Nel dibattito sulla 'neve in Appennino' che in questi giorni si è aperto 'a mezzo stampa' tra esponenti istituzionali e operatori del settore, interviene anche Augusto Bellesia, esperto di comunicazione.
“Abbiamo seguito in questi giorni, gli articoli pubblicati da Redacon e dal Resto del Carlino - afferma - a firma del signor Pedrini, del sindaco di Ventasso, di Vincenzo e Rosi titolari della Corte della Maddalena, di Legambiente Emilia Romagna e di Filomena Mola, presidente di Legambiente Appennino Reggiano".
"Il dibattito si è acceso nel merito della questione “neve in Appennino” -spiega- e delle positive ricadute che questa può avere per lo sviluppo turistico nel comune di Ventasso. Il tutto, quindi, è riconducibile alla “vocazione turistica” e alla conseguente necessità di dotarsi di un “progetto turismo”, progetto che, a quanto ci consta, non è ancora stato redatto dall'attuale amministrazione comunale”.
L’intervento di Bellesia mira a spostare l'attenzione dalla “neve del crinale, a nostro avviso marginale e stagionale”, all'unico e vero volano che attrae presenze turistiche superiori di gran lunga a qualsiasi altro e che contribuisce in maniera significativa a tenere alto il Prodotto Interno Lordo dell'intero Comune e a tenere in vita gli esercizi commerciali e strutturali del territorio. Il riferimento è alle Case per Vacanze, ai Camping e agli affitti brevi dei B&B e delle case e appartamenti dei privati”.
“Il fenomeno delle Case per Vacanze in locazione per gruppi organizzati – aggiunge - nasce agli inizi degli anni '90 e si sviluppa nel Comune di Ventasso nella fascia compresa fra i 700 e i 900 metri di altitudine e interessa i borghi di Giarola, Cinquecerri, Ramiseto, Busana, Cecciola, Montemiscoso e altri. Le Case per Vacanze, unitamente ai Camping e agli affitti brevi, generano complessivamente decine di migliaia di presenze all'anno e, se pur distribuite per la maggior parte nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, ben si prestano per la primavera e l'autunno (pesca, caccia, funghi, castagne, tartufi). A questo si aggiungono i fine settimana, le festività e i ponti di calendario che spalmano le presenze su tutto l'arco dell'anno”.
“Ora – commenta Bellesia - viene da chiedersi, qual è lo spirito di empatia che spinge questi turisti a prediligere il nostro Appennino e quali sono le attività che i gruppi e le famiglie praticano durante i loro soggiorni? Il nostro Appennino si presenta come uno scrigno di bellezze naturali egualmente distribuite su tutto il territorio reggiano; l'impatto antropico è bassissimo e consente la pratica di un turismo “slow” molto apprezzato dagli amanti degli ambienti naturali incontaminati; l'aria e le acque sono di ottima qualità e la fauna e la flora possono crescere nel loro habitat indisturbate”.
“L'escursionismo, a piedi o in mountain bike – continua - è il più praticato e il nostro territorio consente di esercitarlo in tutto l'arco dell'anno. Va da sé che si rende necessaria una rete sentieristica che, oltre ad essere continuamente manutenuta, colleghi i borghi per consentirne la visita e raggiunga i luoghi paesaggistici, storici e naturalistici di maggiore interesse. A partire dal 2017, Obiettivo Natura (www.obiettivonatura-appenninore.it) si è sforzata per ridare vita a numerose carraie in disuso che ad oggi si presentano come sentieri opportunamente muniti di segnavia, costantemente manutenuti e pubblicizzati attraverso il nostro sito web. Non sono i sentieri del Caidi alta quota ma sentieri di media quota che ben si prestano per un escursionismo allargato a tutte le età e che comunque sono collegati al resto della rete sentieristica del territorio consentendo di raggiungere tutte le vette dell'Appennino reggiano”.
E conclude: “Un altro esempio è rappresentato dalle Terme di Cervarezza che erogano 20.000 prestazioni a stagione e da quest'anno, oltre le cure inalatorie per i problemi respiratori, i pazienti che necessitano di riabilitazione post Covid, verranno accompagnati a camminare nei sentieri del bosco a compiere esercizi specifici. La centralità della rete sentieristica nella quale crediamo per un “progetto turistico per Ventasso” ci spinge a due ultime considerazioni. La prima è che si può fare ancora di più di quanto fatto finora. I sentieri dovrebbero diventare ancora più attrattivi con l'inserimento di opportuno arredo (tavoli e panchine); rendere la segnaletica ancor più esplicativa; dotare i luoghi panoramici sui sentieri di pannelli descrittivi dei rilievi e dell'orografia. L'ultima considerazione, che è anche una richiesta, la rivolgiamo all'attuale amministrazione comunale di Ventasso. Vorremmo tanto che le nostre considerazioni venissero condivise o, se non altro, trovassero spazio per un leale dibattito che porti a definire le linee guida per la stesura di un progetto turismo per Ventasso”.
Personalmente credo che per avere turisti serva una pubblicità mirata che raggiunga gli utenti dei sentieri. Mi viene da dire che utilizzare uno o più personaggi popolari nei social network e in generale con un buon seguìto sui media, possa essere in grado di influire sui comportamenti e sulle scelte di un determinato pubblico. Poi ammetto la mia totale incompetenza in materia, sono un fruitore base, ma nel mio piccolo quando vedo una location che mi “ispira” mi informo e nel caso la visito. Che piaccia o no questa forma di pubblicità è molto più mirata di quella che appare sui circuiti generalisti.
Max Giberti