La chiesa di Tapignola, parrocchia di Coriano, ricorda don Pasquino Borghi, medaglia d’oro al valor militare, nel settantanovesimo anniversario della sua fucilazione. Domenica 29 gennaio, alle 9.45, è previsto il ritrovo sul sagrato.
Seguiranno la messa celebrata da don Fernando Imovilli e il saluto del sindaco e presidente provinciale dell’Associazione liberi partigiani italiani - partigiani cristiani, Elio Ivo Sassi. Si continuerà con la rievocazione dell’evento e della figura del parroco a cura degli studenti della scuola secondaria di primo grado e con la commemorazione ufficiale di Stefania Bondavalli, consigliere regionale. Dopo la benedizione e un omaggio floreale al cippo a lui dedicato, si terrà infine un momento conviviale offerto dalla comunità parrocchiale.
“L’istituto comprensivo di Villa Minozzo - sottolinea il primo cittadino - ribadisce anche in questa occasione la sua sensibilità nel mettere in risalto gli episodi della Resistenza. E’ fondamentale tramandare alle nuove generazioni i valori di pace e di libertà alla base della nostra democrazia, per la cui conquista don Pasquino, come molti altri martiri, sacrificò la propria vita”.
Il sacerdote, che era nato a Bibbiano il 26 ottobre 1903, aveva preso possesso della parrocchia montana il 17 ottobre del 1943 e poco più di tre mesi dopo, il 21 gennaio 1944, fu arrestato a Villa con l’accusa di aver favorito l’azione di “bande armate ribelli” e di aver ospitato in canonica alcuni prigionieri alleati fuggiti al nemico.
“Quattro giorni dopo - racconta Sassi - fu tradotto in pianura. Venne più volte interrogato e torturato, ma nulla rivelò. Cosicché fu condannato a morte. All’alba del 30 gennaio fu condotto al poligono di tiro, in città, dove fu fucilato assieme ad altri otto condannati”.
La celebrazione, che sarà accompagnata dalle note musicali del corpo bandistico villaminozzese, è organizzata dal Comune in collaborazione con le associazioni partigiane Alpi-Apc ed Anpi, il Centro studi Fiamme Verdi di Minozzo e l’istituto Istoreco, e con il patrocinio dell’Unione montana, della Federazione italiana volontari della libertà, del Gruppo alpini e della Croce verde di Villa Minozzo, degli Usi civici di Minozzo, della sezione di Villa e Toano dell’Associazione carabinieri e del Museo della repubblica di Montefiorino.
“Uomo di grande fede - conclude il sindaco e presidente reggiano di Alpi-Apc - animato da un autentico spirito democratico, ispirato da uno spiccato senso della giustizia e avverso ad ogni ideologia basata sulla violenza e sulla prevaricazione, rappresenta e costituirà per sempre uno dei personaggi simbolo della Resistenza in provincia di Reggio Emilia, ma non solo”.