“Senza lo sblocco dei crediti fiscali legati ai bonus edilizia tante imprese che hanno concesso sconti in fattura, anche sul nostro territorio, saranno costrette a chiudere. Si tratta di aziende che hanno operato nel pieno rispetto delle norme ma oggi subiscono gli effetti delle loro continue modifiche restrittive, rischiando addirittura la chiusura e la perdita di diverse centinaia di posti di lavoro sul territorio”.
L’allarme arriva, ancora una volta, da Claudio Boccaletti, presidente Lapam Confartigianato Comparto Costruzioni, l’associazione in particolare propone come soluzioni tre strade: “In prima battuta rendere più flessibile l’utilizzo dei crediti; poi aumentare la capacità fiscale delle banche, concedendo la possibilità di utilizzare compensazioni; infine prevedere la possibilità di un ‘compratore di ultima istanza’, a controllo pubblico. Queste sono tre strade praticabili rapidamente: teniamo presente che la perdita, in tutta Italia, di decine di migliaia di posti di lavoro (la stima è di 47mila addetti dell’edilizia a rischio) comporterebbe problemi molto importanti e costi, economici e sociali, difficili da calcolare”.
Boccaletti prosegue e rincara la dose: “Confartigianato ha ribadito il tema alla premier Giorgia Meloni e anche presso le Commissioni riunite bilancio di Camera e Senato: si tratta di un tema da affrontare con urgenza. Lo sblocco dei crediti fiscali legati ai bonus edilizia per salvare l’attività delle imprese che hanno concesso sconti in fattura e che, a seguito dei repentini cambiamenti normativi, non hanno potuto, a loro volta, cedere i crediti a soggetti terzi. Sul futuro dei bonus edilizia – conclude il presidente Comparto Costruzioni Lapam Confartigianato - riteniamo necessario un confronto con il Governo per individuare soluzioni equilibrate e definire provvedimenti certi, strutturali e sostenibili”.