è stato trasportato a Reggio e lì mi hanno tolto ogni dubbio, si è trattato di arresto respiratorio dovuto a un’embolia massiva. Adesso è ancora in terapia intensiva però le condizioni sono stabili e sono positive. La tempistica e tutta una serie di combinazioni ha portato al risultato finale, se avessi aspettato i soccorsi senza fare nulla avrebbe rischiato di avere dei danni neurologici perché dopo pochi minuti di assenza di circolo i danni iniziano a essere seri fino a diventare irreversibili.”

Un cerchio che si chiude perché Riccardo si era già trovato in una situazione del genere 13 anni fa e quell’evento gli avrebbe cambiato la vita.

“Una sera di 13 anni fa mio padre ha avuto un ictus e io non sapevo cosa fare. Mi sono trovato in difficoltà, mi sono sentito inutile e da lì è nata la mia voglia di far volontariato, la mia voglia di imparare a essere opportunità. Ho trovato nella Pubblica Assistenza il coronamento al mio percorso di crescita, sono stato formato e sono potuto diventare quello che volevo essere, ho potuto fare la differenza. Durante il lavoro mi sono capitate altre situazioni simili ma mettere in pratica quello che ormai è il mio mondo con la stessa persona che mi ha mostrato involontariamente quella strada è stato il massimo, questa volta sì che ho fatto la differenza”.

Riccardo Merzi

Si dice sempre che il volontariato aiuta anche chi lo pratica e questo è proprio l’esempio calzante, un messaggio a cui Riccardo tiene molto e che cerca di trasmettere al maggior numero di persone tanto da esser diventato formatore proprio la scorsa settimana.

“Tutte le Pubbliche Assistenze organizzano corsi per i volontari, si viene formati e si fa la pratica base, per mantenere sempre fresche le conoscenze imparate è sufficiente fare un turno al mese. Sette ore al mese per un bagaglio che ci accompagnerà per la vita, sette ore al mese per poter diventare l’opportunità di noi stessi e del nostro prossimo.”

4 COMMENTS

  1. Una storia davvero che tocca il cuore,il mondo ha bisogno di volontari come te che sanno soccorrere senza tentennare…
    A volte è proprio la vita che ci fa imparare cose che mai avremmo pensato di imparare direi che tu sei un bellissimo esempio.
    Auguri al tuo papà.
    Bravo Riccardo.

    • Firma - Alle
  2. Bravo Riccardo, hai messo in pratica quello che ti hanno insegnato ed in modo assolutamente perfetto. Hai saputo mantenere la calma in un momento tragico come quello ed hai saputo abbattere quella barriera. Come sai il “cruccio” di ogni volontario è quello di intervenire su una persona a noi cara, e non sappiamo come potremmo reagire. Tu lo hai fatto al meglio. Bravo, bravissimo. Sono e siamo orgogliosi di te.

    • Firma - Luciano Francesconi