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Don Paul: “La santità appartiene alla nostra natura di esseri umani”

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don Paul Poku

Il vangelo odierno continua la riflessione sui contenuti del discorso della montagna, concentrandosi sul tema della santità: essa appartiene alla nostra natura di esseri umani, in quanto fatti a immagine e somiglianza di Dio; non è perciò una scelta opzionale nella nostra vita di discepoli di Cristo, ma è intrinseca alla nostra fede.

Guidandoci in questa riflessione, Gesù inizia citando il celebre versetto comunemente noto come “legge del taglione” («Occhio per occhio, dente per dente»). Spesso si considera questo precetto una legittimazione della vendetta, ma quest’idea va precisata. Anticamente la giustizia privata non era regolamentata e spesso le contese venivano risolte dall’iniziativa personale: tu mi hai danneggiato, quindi io ho il diritto di rifarmi su di te come più ritengo opportuno. Ciò poteva portare a una lunga spirale di violenze, perciò si stabilì un principio generale di proporzionalità nei risarcimenti: tanto danno hai subito, tanto indennizzo hai diritto a ricevere. Nonostante si trattasse di un principio di giustizia, Gesù lo supera completamente: chi vuole entrare nel Regno di Dio non deve opporsi al malvagio, ma perdonare. Per spiegare questo concetto, Gesù fornisce alcuni esempi pratici. «Se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra»: ovvero, se qualcuno ti danneggia, tu mostragli non il male subìto ma la tua parte gioiosa, così da non vedere il prossimo con l’occhio della vendetta, ma dell’amore fraterno. «A chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello»: l’Antico Testamento vietava di privare una persona del mantello (cfr. Es 22, 25-26), ma Gesù ordina di cedere pure quello, come segno d’amore. «Se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due»: sorge qui alla mente l’esempio di Simone di Cirene, costretto a portare la croce; eppure il cristiano non deve far pesare la costrizione, ma deve donarsi per amore. «Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle»: un versetto che non necessita di commenti.

Come ultimo esempio Gesù indica «Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico»: in realtà nell’Antico Testamento è ordinato di amare il prossimo, ma non di odiare i nemici; Gesù non ha tratto questa citazione dalla Bibbia, tuttavia un simile precetto era perfettamente in linea con numerosi insegnamenti dell’epoca. Inedita è invece la risposta di Gesù: «amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano». Un vero cristiano non ha nemici da odiare; perciò non ama solo il prossimo, ma tutti gli uomini, esattamente come Dio che «fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti». Se infatti amassimo solo coloro che ci sono amici, o che ci stanno simpatici, non saremo diversi da peccatori o non credenti: come potremmo definirci figli di Dio? In definitiva, Gesù ci chiama alla santità e alla perfezione, come santo e perfetto è il Padre nostro celeste.

Buona domenica