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La proposta di Uncem Emilia-Romagna

“Un appello per il contenimento della desertificazione commerciale”

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“Chiediamo con forza – dice il presidente dell’Uncem Emilia-Romagna, Giovanni Battista Pasini – al governo nazionale e a quello regionale, per quanto di sua competenza, di attivare misure concrete ed urgenti per salvare i negozi sotto casa e il commercio di prossimità nei piccoli comuni e nei centri delle aree montane, ‘schiacciati’ negli ultimi due decenni dai supermercati e dai centri commerciali. È questa una necessità sociale, culturale, economica e politico-istituzionale”.

L’ Uncem Emilia-Romagna lancia un appello per il contenimento della “desertificazione commerciale” in montagna e lo fa con la proposta di un articolato ordine del giorno, elaborato in accordo con l’Uncem nazionale, che ha inviato a tutti i Comuni montani della regione chiedendone l’approvazione nei rispettivi consigli comunali, per poi inoltrare il documento sotto forma di richiesta a Governo, Parlamento e Regione Emilia-Romagna.

La strada che il documento traccia è quella di favorire la nascita di esercizi polifunzionali, nei quali il commercio al dettaglio è accompagnato da altri servizi di interesse per tutta la collettività: un elemento essenziale per le popolazioni locali, che contribuisce a mantenere il presidio umano in territori a forte rischio di spopolamento. Per questo, si dice nel documento,  occorre attivare misure di contrasto allo svantaggio fiscale per le imprese che operano in montagna e agevolare i giovani

Uncem chiede, con particolare riferimento ai comuni classificati ad alta e altissima marginalità socio-economica, che le imposte per imprese e per gli esercizi commerciali siano azzerate, in quanto il mantenimento degli esercizi commerciali di vicinato in questi centri costituisce la condizione per contrastare lo spopolamento, per mantenere viva ed abitata la montagna. Queste attività svolgono una funzione più che economica di tipo sociale, in assenza delle quali i costi sociali che ricadrebbero indirettamente sulla collettività sarebbero superiori all’eventuale minore gettito fiscale.

1 COMMENT

  1. Ho letto solo ora questo articolo, ed esprimo subito la mia soddisfazione nel sentir proporre che siano azzerate le imposte per imprese e per gli esercizi commerciali operanti nei Comuni classificati ad alta e altissima marginalità socio-economica, al fine di contenere la desertificazione commerciale, giacché ho ripetutamente espresso la tesi, anche sulle pagine di Redacon, che l’agire sulla fiscalità sia, a mio vedere, lo strumento più diretto, e fors’anche più efficace, per sostenere le attività che vengono svolte in montagna, così da contenerne in qualche modo lo spopolamento.

    Mi auguro nel contempo che, nel corso di questi anni, non sia la prima volta che l’Uncem Emili-Romagna avanza una proposta come questa, vuoi perché i segnali della “desertificazione” sono piuttosto datati, e quindi c’era modo di affrontare per tempo tale fenomeno, che ha ricadute sulla tenuta del tessuto sociale, vuoi perché l’auspicabile messa in pratica della defiscalizzazione non è verosimilmente dietro l’angolo, mentre per “i negozi sotto casa e il commercio di prossimità nei piccoli comuni e nei centri delle aree montane” le difficoltà tendono ad acuirsi sempre di più.

    P.B. 14.04.2023

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