Non è morta l’aquila reale liberata alla Pietra di Bismantova lo scorso mese di marzo.
“Adesso è a Bologna” assicura Invano Chiapponi, responsabile del rifugio Matildico e spiega: “Continua adesso a mandare i segnali; si è spostata ed è andata prima nell’appennino modenese”.
La notizia della morte dell’animale è apparsa qualche giorni fa su alcuni quotidiani parmensi che riportavano le dichiarazioni del delegato della Lipu di Parma, Michele Mendi: “Probabile che sia morta per uno scontro territoriale e poi precipitata in uno dei canaloni sotto le pendici del Cusna”.
Dopo la liberazione l’aquila si era subito diretta proprio verso il Cusna e dopo una settimana il segnale era sempre nello stesso posto e poi è scomparso; nessuno l’ha più vista in volo. Al suo posto, c’era un altro maschio adulto.
Secondo Chiapponi, infatti, l’aquila avendo sicuramente trovato la femmina con un altro compagno, si è spostata.
A gennaio il rapace trovato, ferito, in un recinto per galline a San Polo d’Enza, era stato soccorso e affidato al Rifugio Matildico. L’animale ha ancora tre pallini conficcati all’interno (sotto un’ala, sotto l’occhio destro e uno in testa proprio sotto il cranio) perché operarlo era stato ritenuto troppo rischioso. Gli è stato inoltre installato un rilevatore gps, in modo da poter essere localizzato e recuperato in caso di difficoltà.
Il rifugio Matildico di San Polo d’Enza si occupa del recupero della fauna selvatica, sia in provincia di Reggio Emilia che in quella di Parma; solo nel 2022 ha curato e recuperato ben 4900 animali nelle due province. L' ultimo in ordine di arrivo, stamattina: due agenti delle polizia stradale hanno consegnato una cinciarella ferita.