Come cambia la contrattazione sindacale nell’era delle transizioni in atto, che stanno influenzando non solo le nostre vite, ma anche il lavoro e le politiche delle aziende. Ne discute martedì 21 febbraio il consiglio generale della Cisl Emilia Centrale.
«La persona resta al centro della nostra azione sindacale, affinché le rivoluzioni digitali, energetiche, ecologiche e di organizzazione del lavoro (smart working) siano gestite e non vadano a scapito dei diritti dei lavoratori e delle condizioni di lavoro», afferma la segretaria generale della Cisl Emilia Centrale Rosamaria Papaleo, che introduce la mattinata, durante la quale delegati Cisl raccontano esempi di buona contrattazione aziendale. Nel corso della giornata intervengono il presidente di Adapt (l’associazione fondata da Marco Biagi) Francesco Seghezzi, il segretario generale della Cisl Emilia-Romagna Filippo Pieri e il segretario nazionale Cisl Giulio Romani.
Il professor Gian Primo Cella presenterà il libro “Scontri frontali e contrattazione silenziosa – Cronache del sindacalismo libero”, scritto dall’ex segretario provinciale della Cisl Antonio Guerzoni. Lo stesso Guerzoni illustra l’archivio storico digitale “Portale della contrattazione della Cisl Emilia Centrale” con tutti i contratti aziendali e territoriali firmati nelle province di Reggio Emilia e Modena, assieme a essi, studi, ricerche, convegni e documenti sulla contrattazione. www.portaledellacontrattazione.it
martedì 21 febbraio
Da come si è andato sviluppando il mondo del lavoro, nei suoi diversi aspetti, mi sono fatto l’idea che andrebbero rimosse od allentate le rigidità senza tuttavia far venir meno le garanzie, intervenendo sui quattro livelli di contrattazione, ossia nazionale, territoriale, aziendale, cui aggiungerei quello individuale, ed è soprattutto negli ultimi due livelli che a mio avviso può esercitarsi la duplice azione che dicevo (su iniziativa e col supporto della componente sindacale).
Una duplice azione tesa ad agire sulle rigidità, in modo che il datore di lavoro possa gratificare il proprio personale, nella sua globalità, allorché ve ne siano motivi e condizioni, e possa altresì “premiare” ulteriormente quelle figure che sono particolarmente funzionali alla attività ivi svolta, per specifiche competenze, impegno, ecc.., e nel contempo far sì che la relativa contrattazione possa avvenire in forma per così dire “assistita” dal sindacato di categoria (quanto a garanzie).
Io non so se questo stia già succedendo, il che renderebbe superflua e superata questa mia riflessione, che nasce dal fatto di aver sentito più volte ripetere, nel corso degli anni, la tesi secondo cui il Sindacato, nella giusta e doverosa tutela dei lavoratori, ha tenuto in scarsa considerazione la cosiddetta “altra faccia della medaglia”, nel senso di una flessibilità che nell’andare incontro alle esigenze o aspettative delle aziende, avrebbe verosimilmente giovato anche a quanti vi lavorano.
P.B. 23.02.2023
P.B.