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rivolto alle scuole della Riserva di Biosfera Mab Unesco

Il turismo esperienziale in Appennino: è il progetto Neve Natura. Premio per Emiliano Pedrini, chef

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Il turismo esperienziale d’Appennino, in una stagione non prettamente turistica è nato qui. È quanto è emerso a Civago, al termine dell’edizione 2023 e con numeri alla mano, del progetto Neve Natura in Appennino, promosso dal Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e rivolto alle scuole della Riserva di Biosfera Mab Unesco. L’incontro è andato in scena presso l’Albergo Val Dolo, una delle più valide strutture ospitanti dell’esperienza, che è anche centro visita del Parco.

“Stiamo parlando di un esempio concreto di outdoor education declinata nella stagione invernale che, facendo leva sui nostri valori d’eccellenza – dal paesaggio alla cultura – ha consentito solo quest’anno a un migliaio di studenti, accompagnati dai loro docenti, di realizzare soggiorni didattici alla scoperta dell’Appennino in tutte le sue sfaccettature, potenzialità e opportunità” ha dichiarato il presidente dell’ente parco, Fausto Giovanelli.

Si parla di educazione, sostenibilità e pure di turismo perché, se nella prima edizione nel 2007 fu il Gal Antico Frignano e Appennino reggiano a finanziare la permanenza delle scolaresche in montagna, oggi sono le scuole stesse che lo inseriscono nel piano di offerta formativa - come ha ricordato Lucia Baracchini dirigente scolastico di Lunigiana già sindaco di Pontremoli- e ora sono le famiglie degli studenti che pagano le spese di soggiorno.

“Un modello basato sul passa parola – ha spiegato la coordinatrice Natascia Zambonini – che ha visto il coinvolgimento complessivo di 80 istituti e 8.300 studenti in 15 edizioni, dalle scuole superiori, sino a quelle dell’infanzia: un modello che funziona dove le attività proposte sostituiscono e integrano la didattica curricolare e prevedono un mix di esperienze all’aperto, attività sportive, orienteering, trekking ed escursioni naturalistiche con le ciaspole, incontri e docenze in aula con testimoni significativi secondo un programma su misura per ogni gruppo classe”.

Per Marika Toma, dell’Istituto Mattei di Fiorenzuola: “È questa una esperienza eccezionale che favorisce il cambiamento e la propositività degli studenti: conoscendo meglio la natura, conoscono meglio loro stessi e vanno oltre l’uso spasmodico del cellulare”.

Fulvia Boschi, docente presente alla prima edizione del febbraio 2007 ha aggiunto come con “Neve Natura gli studenti hanno colto il senso del bello. Qualcuno ha persino pianto all’idea di concludere questa esperienza vissuta intensamente assieme. Giornate in cui, data la variabilità del meteo, è impossibile programmare le giornate come a scuola, ma occorre improvvisare”.

Emiliano Pedrini, chef di Valle dei Cavalieri di Succiso premiato dal Parco nazionale dell’Appennino con una pergamena celebrativa per il suo impegno sin dalla prima edizione ha affermato: “Abbiamo vinto una scommessa: abbiamo portato qui studenti in una stagione assolutamente inedita e poco affollata e gli abitanti del paese si sono affezionati a loro”.

Oltre 15.000 i pernottamenti generati nei comuni del Parco in questi anni, risultando coinvolte le strutture ricettive anche di Pratizzano, Lagdei, rifugio Mariotti, Prato Spilla, Carpe Diem (Pradarena), Segheria, Monterorsaro, Sporting (Cervarezza), Rescadore, Civago, Corniglio.

Molto forte l’impronta culturale di Neve e Natura che, negli anni, ha visto alternarsi – assieme a guide ed esperti di natura e ai Carabinieri forestali del Parco – anche personaggi della cultura, come l’attrice Ivana Monti o lo scrittore Maurizio Maggiani (una passeggiata di Neve Natura a Succiso finirà in una opera dello scrittore Premio Strega), il mondo dei cori o del Maggio, ma anche leggende dell’alpinismo degli ottomila come il compianto Walter Nones, Agostino da Polenza e lo scalatore, regista scrittore austriaco Kurt Diemberger. Degli aspetti culturali e affettivi ha parlato Clementina Santi, che ha seguito del progetto nella fase iniziale, citando la testimonianza “di un ex studente che mi ha mandato recentemente la foto di suo figlio piccolo nel torrente Liocca, dove era stato con il primo progetto di Neve Natura”. Tema ripreso – questo - da molti intervenuti: l’esperienza di Neve Natura ha sviluppato anche il ruolo di “ambasciatori d’Appennino” tra molti giovani rimasti affezionati all’esperienza.