Nelle scuole, partendo dal concetto di legalità, vengono trattati numerosi argomenti come il bullismo, il cyberbullismo, l'accesso a internet ed i rischi a cui si va incontro; si organizzano incontri pubblici per dare agli anziani indicazioni utili per tutelarsi dai truffatori: così l’arma dei carabinieri scende in campo per diffondere la cultura della legalità per l’attività di informazione e prevenzione alle truffe agli anziani. Anche in Appenino reggiano.
Ne abbiamo parlato con il Capitano Marco Spinelli, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Castelnovo ne’ Monti.
Dalla tecnica della ‘perdita di gas’, il ‘falso incidente ad un congiunto’, sono solo alcuni dei tanti i raggiri ai danni degli anziani: quali sono i consigli utili da dare per non rimanere vittima di truffe del genere?
Noi proviamo a fornire alle persone qualche strumento per ‘difendersi’. Il truffatore è una persona che noi non conosciamo, quindi è qualcuno che deve convincerci, deve rompere quel muro di naturale diffidenza che noi abbiamo nei confronti di una persona estranea; entra in gioco, diciamo così, un meccanismo psicologico che fa leva principalmente sui sentimenti più profondi, quindi sulla paura, sull’affetto che noi proviamo per i nostri familiari, per i nostri amici, per i nostri cari, nel senso più ampio. Si tratta di persone che simulano delle situazioni di emergenza, di urgenza, in cui ti convincono a fare quello che dicono loro: negli incontri spieghiamo che quando si ricevono telefonate del genere, occorre prendere tempo e rispondere che faranno delle verifiche, così dall’altro lato lasceranno perdere. Un’ altra cosa importante è quella di tenere sempre a portata di mano i numeri utili, come il 112 innanzitutto, ma anche il numero del comune, il numero dei figli, dei fornitori delle diverse utenze domestiche.
Riceviamo molte denunce ma soprattutto di tentate truffe e questo ci aiuta a capire quanto incida positivamente l’attività preventiva.
Quali sono le altre ‘occasioni’ in cui bisogna prestare attenzione?
Sono molto diffuse le truffe on line. Questo è un ambito che interessa tutti, senza distinzione di età. Diamo consigli su come comportarsi sul web: è fondamentale non fornire mai dati sensibili; chiediamo anche di fare maggiore attenzione su quanto viene pubblicato sui social. Se siamo in viaggio, in vacanza, per esempio, sarebbe meglio postare le foto al nostro ritorno. Prudenza anche nell’accettare richieste di amicizia; non apriamo i link che ci inviano: chiediamo prima conferma al contatto che ce li ha inviati.
Un altro tema importante che affrontate è la cultura della legalità nelle scuole, i temi trattati sono stati molti: dal bullismo e cyber bullismo alla violenza di genere.
Ci riferiamo alla cultura della legalità nel senso più ampio possibile quindi dell’importanza del rispetto delle regole e dell’importanza del vivere in una società fondata sulle regole che sono a beneficio di tutti; parliamo di bullismo e cyber bullismo ma anche violenza di genere: sono incontri che facciamo a partire alla scuola primaria e sono concordati con i dirigenti. Abbiamo un approccio diverso a seconda dell’età delle scolaresche; quelli che frequentano le elementari vengono spesso in visita in Caserma: un modo per fargli vedere dove lavoriamo e gli spieghiamo i primi concetti basilari. Vogliamo che sia un momento di condivisione di determinati concetti che devono sentire come propri.
Come reagiscono i ragazzi?
C’è una partecipazione sincera, fanno domande. Abbiamo un ritorno molto buono, nel senso che finiti questi incontri, nella totalità dei casi, ci sono domande da parte dei ragazzi, interventi e qualche volta anche i racconti di esperienze vissute che poi ci consentono di approfondire magari qualche ‘fenomeno’.