Il segretario della Reggiana Calcio, Nicola Simonelli, ci ha raccontato la promozione della squadra in serie B e il suo rapporto con l’Appennino. La Reggiana Calcio sta attualmente godendo del suo successo, e il segretario Simonelli è stato essenziale per far sì che la squadra raggiungesse questo traguardo.
La Reggiana di nuovo in B, vincendo il campionato… la memoria corre ai tempi di Pippo Marchioro. Si può azzardare qualche paragone?
Con Marchioro andiamo molto molto indietro, quindi è difficile fare un confronto diretto. Sicuramente è stata una bella cavalcata e il calcio di oggi è molto diverso rispetto a quello di allora. Tuttavia, vincere è sempre bello, sia allora che ora. La presenza del pubblico è stata un fattore importante, come si è visto anche nella partita di domenica ad Olbia. Mentre allora si giocava al Mirabello, questa volta la squadra ha giocato nella Città del Tricolore. In ogni caso, la vicinanza dei tifosi è stata fondamentale per il successo della Reggiana."
Quali sono stati i momenti più difficili di questo campionato?
Non c'è stata una regione in cui non abbiamo avuto momenti difficili, soprattutto all'inizio del campionato con il cambio di categoria che ha portato qualche difficoltà. La sconfitta a Fiorenzuola è stata un momento difficile, ma allo stesso tempo ci ha dato la spinta per ripartire. Abbiamo fatto una prima cavalcata staccando le altre squadre, ma poi abbiamo avuto un trittico di partite più complicate con qualche momento di difficoltà come la sconfitta contro l'Entella e i pareggi con la Recanatese e il Rimini, anche se alla fine il pareggio con quest'ultimo ci ha permesso di recuperare un punto importante. Anche la partita contro il Pontedera è stata complicata, ma ogni battuta d'arresto ci ha dato la carica per ripartire. In ogni caso, è stato un campionato molto interessante.
La soddisfazione più grande?
La soddisfazione più grande è stata sicuramente la vittoria ad Olbia, con tanti tifosi al seguito. È stato bello godere della vittoria tutti insieme in Sardegna, la vicinanza delle persone ha reso il momento ancora più speciale. Come squadra, è stato il momento più bello. Tuttavia, per quanto riguarda il mio lavoro, ci sono state molte altre situazioni che mi hanno dato soddisfazione. Sono soddisfatto quando le cose funzionano a livello organizzativo, quando tutto è a posto e ben gestito dietro le quinte. Questo mi fa sentire che il mio lavoro è stato ben fatto.
Lei ha origini montane, in cosa consiste il suo ruolo? Non sono molti i montanari che hanno scritto la loro storia nella squadra di Reggio?
Sì, sono della montagna. Ho vissuto lì fino alla fine delle superiori, poi ho fatto l'università e altri mestieri prima di arrivare qui. A Reggio il legame con la montagna è comunque sempre molto forte. Quanto al mio ruolo, sono il segretario generale e mi occupo della responsabilità di tutta la parte organizzativa della società che spesso non è conosciuta. Dalla stesura dei contratti per i calciatori e quant'altro, alla gestione della biglietteria, allo stadio insieme al team manager, alla gestione delle trasferte e del materiale tecnico, e altro ancora. In Lega Pro ci sono meno figure, quindi in qualche modo mi occupo un po' di tutto. Non so quanti montanari abbiano lavorato nella Reggiana, sia a livello dirigenziale che di calciatori. So di Bucci che ha vinto anche un campionato di serie B e poi è passato da Reggio Emilia per un breve periodo, e Silvestri che gioca ora ad Udine. Inoltre, diversi giovani sono passati dal settore giovanile della Reggiana; idirigenti Davide Caprari attualmente al Torino; Marco Bernardi direttore sportivo del Fiorenzuola di Casina e Alberto Biagini di Carpineti attualmente direttore sportivo del Lentigione.
Idealmente, a chi potrebbe essere dedicata questa promozione?
Potremmo dedicarla a tutti, quindi a tutta la provincia, a tutte le persone vicine, agli amici e agli sponsor. Personalmente, dedicherei questa promozione a tutte le persone care che mi sono vicine e che mi sopportano e mi supportano in questo mestiere che è un po' particolare.
La Reggiana sale da alcuni anni in ritiro a Castelnovo ne' Monti: quale è il valore aggiunto del nostro capoluogo?
La Reggiana quest'anno siamo andati a Toano. Ci siamo trovati molto bene e abbiamo trascorso un'esperienza fantastica in montagna. Sono sempre orgoglioso di venire qui con la squadra per il ritiro estivo e torneremo ancora a Toano quest'anno. Tra l'altro, vorrei condividere una chicca: alcuni amici di Toano con cui abbiamo organizzato il ritiro e che sono stati dei riferimenti preziosi ci hanno fatto la sorpresa di raggiungerci all'ultimo momento a Olbia per tifare con noi. Siamo stati molto felici di averli con noi.
Fare i ritiri in quota: consente davvero di migliorare le performance? Se sì perché? Salirete anche per il prossimo anno quassù?
Fare i ritiri in montagna ha diversi vantaggi, come ad esempio l'aria fresca che può essere utile per gli atleti anche se l'anno scorso abbiamo sperimentato le stesse temperature elevate anche qui. Una cosa a cui tiene molto il nostro patron Amadei è la vicinanza, lui tiene particolarmente a valorizzare l'Appennino e a essere vicino alla squadra quando può. Questo è un aspetto importante nella scelta del luogo del ritiro.
Quali altri legami sportivi ci sono tra la Reggiana e l’Appennino (es. settori giovanili? Osservatori…)
I legami con le società sportive del nostro settore giovanile sono molto importanti, attraverso il nostro progetto "Provincia Granata" il Real Casina è una nostra società affiliata. Due settimane fa, molti ragazzi di Casina sono venuti a vedere una partita, è stato un bel momento e dimostra il legame tra le comunità. Inoltre, abbiamo alcuni ragazzi del settore giovanile che provengono dalla montagna. Questo è uno dei nostri legami principali con l'Appennino.
Come vede la Regia del prossimo anno? Rafforzata in qualche reparto?
Ho avuto tante gioie per quello che riguarda questa promozione, abbiamo festeggiato in campo, abbiamo cenato in albergo, è stata veramente una bella serata. Poi c'era da riportare tutti in aereo il giorno dopo, quindi siamo rimasti molto sul pezzo. Per tutto quello che riguarda l'anno prossimo è ancora presto per parlarne. Adesso intanto godiamoci un po’ la festa e poi sarà compito del direttore sportivo Goretti pensare a quello che sarà il lavoro da fare per il prossimo anno.
(Gabriele Arlotti e Angela Addorisio)