E' una querelle politica che vede contrapposti da un lato gli esponenti di Fratelli d'Italia in montagna e dall'altro Alessandro Rainiero Davoli, consigliere comunale d'opposizione Lega, Fdi, Fi, all'epoca dell'elezione tesserato Lega e ora non più (pare che la tessera sia stata rifiutata o ritirata).
E' di ieri una presa di posizione - su Facebook, ma oggi la politica la si fa anche sui social ndr - di Davoli sul governo Meloni e sulle promesse, a suo avviso, non mantenute: "Blocco navale davanti alla Libia per fermare l’immigrazione selvaggia. Diminuzione delle accise. Uscita dall’euro e dall’eurozona, («scioglimento concordato dell’eurozona» era nel programma di Fdi del 2014). Invece: le accise sono aumentate ai livelli massimi come in precedenza. Migliaia di arrivi di extracomunitari dall’Africa e dall’Estremo Oriente. Cancellazione del super bonus 110%, (moneta fiscale), su input di Mario Draghi, (ovvero l’élite massonica europea). Armi all’Ucraina, così che la guerra, provocata dall’avanzata della NATO ai confini della Federazione Russa, continua con enormi stragi di giovani soldati e di civili, ucraini e russi, e peggio ancora il rischio di un conflitto nucleare in Europa, e Dio non voglia, in Italia. Crisi economica provocata dalle sanzioni alla Russia che come ritorsione hanno bloccato gas ed energia a basso costo. Inflazione e impoverimento ulteriore delle famiglie italiane a seguito di una guerra contro la Russia, voluta dagli Stati Uniti e dall’Inghilterra, dalla quale dovremmo rimanere fuori, neutrali". Secondo Davoli, la premier Giorgia Meloni - di cui posta una foto a fianco, come a suo tempo fece con Salvini "Non solo non ha mantenuto nessuna promessa elettorale, ma sta agendo in nome di elettori che non approvano quanto sta facendo ... mettendo a rischio l’Italia di una ritorsione sanguinosa. Non solo le promesse non sono state ancora mantenute, ma non saranno mantenute nemmeno in futuro. No, Giorgia, così non va ..."
Il Sig. Davoli va sempre giu’ peso e non ha peli sulla lingua quando deve far valere le sue idee, a volte dure da capire e digerire, ma su alcuni temi cari a molti, vedi il controllo e la riduzione del flusso di migranti, ha ragione, perche’ a quanto pare questo governo sta facendo poco o quasi nulla.
Enrico 1960
….scusi ma non mi e’ chiaro come dovrebbe essere fatto il blocco navale per impedire il passaggio dei migranti in mare?! Schieriamo tutte le motovedette a disposizione e poi siluriamo tutto quanto galleggia (barche, gommoni, ecc.)? In fondo se muore qualche africano che importa? Strano che a nessuno di questi fenomeni non sia ancora vento in mente di mettere tutti questi irregolari ai lavori forzati, magari possono tornare utili, come manodopera a zero costo, ad esempio nei cantieri del ponte sullo stretto!
carlo
Doverosa premessa: non sto difendendo i contenuti del post di Davoli nel cui merito non entro e sul cui merito non mi esprimo. Detto questo, penso che ognuno abbia il diritto di esprimere un’idea anche se non ci trova d’accordo. Non mi pare che l’intervento di Davoli superi i limiti del decoro. Trovo stupido iniziare una querelle e addirittura pretendere delle scuse. Davoli non è d’accordo con l’operato del governo? Benissimo. Non ha alcun obbligo di esserlo. Davoli esprime il suo disaccordo? Benissimo. Ha ogni diritto di farlo. Lo fa senza mezzi termini? Benissimo. Non ha di certo sconfinato nella diffamazione. Ha detto cose vere, vere a metà, false, intelligenti, stupide o di altro tipo? A ognuno di farsi l’opinione che vuole. E anche di esprimerla civilmente. O anche di argomentare contro e, soprattutto, nel merito, mentre la risposta data all’uscita di Davoli mi sembra più una ripicca che altro. Solo i regimi totalitari non amano il dissenso.
Vico Terzi
All’interno degli elettori del centrodestra non manca verosimilmente chi, alla pari di Davoli, avrebbe voluto un’azione governativa più risoluta riguardo ad alcune materie, in modo da distinguersi più celermente, e nettamente, dalla sinistra, ma non si dovrebbe scordare che l’Esecutivo in carica è nato tra tantissime diffidenze, anche fuori dai confini nazionali, e ha dovuto pertanto spendere parte di questi mesi per “accreditarsi”, e deve tuttora muoversi tra equilibri internazionali parecchio complessi e delicati.
Se una certa qual delusione può essere dunque comprensibile, per un giudizio più compiuto occorrerebbe tuttavia attendere il prosieguo dell’attività governativa, il che, di riflesso, mi fa ritenere prematuro il dire “non solo le promesse non sono state ancora mantenute, ma non saranno mantenute nemmeno in futuro”, anche perché il domani è difficilmente ipotecabile, cosi com’è capibile la presa di distanza da Davoli che fa qui FdI, ma parimenti abbastanza affrettato l’immaginarne uno spostamento a sinistra.
Chi, fin dai tempi di Tangentopoli, non nutre molta simpatia per la sinistra, sa bene come non sia stato semplice esercitare tale dissenso, e nell’arco di questi trent’anni ha altresì conosciuto le tensioni e fibrillazioni via via intercorse tra le forze politiche che si dicevano opposte alla sinistra, ed è altrettanto consapevole che le differenti sensibilità che legittimamente albergano fra le componenti del centrodestra non devono incrinarne la compattezza e l’unità d’intenti, pena il far prevalere di nuovo la sinistra.
P.B. 23.02.2023
P.B.