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Viano: quando l’inciviltà regna sovrana

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Un principio di incendio divampa all’interno di un cassonetto di rifiuti e poi l'amara consapevolezza che la raccolta differenziata è, forse, un' utopia. All’origine dell’incendio la presenza nei cassonetti di ceneri non completamente spente: è accaduto nel Comune di Viano e a denunciarlo è proprio il primo cittadino.

“Abbiamo ancora molta strada da fare!” – scrive Nello Borghi su Facebook - Si parla tanto di economia circolare e di superamento del concetto di raccolta differenziata – scrive su Facebook - Dal contenuto che si può rilevare visionando ciò che rimane da un principio di incendio di questa mattina a Viano, in un cassonetto del rifiuto residuo, credo proprio che non abbiamo ancora ben assimilato nemmeno ciò che voglia dire raccolta differenziata. C'era di tutto”.

E poi la ‘raccomandazione: “Non buttiamo ceneri di stufe o caminetti nell'indifferenziato, sono utili come concime; ma soprattutto non smaltiamole se prima non siamo sicuri che siano completamente spente e fredde e comunque se proprio non abbiamo modo di riutilizzarle nell'orto o nel giardino mettiamole nell'organico”.

E’ bene ricordare infatti che quando si mettono le ceneri insieme ai rifiuti è indispensabile che le ceneri siano completamente fredde altrimenti possono dare luogo a incendi. Da una distrazione a un incendio che può anche avere gravi conseguenze il passo è breve.

4 COMMENTS

  1. Viene realisticamente da supporre che questo non sia l’unico caso in cui, all’interno di un cassonetto, “c’era di tutto”, e se così fosse ci si potrebbe pure chiedere se e quante volte la “differenziata” sia poi uscita danneggiata, se non compromessa, da circostanze di questa natura, talora verificatesi fors’anche inconsapevolmente, quando si è casomai incerti sulla destinazione dell’uno o altro “rifiuto”.

    E’ comunque piuttosto scoraggiante l’udir parole come “credo proprio che non abbiamo ancora ben assimilato nemmeno ciò che voglia dire raccolta differenziata”, nonostante si batta da tanti anni su questo tasto, ma prima di giungere alla conclusione che “la raccolta differenziata è, forse, un’utopia”, bisognerebbe anche domandarsi se gli strumenti finora impiegati siano i migliori, o i soli cui poter ricorrere.

    In proposito continuo a pensare, come mi è già capitato di scrivere su queste pagine, che la consegna premiante alle Isole Ecologiche, con sconto sulla bolletta in base al peso o volume del “rifiuto” conferito, vedi ad es. plastica, vetro, lattine, carta – e quanto sia “misurabile” – oltre ad invogliare il recapito alle Isole stesse, darebbe modo agli addetti di controllare il materiale, anche circa la “differenziazione”.

    P.B. 09.01.2023

    P.B.

    • Firma - P.B.
    • Il primo successo, quando ci si reca alle cosiddette Isole Ecologiche, sarebbe di trovarle aperte…
      Mi è capitato di recarmi fino a Calizzo (località comodissima da raggiungere), leggere sconcertato il cartello con gli orari (peraltro complicatissimi e tutti i giorni diversi), che dicevano che l’Isola doveva essere aperta, e guardare sconsolato il cancello chiuso. Chiamato il numero verde di IREN, mi è stato risposto che il cartello riportava l’orario invernale, ed eravamo in Luglio. Quando si dice efficienza.
      Morale: decine di chilometri e mezza giornata buttati…in discarica.

      Andrea

      • Firma - Andrea
  2. Concordo con quanto detto dal sindaco di Viano. Nei cassonetti dell’indifferenziata si vede di tutto: tetrapak, cartone, cassette di legno e plastica, sedie, cenere, abiti, benchè siano presenti, a fianco, anche gli altri cassonetti e Iren effettua un servizio di raccolta a domicilio per gli ingombranti. Invece di approfittare dei servizi offerti si preferisce calpestare la libertà concessa al cittadino e il lavoro delle società di raccolta, con il risultato che in alcuni Comuni d’Italia quello che metti nel cassonetto va raccolto in un sacco col tuo codice fiscale. Speriamo di non arrivare a quei tempi. Ciao.

    Lena

    • Firma - Lena
  3. Se la “inciviltà regna sovrana”, come titola l’articolo, significa che non sono pochi a trasgredire le buone prassi dello smaltimento rifiuti, e c’è da immaginare che molti di costoro, se non tutti o quasi, mal si adatterebbero a riportare il proprio codice fiscale sui sacchi-contenitori da immettere nei cassonetti, ossia la pratica di cui ci dice Lena, preferendo casomai abbandonarli qua e là dove capita, e andando così ad aggravare un fenomeno già molto presente (basti pensare alla mole di rifiuti raccolti da meritori gruppi di volontari che vanno a ripulire periodicamente greti, scarpate, boschi, ecc ..).

    Posso naturalmente sbagliarmi, ma penso che gli interventi di controllo esercitati a livello dei cassonetti, vedi anche l’eventuale installazione di telecamere, possano indurre gli “indisciplinati” a non avvalersene, con le conseguenze che sopra dicevo, talché mi sembrerebbe più ragionevole ricorrere piuttosto alla consegna premiante presso le Isole Ecologiche, con appetibile sconto in bolletta, proporzionato alla quantità del materiale conferito, quello di piccola pezzatura come plastica, vetro, ecc …, pesato oppure misurato in contenitori tarati (con relativa ricevuta rilasciata a cura degli addetti).

    Io non sono ovviamente in grado di sapere se un tale sistema funzionerebbe, incontrando altresì il gradimento fra gli utenti, ma mi sembrerebbe costare comunque poco il provare a sperimentarlo, anche considerando che fino ad oggi i metodi impiegati non sembrano aver dato i risultati attesi, e occorrerebbe dunque prenderne atto, facendo altrettanto riguardo all’apparente incorreggibilità di certi comportamenti incongrui o poco civili, e al tempo stesso inspiegabili e ingiustificabili, ma se non ci si vuole rassegnare al solo lamentarli all’infinito, bisognerebbe allora puntare su qualche altro accorgimento.

    P.B. 11.01.2023

    P.B.

    • Firma - P.B.