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Bonaccini in testa con il 65,7%, segue Schlein con il 25,5%

Primarie Pd: l’Appennino premia Bonaccini

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Si è conclusa la prima fase di voto per le primarie del Pd. La fase congressuale, riservata agli iscritti, che ha coinvolto i circoli dell'Appennino, si è conclusa l'11 febbraio. Complessivamente i votanti sono stati 149, nessuna scheda bianca o nulla.

Seguendo il trend provinciale e nazionale Stefano Bonaccini è in testa con il 65,7%, lo segue Elly Schlein con il 25,5%, Gianni Cuperlo fermo all'8%, chiude il quartetto Paola De Micheli con lo 0,6%.

 

Analizzando i dati circolo per circolo salta all'occhio un triste primato: un solo voto per De Micheli nel circolo di Canossa, il programma dell'ex ministra non ha fatto breccia nel cuore dei montanari. Testa a testa, invece, tra Bonaccini e Schlein con un pareggio a Carpineti e pochissimo scarto (solo 2 voti) a Castelnovo.

Ma se Bonaccini sbanca in tutti i circoli nella geografia delle preferenze Viano non premia il governatore, per lui un solo voto.

Bonaccini e Schlein (in quanto i due candidati più votati) si fronteggeranno nelle primarie aperte di domenica 26 febbraio.

6 COMMENTS

  1. Questo voto dimostra come la politica locale del pd sia collusa con le scelte regionali del governatore (vedi chiusura punto nascite).
    Gli interessi della gente di montagna vengono costantemente messi dopo gli interessi di potere e di partito.
    Mi raccomando poi scandalizziamoci se la gente vota la Meloni.

    Lollo

    • Firma - Lollo
  2. Se alle primarie aperte in calendario per il 26 febbraio venisse semmai confermata la percentuale uscita dai Circoli, significherebbe che il mancato Segretario, tra le due figure che si “contendono” tale ruolo, si troverebbe comunque a rappresentare un terzo dei votanti – quali iscritti o elettori del PD, o suoi simpatizzanti – e dunque una quota abbastanza consistente nella sfera di questo partito.

    Ma al di là dell’aspetto numerico, ancorché di indubbia importanza, resterebbe a mio avviso in primo piano il nodo più squisitamente politico, atteso che le due componenti, da quanto almeno si è potuto comprendere nella fase congressuale, parrebbero ispirarsi a due modelli piuttosto diversi, l’uno orientato al riformismo e l’altro più incline al massimalismo (volendo usare due vocaboli non nuovi per la sinistra).

    Al di là delle parole e dei pronunciamenti, chi si dichiara ora riformista, o aspira a diventarlo, dovrà poi dimostrare di esserlo davvero, e occorrerà dunque una conferma “sul campo”, ma, dando per autentica una tale “inclinazione”, la storia ci direbbe che riformismo e massimalismo difficilmente riescono a convivere, al punto che sembra ascrivibile a detta “incompatibilità” la scissione avvenuta a Livorno 102 anni or sono.

    E’ forse possibile che oggi, differentemente dal passato, queste due anime della sinistra riescano a coabitare, e non resta dunque che attendere il risultato e il seguito delle primarie; intanto, quanto scrivono “Ap” e “Cesare” mi ricorda l’interrogativo che pure io mi sono posto, circa il voto dei Circoli montani, commentando l’articolo del 7 febbraio dal titolo “Ruffini (Pd montagna): Al segretario che verrà auguro coraggio”

    P.B. 15.02.2023

    P.B.

    • Firma - P.B.
  3. Buongiorno non sono uno che vota il PD mà mì auguro x loro che venga eletto BONACCINI presidente dell’EMILIA ROMAGNA in quanto persona moderata e in grado di far ripartire il PD.Mà la mia sensazione che sia un uomo troppo di centro sx,verrà eletta la SCLEIN o CUPERLO uomini + a sx,sè questo avverrà il PD secondo il mio parere andrà sempre più giù come consensi.DISTINTI SALUTI FERRARI STEFANO

    FERRARI STEFANO

    • Firma - FERRARI STEFANO
  4. mi pare giusto che venga premiato Bonaccini, d’altra parte, soprattutto in montagna si è dimostrato uomo di parola, sincero e con un’integrità ferrea, mai esagerato nelle esternazioni e nelle promesse elettorali.

    Corrado Parisoli

    • Firma - Corrado Parisoli