È allarme disagio giovanile nel nostro Appennino.
Questo fenomeno è stato segnalato dai sindaci dell'Unione Montana, durante una seduta del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica a Castelnovo ne' Monti. La riunione è stata presieduta dal prefetto di Reggio Emilia, Iolanda Rolli, e vi hanno partecipato i vertici delle forze dell'ordine e i primi cittadini dei sette comuni rappresentati dall'Unione che hanno chiesto nuovi strumenti efficaci sul territorio per affrontare il disagio giovanile.
Il questore Giuseppe Ferrari ha sottolineato l'importante ruolo dei genitori e dei docenti nella prevenzione del disagio giovanile. Il colonnello Andrea Milani, comandante provinciale dei carabinieri, ha sottolineato l'importanza di affrontare questo fenomeno con delicatezza, per tutelare la riservatezza dei minori coinvolti. Durante la seduta, sono stati anche affrontati altri importanti argomenti, come le carenze negli organici della polizia locale e la costruzione di una nuova caserma della Polstrada.
Nel sentire le parole e le lamentele che provengono dai comuni piu’ piccoli, l’entrata in Unione da parte di quei comuni ha creato una maggiore spese e una minor qualita’ nei servizi. Come si dice “si stava meglio quando si stava peggio”.
L’argomento è indiscutibilmente importante, complesso, delicato, ed è pertanto opportuno che sia giunto all’attenzione delle istituzioni locali, ma non ho capito se i Sindaci dell’Unione Montana si siano limitati a chiedere nuovi strumenti per affrontare il problema, lasciando ad altri di decidere quali, o se abbiano pure avanzato talune proposte in merito.
E’ non da oggi che si sente parlare di disagio giovanile, e tra quanti non sono “addetti ai lavori” ma nondimeno preoccupati per un fenomeno sociale che ci riguarda tutti, c’è chi vorrebbe dare il proprio contributo, nel caso tornasse utile, ma occorrerebbe conoscere il tipo di disagio che stanno incontrando i giovani della montagna e in che modo potervi far fronte.
P.B. 02.03.2023
P.B.