Home Cronaca “Medici sempre più distanti”
La lettera

“Medici sempre più distanti”

1994
11

Riceviamo e pubblichiamo

***

Sono nata in un periodo storico in cui il medico era una delle figure più importanti e benvolute in paese. Una certezza, una colonna, un'enciclopedia viaggiante.

Qui sull'Appennino siamo piccole realtà poco avvezze ad entrare nel grande meccanismo del Pronto Soccorso perché qui non serviva;

Il medico della mutua cuciva, medicava, curava, bendava con dedizione, professionalità e amore.

E ora?

E' sparito o meglio c'è ma si cela dietro un cellulare anche lui come il resto del mondo.

Cura con whatsapp, chiama con il cellulare, delega visita agli specialisti e nessuno lo vede più...

Se proprio proprio ti concede di vederlo solo su appuntamento...

E ti chiedi perché questo distacco, alcuni danno la colpa al covid e il covid non c'è più e loro sono sempre più distanti.

Ma possibile medico curante che non ti manchi il tuo mestiere, che non senti il bisogno di curarci come un tempo magari andando a casa dei più fragili, magari tornando ad essere qualcosa di centrale e sicuro nelle nostre comunità e non qualcosa di defilato?

Alessandra

11 COMMENTS

  1. Che bello il populismo….Come se tutto dipendesse da loro…Il mondo cambia ma loro dovrebbero rimanere gli stessi…sempre pronti a non tenere conto che il giorno ha 24 ore, che si ha una famiglia, che ci sono tecnologie nuove, che non esiste whatsapp e mail a cui la gente si rivolge continuamente, che non viene investito 1€ sul territorio da decenni ma si lavora sempre a risorse zero, che c’è una burocrazia asfissiante, che si è convenzionati con un sistema Sanitario Regionale… Non teniamo conto mi raccomando del fatto che sono le uniche figure che troviamo praticamente sempre e spesso risolvono le inadempienze e le lacune di un servizio Sanitario Ospedaliero…Ma la colpa sarebbe dei singoli medici che non amano più il loro lavoro.. Tranquilla Alessandra che magari tra un po’ tolgono anche loro. Così il problema sarà risolto alla base e non ci si lamenta più. Dopo prenderemo appuntamenti CUP a un mese per avere una visita. Facciamoci delle domande più sensate e profonde magari e cerchiamo di vedere oltre il proprio naso che è meglio.

  2. Sinceramente ho vissuto un’esperienza molto deludente…
    Quando sarebbe bastata una visita accurata del mio medico.
    Mi hanno salvata la prontezza di un amico soccorritore e i medici del pronto soccorso….
    Non certo il mio medico.
    Provare per credere io non ho più un minimo di fiducia.
    La lascio a lei.

    (Alessandra)

    • Firma - Alessandra
  3. Dipende dai punti di vista.
    Anche i medici di 10/20 anni orsono (non dico 50 anni fa) avevano una famiglia e il giorno era sempre di 24 ore, ma loro erano sempre disponibilei a tutte le ore e hanno salvato tante vite per il loro pronto intervento.
    Adesso per un intervento urgente, se c’è qualcuno che ti protegge dall’alto arrivi al pronto soccorso ancora vivo, altrimenti ci arrivi già morto o non ci arrivi proprio.
    Io fortunatamente ho ancora un medico, che fa il medico e esce a visitarti anche per una influenza, se questa persiste per più di 2/3 gg. con febbre alta.
    Quando andrà in pensione, non so come farò, o meglio mi cureranno per telefono con la speranza che ci prendano…..
    Ma una volta fare il medico non era una missione…?
    Adesso se hai meno di 60 anni la diagnosi è sempre lo stress e se hai più di 60anni é l’età.
    Siamo messi veramente bene.
    Lilli

    • Firma - Liliana Montermini
  4. Credo che tutti noi siamo in grado di vedere oltre il proprio naso… tutti vediamo e applichiamo nei nostri lavori le innovazioni che il presente ha portato, soprattutto nelle professioni che richiedono di occuparsi non solo di carte, ma di persone; tuttavia c’è al di là di tutto e a dispetto di tutto chi ci mette il cuore e chi no…chi fa solo un mestiere e chi va oltre , i miei genitori anziani hanno un medico che, appunto, va oltre, anche la sua giornata è di 24 ore eppure trova il tempo di visitare a casa chi davvero non sta bene, di ricevere subito anche senza appuntamento e di dare ancora quella famosa pacca sulla spalla, accompagnata da due parole di incoraggiamento che sono fondamentali al pari delle medicine. Questo credo intendesse la signora Alessandra, con la quale concordo perfettamente, poi il resto è politichese e poco altro, ma chi sta male ha bisogno di accoglienza e di capacità …ed in questo il singolo medico, oltre ogni politica o burocrazia, fa la differenza

    (Marinella)

    • Firma - MB
  5. Credo sia un argomento che coinvolge molto e i giudizi dipendono dalle esperienze dirette: posso affermare che personalmente l’unica persona che si occupa in maniera seria e professionale della mia salute e’ proprio il mio medico di base: e’ sempre stato disponibile, mi ha telefonato anche ad orari che avrebbe dovuto essere a casa dalla sua famiglia; quando vado in ambulatorio ha davanti un elenco di telefonate e visite da incubo. Questa situazione l’ha creata il servizio sanitario nazionale ( nel ns caso l’ASL RE); le mie ultime esperienze presso l’Ospedale S.Anna sono state deleterie. Per fare i raggi all’addome e non aspettare tempi biblici li ho fatti a pagamento, l’ecografia a Scandiano, attualmente sto provando da giorni a prenotare sempre un ecografia e l’Ospedale S. Anna non e’ MAI fra i disponibili; mi arrabbio e vorrei reagire, ma so che alcuni medici fanno turni di 12 ore, come possiamo pretendere che siano sempre lucidi e disponibili?
    Per anni ci hanno ripetuto che la sanita’ in Emilia Romagna era un’eccellenza, non e’ piu’ cosi’. E penso sara’ sempre peggio a scapito dei piu’ deboli e meno abbienti. Vedo un futuro a favore della sanita’ privata, ma un’azienda privata che vuole guadagnare non assicurera’ mai gli anziani.

    (G. Vignani)

    • Firma - G.. Vigani
  6. Se Alessandra ha avuto una brutta esperienza non vedo perché debba parlare riferendosi a una categoria. Non mi sembra sia una cosa costruttiva. È’ certo vero che le giornate sono sempre state di 24 ore ma di certo non c’erano i cellulari e le mail, e chiamavi se davvero avevi bisogno, non certo per chiedere se potevi avere una ricetta alle 21. Una volta le autovetture erano poche e i sistemi di gestione dell’urgenza erano scarsi…oggi no. Le scartoffie poche. Le pretese molto meno. La storia che il lavoro del medico e’ una missione e’ davvero incredibile poi…la scusa perfetta per dire che per una categoria non c’è e non ci deve essere alcuna regola forse. Perché semplicemente lui ci deve essere altrimenti non è un buon medico…Altroché politichese!! Mi sembra un po’ pretenziosa come cosa..
    Anche a me sarebbe piaciuto avere il distributore di benzina nel mio paese ma non dico certo che i benzinai non vogliono più darmi benzina…E cosa importante…Non confondiamo capacità con disponibilità. Chi fa questo mestiere credo abbia abbastanza cuore nel farlo ma credo stia al professionista giudicare come svolgere al meglio il suo lavoro anche se non incontra forzatamente il favore di un cittadino che magari ha pretese e aspettative di un certo tipo. Ma soprattutto quanto fanno male certe polemiche sbattute qui!!. Dovremmo andare a lamentarci in regione semmai è iniziare a chiedere di migliorare una sanità che è cara a tutti.

    (Sabrina)

  7. Mi sono lamentata anche nelle sedi opportune, perché un medico che non visita un paziente dopo una settimana di febbre alta ma si limita a mandare messaggi con cure approssimative non è un medico e, purtroppo come lui ce ne sono altri, poi sicuramente ci saranno anche quelli validi ma purtroppo non è stato il mio caso io quello valido che ringrazierò per sempre l’ho trovato al pronto soccorso come ho ringraziato in precedenza sempre su Redacon.
    Se ero una persona anziana non so…dove sarei ora.
    Ne parlo solo perché queste cose non accadono più e non mi sento un’auto che ha bisogno di benzina semplicemente una persona che aveva bisogno di cure tempestive.
    Mi ha salvata ,ripeto ,un amico soccorritore e i medici e infermieri del pronto soccorso che hanno espresso anche loro un’opinione davvero disdicevole su ciò che mi è capitato.
    Bastava prestare più attenzione ai mie sintomi e soprattutto visitarmi o farmi fare gli esami opportuni.
    Così non è stato…ma ci salto fuori lo stesso.
    La politica? non me ne fotte nulla mi preme la mia salute è un diritto di tutti.
    Cordiali saluti.

    (Alessandra)

    • Firma - Alessandra
  8. Credo che la lettera della Signora Alessandra meriti attenzione e considerazione. Non servono gli schieramenti, le contrapposizioni nè le difese di ufficio. I problemi andrebbero affrontati, cercando,per quanto possibile, le soluzioni. Credo che sia difficile non concordare che, oltre ai singoli problemi che meritano sempre considerazione e valutazione, esista, oggi più di ieri, un problema vero, che è la capacità del sistema sanitario nazionario, pubblico, grande conquista di civiltà degli anni ottanta, da difendere, di dare risposte alle esigenze di cure del cittadino. Esistono purtroppo segnali molteplici, preoccupanti, di involuzione. Un serio dibattito, con libertà intelletuale, gioverebbe sicuramente a conoscere ed a capire dove stiamo andando.

    • Firma - antonio marginesi
  9. Ha avuto una esperienza negativa. Quindi? Tutti diventano mostri da sbattere in prima pagina? Direi che tutti quanti abbiamo avuto esperienze non adeguate in tutti i settori, non solo quello sanitario. Ma non posso certo entrare nel suo vissuto specifico. Di certo questo non è un motivo valido per accusare tutti indistintamente però. Sicuramente c’è tanto da fare e da migliorare.
    Cordiali saluti

  10. Signora Alessandra, grazie. Lei ha avuto la voglia e il coraggio di scrivere quello che pensiamo in tanti.
    Ho letto con disgusto la sgangherata risposta di chi la accusa di non vedere oltre il proprio naso. Che sia un medico?

    gabriella

    • Firma - gabriella