“Come gli aeroplani su nel cielo resterò”. Una frase romantica, poetica e suggestiva, ma è anche il ritornello di una canzone che in poco più di un mese ha contato oltre 50mila visualizzazioni su Youtube. Parliamo della canzone di Mattia Toni, un giovane cantautore italiano nato nell’Appennino reggiano.
“Mi sono immaginato di poter volare e rimanere nel mezzo fra il cielo e la terra, come fanno gli aeroplani. L’idea del brano è nata dalla necessità di trovarsi a scegliere un percorso di vita e non sapere che strada prendere”, ha affermato il cantante descrivendo questo inedito singolo pop che incontra sonorità moderne e accattivanti.
Dov’è nato?
Sono nato nel Comune della Pietra di Bismantova, a Castelnovo ne’ Monti, ormai trentaquattro anni fa.
Quando ha iniziato a far musica?
Tra il 2015 e il 2016. Dopo è stato amore, non ho più smesso.
Suonava in una band?
Ho suonato con più di una band, in realtà. Purtroppo per varie ragioni e vicissitudini, tra cui il lavoro dei miei compagni, i matrimoni, i figli e via dicendo, sono arrivato a produrre da solo in modo indipendente e da autodidatta.
Si occupa di ogni passaggio nella realizzazione dei pezzi, quindi?
Esatto. Scrivo, produco, faccio riprese video. Ho frequentato anche dei corsi di produzione creativa.
All’inizio della carriera, nel 2015, scrivevo soltanto i testi, dopo ho iniziato a comporre anche le basi e le melodie.
Ha frequentato una scuola di musica?
Non una vera e propria, ma sono stato a scuola di canto per quattro o cinque anni.
A 19 anni ho frequentato l’Istituto musicale Merulo.
Perché ha iniziato quest’avventura nel mondo della musica?
Per passione. Ha avuto inizio durante il periodo in cui facevo teatro. Non avendo una voce potente l’insegnante mi aveva suggerito di andare a scuola di canto per imparare ad usare il diaframma. In quell’ambiente mi sono trovato talmente bene da non smettere più. Ho invece lasciato il teatro: ho scambiato un piacere per un amore.
Di solito scrive i testi a casa o in viaggio?
Ora scrivo a casa, nel mio studio. Prima, invece, quando viaggiavo.
Qual è il momento della giornata in cui ha più ispirazione?
La sera, quando c’è più silenzio.
Descriva l'ultimo testo, “Come gli aeroplani” ...
È il singolo di lancio, girato anche in radio, dell’album uscito a gennaio di quest’anno intitolato “Ultima Chiamata”: è il pezzo più profondo dell’album.
Parla di una sua esperienza personale?
Sì, descrive una condizione che ho vissuto intensamente. La canzone cita: “come fare a dirti che resto nel mezzo? Come gli aeroplani su nel cielo resterò, da quassù tutte le luci ora si spengono” perché metaforicamente mi identifico in una situazione sospesa tra cielo e terra, in una via di mezzo. Si tratta di una circostanza di vita in cui mi sono trovato a dover scegliere, in un periodo di cambiamento sia lavorativo che relazionale. In fondo è l’ispirazione che mi porta a cantare.
Ha anche aperto una raccolta fondi …
È un paio di anni ormai che la faccio, per motivi diversi.
Due anni fa è morto il mio compagno e ho scritto una canzone. Da lì ho aperto la prima. Ho raccolto qualche centinaia di euro, tutti devoluti a due enti benefici.
La prima donazione l’ho fatta nel 2021 presso una struttura per bambini autistici nel New Jersey. Il mio compagno era infatti del New Jersey.
La seconda è stata fatta quest’anno presso l’organizzazione di beneficenza “Project Hope” che si occupa di guerra e dove i soldi vengono riservati per le necessità dei più bisognosi.
Qual è la canzone con più visualizzazioni su YouTube?
Decisamente “Wait for me” dell’estate del 2021, che ha quasi 121mila visualizzazioni.
La canzone preferita, tra le sue?
Indubbiamente “Wait for me”. Ha per me un significato incomparabile.
Ha intenzione di continuare con il progetto benefico?
Sono ora aperte le donazione sulla piattaforma GoFundMe per il 2023. C’è anche chi dona a parte, ma di solito si preferiscono le raccolte crowdfunding online.
Ha già in programma una prossima uscita musicale?
È appena uscito l’ultimo album di ben tredici singoli. Sicuramente uscirà qualcosa di nuovo.
Terrà dei concerti in giro?
Prima dell’emergenza Covid ne ho fatti alcuni, ora li ho sospesi. Si vedrà, ma ci spero.
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