Mancano venti minuti alle 8 del mattino di sabato 11 febbraio 2022. A Cigarello di Carpineti, in direzione per la ss63 e la città, la morsa del freddo fa venire i brividi alla colonnina di mercurio che si ferma a -7° C. Nessuno è a piedi lungo le strade, se non qualche studente. Il riscaldamento solitamente generoso dell’auto a dieci minuti dal via sventola nell’abitacolo una dispettosa aria da brividi. Perché non mettono il riscaldamento di sedili come optional fisso? Lungo la strada le auto delle scuole, qualche artigiano col suo mezzo, persone in direzione delle loro mete, insomma.
All’imbocco della galleria del Seminario la colonnina fa -4°C. All’ingresso della successiva, per Casina, noto accostato sulla destra, un furgoncino dell’Anas, con un limite di velocità posato a terra, pare in maniera frettolosa. Da 70 km orari occorre scendere a 30. Rallento un poco, forse non abbastanza. A metà galleria scorgo una bandiera agitarsi. Fatico a riconoscere la sagoma di un ragazzo di colore, intirizzito dal freddo, in divisa da operatore stradale, posto pericolosamente sul marciapiede/rialzo laterale sulla corsia di marcia. Calo repentinamente la velocità temendo di avvistare a breve un incidente ma, soprattutto, per l’incolumità dell’uomo. Sul finire della galleria, stessa scena: altra bandiera che sventola, altro ragazzo di colore presumo coi brividi, sia per il freddo che per le auto che gli specchietti delle auto che gli passano a poco più di trenta centimetri, ed ecco svelato l’arcano: da una tubazione che sovrasta l’uscita dalla galleria esce copiosa acqua. La rottura è fasciata alla bene e meglio. I due cantonieri stradali hanno il compito di fare rallentare i mezzi perché, con questo freddo, l’acqua ghiaccia repentinamente a terra e il rischio è quello di fare sbandare le auto. Sono in attesa di chi potrà riparare la rottura.
Penso a quei ragazzi. Alle loro storie che li hanno portati qui. Ai nostri detti che gli immigrati portano “i lavori che gli italiani non vogliono fare”. Penso al freddo e ai rischi.
Non leggeranno Redacon, ma vorrei che loro, tramite l’Anas, giungesse il mio sentito grazie.
Mi unisco al tuo pensiero
G.M.
http://GM
Anche io sono rimasta colpita quando sono passata di lì intorno alle 9 e ho notato il ragazzo dentro la galleria che sventolava la bandiera e non aveva nemmeno una mascherina (oltre al freddo e al rischio di essere investito ho pensato anche agli scarichi che si stava respirando). Ma sono rimasta ancora più colpita quando poco dopo le 13 sono passata di nuovo per tornare a casa e il ragazzo era ancora lì.
Stefania Antichi
ho lampeggiato per 5 minuti alle auto che arrivavano da Castelnovo perchè in effetti la segnalazione ara abbastanza latente e ho pensato che qualcuno potesse non vederli i due ragazzi . sulla strada inoltre c ‘era gia una bella lastra di ghiaccio.
Lomba
E’ più che condivisibile, nonché, apprezzabile, il grazie qui rivolto ai due operatori stradali, per il prezioso lavoro da loro svolto in questa circostanza, ma mi sono chiesto nel contempo se non fosse stato possibile ricorrere a quei manichini che talora è capitato di vedere in azione per segnalare lavori in atto sul percorso stradale, giustappunto ai fini di ridurre la velocità, invitando a procedere con attenzione e prudenza (ma forse in questa occasione tali manichini non erano indicati, oppure altre ragioni ne hanno sconsigliato l’impiego).
P.B. 12.02.2023
P:B.
…vedendo la foto della galleria viene da non aprire la notizia non se ne può più e quando le percorri non vedi l’ora di uscire…
Un pericolo infinito fatto da ingenieri di cui vorrei vedere i volti.
Alle