Home Cronaca Scioglimento delle Cicogne, reazioni
Annunciato nei giorni scorsi da Nadia Vassallo

Scioglimento delle Cicogne, reazioni

2742
14

Duro il commento del dottor Roberto Cavana, ex consigliere comunale a Castelnovo, dopo la notizia dello scioglimento lo scioglimento del Comitato delle Cicogne, annunciato nei giorni scorsi dalla loro portavoce, Nadia Vassallo.

“Mi dispiace doverlo ammettere – afferma - ma ancora una volta il tempo mi ha dato ragione. Dal tempo della famosa fiaccolata e dalla sfilata con tutti i sindaci della Comunità Montana poi lungo i tavoli di trattativa e i viaggi della speranza nelle varie sedi istituzionali, bisogna ammettere che vi hanno preso in giro (ed uso un eufemismo). Vi ricordate quando mi sono dimesso dal consiglio comunale? E quando per paura che le mie idee fossero volte alla privatizzazione della sanità pubblica avete abbracciato e sostenuto i padroni locali. Questi spunti nascono i risultati".

E precisa: "Vi hanno lasciato parlare giusto per parvenza democratica ma non vi hanno mai ascoltato. Avete intravisto nel sottoscritto un lupo, non vi siete accorti dei lupi veri vestiti da  bambina come Cappuccetto Rosso. Tutti si lamentano, perfino alcuni consiglieri, ma poi rimangono li attaccati alla sedia facendo trascorrere il tempo; perché è vero il tempo aggiusta tutto, poi in testimone passerà nelle mani di altri. Nel frattempo si sono perse occasioni per rendere la montagna vivibile, dove la popolazione già in difficoltà per locazione geografica, scarsa possibilità occupazionale, possa riprodursi, nascere e vivere in loco senza dovere emigrare per opportunità di vita ed occupazionali. Si è perso tempo”.

Esprime delusione Alessandro Raniero Davoli, consigliere comunale, capogruppo Castelnovo Libera, (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e UDC).

“Una grave sconfitta per tutti”, sostiene, si dichiara sorpreso e auspica che “le notizie  più volte mi sono state riferite di una sua intesa con il Pd per le prossime amministrative, primavera 2024, spero si rivelino completamente infondate”.

Sotto accusa, una certa politica che non ha avuto e non ha interesse a riaprire i punti nascite.

“Come componente del Comitato – scrive – A. L. -  ringrazio pubblicamente la nostra portavoce Nadia Vassallo che in questi otto anni ci ha rappresentato al meglio con determinazione, dedizione e grinta che ha sempre dimostrato in questa battaglia contro la chiusura del punto nascita del nostro ospedale".

"Vorrei precisare - sottolinea - che la cessazione dell’attività del comitato è essa stessa un atto di accusa profondo nei confronti della politica tutta, che in questi anni ha promesso ma non mantenuto. Noi non ci riteniamo sconfitte, le abbiamo provate proprio tutte e siamo ormai senza più nulla da dire e niente altro da poter fare, la conseguenza naturale è quindi quella di iniziare a tacere”.

Per A.M “col tempo si arriva a prendere atto di ciò che ci sta intorno, della falsità e dell’ipocrisia della politica, del menefreghismo della gente, quello che a volte può sembrare rassegnazione ma che non è solo questo.  Mi auguro che un giorno, coloro che avrebbero potuto aiutarci a fare valere i nostri diritti, abbiano qualche rimpianto, qualche rimorso, ma ci credo poco”.

14 COMMENTS

  1. Qui leggiamo che A.L. se la prende con la “politica tutta”, il che sembrerebbe non far differenza alcuna tra chi sta in maggioranza – e lo è peraltro da molto tempo – e chi, al contrario, si trova ad essere minoranza, mentre a me pare doversi giocoforza distinguere, quanto a responsabilità politica, il ruolo avuto dai governanti o decisori, vale a dire i primi, rispetto a quanti non hanno invece alcun potere decisionale, ovvero i secondi.

    Noi non abbiamo ovviamente la prova che a parti invertite le cose sarebbero andate meglio, in ordine al Punto Nascita, ma è in ogni caso legittimo, e comunque non vietato, il ritenere che potesse essere così, o possa casomai diventarlo se le attuali maggioranze – dal Comune capoluogo montano alla Regione – non lo fossero più dopo le prossime elezioni, quelle comunali previste fra circa un anno, nella logica dell’alternanza.

    E giustappunto riguardo alle elezioni comunali di Castelnovo, da tenersi nell’anno venturo, trovo abbastanza naturale che le Cicogne possano avanzare una propria candidatura all’interno di altre liste, ma se fosse fondata la notizia di cui qui dice il capogruppo di Castelnovo Libera, circa una loro intesa col PD per le amministrative 2024, non dovrebbe destar stupore, a mio vedere, che la cosa, in più d’uno, possa generar meraviglia.

    P.B. 05.02.2023

    P.B.

    • Firma - P.B.
  2. L’obiettivo principale del capogruppo è stato sin da subito la candidatura alle elezioni, con la conseguente speranza di vincere. Dopo il massacro ricevuto alle ultime comunali ha capito che non aveva più senso lottare.. non per l’ospedale peró?

    S.C.

    • Firma - S.C.
  3. Cara Redacon,
    mi spiace che la fine della lotta delle Cicogne sia stata da tutti i giornali reggiani usata in modo malevolo.
    Il Carlino ha intitolato il bell’articolo Di Giuliana Sciaboni, già Cicogna della prima ora come lo fu il vostro direttore Arlotti, “fallimento”, usandola anche per gli strilli da edicola. Nel comunicato delle Cicogne non è mai stata usata la parola fallimento e se questo giudizio vuole essere speso direi che si adatta molto meglio alla politica e alla sanità che sta gestendo la Regione.
    La Gazzetta ha evitato di pubblicare il comunicato per sostituirlo con una intervista alla sottoscritta, utile a far dire ben due volte al redattore che il punto nascita fu chiuso per un decreto ministeriale: balle, balle, balle, il punto nascita fu chiuso da Bonaccini con delibera regionale sulla base del parere consultivo della commissione ministeriale. In pratica tenne aperti tre punti nascita sotto i 500 parti in pianura e ne chiuse altrettanti in montagna. La legge prevede la deroga per le zone difficili non per quelle con bacini elettorali promettenti. E non di legge si tratta ma di accordo Stato-Regioni, allora con Berlusconi al Governo ed Errani alla presidenza delle Regioni italiane. Un patto che non scalfiva minimamente l’autonomia delle Regioni, tant’è che la Regione Toscana non chiuse mai il punto nascita di Piombino che ricevette analogo parere consultivo negativo come quello di Castelnovo. Bonaccini è abituato a scaricare su altri le proprie decisioni e responsabilità e trova molti addetti all’informazione ad aiutarlo.
    E veniamo a Redacon.
    Anzitutto la notizia è stata data nei pacchetti di terz’ordine, evidentemente perché di minor importanza. Ora viene ripresa mettendola ad un livello più visibile solo per dar voce parziale ai commenti. Ma di tanti commenti di solidarietà e dispiacere presenti su Redacon e sul web si è scelto di dare spazio alle parti più meschine, insinuanti o allucinate dei commenti di Cavana e Davoli, distintisi per aver sempre attaccato pubblicamente Nadia e le Cicogne nonostante queste non si siano mai schierate con alcun partito. Davvero deprimente.
    Ma questo ormai è l’ambiente.
    Al giornalista la prerogativa di decidere cosa e come pubblicare, al lettore quella di giudicare: se le Cicogne sono state vive otto anni è grazie anche alle tre testate che ho citato, in particolare c’è sempre stato da parte di Redacon un grande sostegno, l’epilogo purtroppo non è all’altezza di quegli otto anni.

    Nadia Vassallo

    RISPONDE LA REDAZIONE: Il dito e la luna.

    • Firma - NadiaVassallo
    • “Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito”.
      Avete mai risposto così ai Bini, ai Giovannelli, ai Pignedoli e compagna cantante?
      No, perchè siete saggi.
      Lo fate solo con chi sapete che non può farvi male.

      Gianni Marconi

      RISPONDE LA REDAZIONE: prima di porre il quesito può verificare tranquillamente tra i commenti e le risposte, quando necessarie e date senza giri di parole. La battaglia delle Cicogne è una battaglia di civiltà e, in merito all’articolo citato, abbiamo semplicemente riportato il parere di chi ci ha scritto a tema. Che la solidarietà alle Cicogne di molti sia corsa sui social è indubbio. Che scriviamo a seconda di chi fa male o meno è una sciocchezza, non ha caso Redacon è il media che più di altri ha pubblicato le numerose note delle Cicogne – verificare prima di scrivere ndr -.

      • Firma - GianniMarconi
  4. Ci tenevo a ringraziare Nadia Vassallo e i Componenti del Comitato per il loro operato, grazie di cuore, avete provato a cambiare le cose, avete provato a sostenere il bene comune, avete lottato per mantenere la vita su queste alte terre. Non siete Voi ad avere perso questa guerra, l’avete stravinta, siatene orgogliosi, a perderla sono stati coloro che, nella realtà, non Vi hanno mai sostenuto, coloro che dicevano di condividere le Vostre idee ma che nella realtà sono sempre stati fedeli alleati del potere che ha disposto la chiusura del Punto Nascite, e come sudditi, fedeli fino alla morte, non possono disubbidire agli ordini che arrivano dall’alto. Avete combattuto contro i mulini a vento, senza neppure la lancia e il cavallo come aveva Don Chisciotte; che il risultato fosse quello decretato dal potere supremo che ne aveva disposto la chiusura era scontato, ma un risultato lo avete ottenuto, il Vs. esempio spero lasci il segno in tanti montanari per trovare il coraggio di combattere le giuste battaglie per i paesi montani, per mantenere l’uomo su queste terre, non solo lupi e cinghiali.

    Franzini Lino Presidente della Municipalità di Ramiseto

    • Firma - Franzini Lino Presidente della Municipalità di Ramiseto
  5. Trovo senz’altro giusto, se non scontato, che si dialoghi con tutti, come scrive Nadia Vassallo, ma mi permetto nondimeno di aggiungere, molto rispettosamente, che se l’epilogo fosse casomai quello ventilato dalle illazioni o dai pettegolezzi, circa il voto amministrativo 2024, e relative candidature – ma il condizionale è rigorosamente d’obbligo – sarei fra quanti potrebbero provare, davanti a ciò, una certa qual delusione (lo dico pur nell’ovvia consapevolezza che non fa di certo testo uno stato d’animo del tutto personale).

    Mi porta ad esprimere un tale sentire il ripercorrere gli anni in cui il mio partito, all’incirca tre decenni orsono, fu costretto immeritatamente a sciogliersi, e tra i suoi appartenenti o simpatizzanti ci fu qualcuno che ritenne di trasferirsi sotto l’egida della parte politica che sembrava uscire incolume, e per così dire “vincente”, da quella burrascosa ed infuocata stagione, il che suscitò non poca amarezza tra quanti si guardarono bene dal fare detta scelta (e col senno del poi si arrivò forse a provare qualcosa del genere anche fra chi ebbe a farla)

    P.B. 06.02.2023

    P.B.

    • Firma - P.B.
  6. Se l’Andrea del commento di ieri, 6 febbraio, che stigmatizza “non HA caso”, fosse per caso lo stesso che nel suo commento di oggi, 7 febbraio, si complimenta con Gianni Marconi, vorrei fargli sommessamente presente che nel suo “C E’ libertà di pensiero” mancherebbe forse un apostrofo, almeno così mi sembra di vedere, ma non credo che dobbiamo sentirci ad una lezione di grammatica, anche perché a tutti, nello scrivere, può succedere di incorrere in qualche svista o improprietà, e penso che sia il contenuto la parte più importante del nostro dire, né vorrei che chi teme semmai di poter cadere in qualche errore di forma rinunciasse ad esporre il proprio pensiero.

    P.B. 07.02.2023

    P.B.

    • Firma - P.B.
    • La rassicuro: non si tratta dello stesso Andrea. Quindi, se non dobbiamo sentirci ad una lezione di grammatica, trovo la sua puntualizzazione totalmente fuori luogo. Mentre mi pare evidente che il “Non HA caso? Aiuto!!!” fosse più una battuta ironica che una “stigmatizzazione”.

      Andrea

      • Firma - Andrea
  7. Mi dispiace dover sedsere ancora una volta in disaccordo con la Sig. a Vassallo. Non penso di aver fatto un commento meschino ed altri aggettivi che usa nei miei confronti. Anzi prima di usare certi termini nei miei confronti sarebbe utile uno sciacquino alle tonsille. Ho solo detto che avrei voluto un po’ più di incisività perché quando la diplomazia o il compromesso non ottiene nulla (8 anni dichiacchere) bisognerebbe andarci un po’ più pesanti ( esistono dimissioni, ecc) Troppo semplice lamentarsi, ma continuare a fa r melina stando sempre lì, tanto il tempo passa. Comunque stare sereni. Io non so se Davoli ede lontano e non mi interessa prevedere il futuro, tanto il 2024 arriverà presto. L unica casa che mi sento dire è che col 2024 si chiude un periodo gestito da Yes Men e se ne apre un altro, che ritengo sarà equivalente perché qui in montagna ormai la popolazione è rassegnata. Naturalmente spero di sbagliarmi. Chi vivrà vedrà. E……. state sereni.!!!!

    Cavana

    • Firma - Cavana