Nei giorni scorsi è stato approvato il Bilancio di previsione 2023 del Comune di Castelnovo ne' Monti, insieme agli altri strumenti di programmazione economico finanziaria dell’Ente. Così si esprime su questo importante passaggio l’assessore al bilancio Daniele Valentini.
Siamo alla fine dell’anno, come giudica l’andamento del bilancio comunale per questo 2022?
“La gestione finanziaria del Comune in questo 2022 non è stata semplice e non lo sarà nemmeno il prossimo, nonostante il bilancio preventivo 2023 sia già stato elaborato e approvato senza prevedere alcun aumento di tasse o tariffe. Dobbiamo far fronte ad uno spropositato aumento del costo non solo delle utenze ma di qualsiasi bene, dalla carta per le fotocopie ai materiali da cantiere, senza però ridurre i servizi erogati e le attività del Comune. Ad oggi siamo riusciti a mantenere un certo equilibrio anche se gli aiuti governativi si stanno rivelando ben inferiori alle necessità. Sono arrivati circa 150.000 euro a fronte di un maggior costo di utenze pari ad oltre 350.000 euro. Per il 2023 abbiamo cercato di applicare alcune forme di risparmio sui capitoli di spesa, confidiamo in nuovi aiuti di Stato e soprattutto speriamo vivamente che i costi tornino alla normalità e finisca questa assurda speculazione che sta travolgendo non solo gli enti locali ma soprattutto famiglie e imprese in tutto il Paese”.
A proposito di famiglie e povertà, sul territorio comunale stanno emergendo nuove povertà? Rispetto agli anni passati come si sta evolvendo la situazione?
“La fragilità e povertà del tessuto sociale in questi anni è emersa prepotentemente. Fino al 2019 vivevamo una situazione tutto sommato di equilibrio, con la pandemia e, successivamente, con questa congiuntura economica sono venute a galla tante situazioni, molte delle quali, a mio parere, già precarie in precedenza ma che non vedevamo e non si facevano vedere. Situazioni che presentano caratteristiche di povertà economica e soprattutto importanti fragilità psicologiche e relazionali che tante volte sono molto più complesse e potenzialmente dannose della mancanza di denaro. Anche in questo frangente come amministrazione, e grazie all’importante lavoro del servizio sociale, ci siamo impegnati per cercare di aiutare il maggior numero possibile di richiedenti, ma purtroppo i mezzi sono limitati. Soprattutto, è necessario che ai livelli istituzionali superiori si riformi profondamente il sistema socio sanitario con un forte potenziamento dei servizi territoriali che garantiscono capillarità e rappresentano il primo fronte di contatto con le realtà di sofferenza e solitudine”.
Come pensate di approcciarvi all’esecuzione delle tante opere pubbliche, in parte già avviate, che l’amministrazione ha in programma?
“Nonostante il difficile momento che viviamo, grazie ad un lavoro di squadra dell’amministrazione e dell’ufficio tecnico e finanziario, stiamo riuscendo a portare avanti i cantieri per la realizzazione delle opere pubbliche che abbiamo in programma e, come assessore all’urbanistica e rigenerazione urbana, non posso che essere felice di questo. Da inizio legislatura nel 2019 ad oggi abbiamo investito oltre 36 milioni di euro in opere pubbliche, di cui 8 milioni a carico delle casse comunali, 7 milioni da apporto di capitale privato frutto di accordi e concessioni di gestione e oltre 20 milioni (55%) da contributi a fondo perduto reperiti sui vari bandi regionali e nazionali. Stiamo investendo 3 milioni di euro per la ristrutturazione del Centro Culturale Polivalente, oltre 3,5 milioni per la rigenerazione di Palazzo Ducale, abbiamo speso oltre 400.000 euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche con il rifacimento di parte dei marciapiedi. Nell’edilizia scolastica abbiamo opere per un valore di oltre 12 milioni di euro, importanti fondi sono arrivati anche dal Pnrr, quasi 5 milioni di euro per realizzare il nuovo palazzetto dello sport in collaborazione con la Federazione Sport Sordi Italia, e 900.000 euro per la completa ristrutturazione dello stabile di Ca’ Martino. Oltre a questi si aggiungono altri interventi importanti come la realizzazione della nuova Cra Villa delle Ginestre (4,6 milioni di euro), l’intervento di riqualificazione dell’ex Vivaio del Fornacione, la demolizione del Cinema Ariston e rigenerazione della piazza limitrofa (900.000 euro)”.
Tanti fondi reperiti attraverso bandi dunque, ma c’è anche una quota finanziata con fondi propri del Comune, quindi dovrete attivare nuovi mutui. Da assessore al Bilancio come valuta questo fatto?
“Queste importanti opere richiedono certamente anche uno sforzo economico da parte del Comune con l’assunzione di nuovi mutui, ma siamo consapevoli della serietà e bontà di tali scelte e soprattutto abbiamo deciso di aumentare il debito pubblico del comune per finanziare investimenti la cui durata di vita è ben superiore alla durata del debito contratto. Realizzare opere che guardano al lungo termine, riqualificare scuole, gli edifici comunali che ospitano servizi pubblici, gli impianti sportivi, significa creare le condizioni affinché questi servizi restino sul territorio, e tutti ben sappiamo che un territorio dotato di servizi è in grado di ospitare famiglie, giovani, bambini ed anziani”.
Lei è anche assessore all’urbanistica e rigenerazione urbana, quali misure metterete in campo per il prossimo anno?
“Per quanto riguarda la delega all’urbanistica e alla rigenerazione urbana del paese, in questi anni ho avuto occasione di lavorare molto con i tecnici e l’ufficio per prepararci ad affrontare un percorso complesso e impegnativo come la redazione del nuovo piano urbanistico generale (Pug) che andrà a sostituire gli attuali strumenti urbanistici e che dovrà cercare di individuare le linee di sviluppo del nostro territorio per i prossimi decenni, per questo motivo abbiamo attivato collaborazioni ed incarichi con vari professionisti tra cui anche il Politecnico di Milano. Dopo il lavoro interno di questi anni, il 2023 sarà dedicato principalmente a momenti di incontro con la cittadinanza, con gli operatori economici, le scuole, e con le frazioni per raccontare ciò che abbiamo pensato ma soprattutto per confrontarci con i cittadini, raccogliere spunti, pensieri e idee su come si possa immaginare lo sviluppo e la riqualificazione di Castelnovo, dell’area della Pietra di Bismantova, e tutto il territorio comunale da qui al 2050. Contiamo di iniziare questi momenti di ascolto e confronto già nei primi mesi dell’anno e protrarli per alcuni mesi”.
Come vede il futuro della politica in una società, soprattutto per quanto riguarda i giovani, disinteressata a questo tema così importante? Come fare a coinvolgere maggiormente i giovani nell’agire politico della propria comunità?
“Sinceramente credo che la presenza di giovani in politica sia importante e vada fortemente incentivata ma credo anche che non debba trasformarsi in una estremizzazione. Prima di tutto in politica serve competenza e passione, poi se queste caratteristiche sono individuabili in una persona giovane è certamente meglio. Inoltre più che in un ricambio generazionale di massa, che spazza via tutto quello che c’era prima e lo sostituisce con qualcos’altro, preferisco una logica di integrazione con un passaggio di testimone graduale, come avviene normalmente nelle aziende familiari, dove più generazioni lavorano assieme e gradualmente avviene la sostituzione, non sempre una cesura netta tra il prima e il dopo risulta essere positiva.
Ciò detto, credo fortemente nel fatto che tutta la cittadinanza dovrebbe occuparsi di politica e di amministrazione poiché il bene della comunità è, di riflesso, il bene del singolo. Occorre investire e sensibilizzare molto i giovani su queste tematiche, creare occasioni di formazione e confronto con chi ha più esperienza in modo tale da dargli tutte le competenze e gli strumenti necessari per poter gestire il bene comune.
D’altro canto trovo abbastanza sconcertante che ci siano molte persone, di tutte le età, che non provano alcun interesse verso la comunità a cui appartengono e non hanno alcun stimolo a parteciparvi in maniera attiva, non solo attraverso la politica ma anche attraverso altre forme come ad esempio l’associazionismo, poiché un tale atteggiamento è sintomo di un disinteresse profondo. È necessario un cambio di rotta per riportare la società su valori chiari ed equi che le diano le capacità per assumere la direzione giusta verso una visione positiva e progressista del futuro da portare avanti con determinazione, disciplina e dedizione. Dobbiamo tornare ad essere una società che ragiona e lavora per raggiungere degli obiettivi, per realizzare dei sogni, per un senso, ma prima ancora di questo dobbiamo smettere di essere un gruppo di singoli e tornare ad essere una comunità con una visione e che ambisce ad un futuro di progresso e sa trovare lo slancio per realizzarlo”.
Buon Natale a tutti. Ho letto di questo regalo di Natale del Comune di Castelnovo ne’Monti che non prevede aumenti di tasse e tariffe e mi sono chiesto: non verranno aumentate per la capacità di risparmio del Comune (che si sarebbe potuto attuare anche prima e nessuno l’avrebbe impedito, anzi) o perché le tariffe e le tasse sono già al massimo consentito? Buon proseguimento di Festività! C.d.P.
Sono già al massimo consentito, tutti capaci di governare in questo modo! Speriamo che in futuro gli elettori si tolgano il prosciutto dagli occhi.
Ma allora se sono gia al massimo è un finto regalo! È solo aria fritta. C
d.P
Ho apprezzato la sintesi dell’Assessore Valentini, ritengo corretti i concetti che esprime sul confrontarsi con i Cittadini per raccogliere idee, di sensibilizzarli ad occuparsi della comunità, di partecipare all’associazionismo e di tornare ad una società che opera per raggiungere degli obiettivi e tanto altro; per questi concetti è da ammirare; ma potrà porre in atto tutto questo se riuscirà ad operare in completa autonomia senza dipendere da ideologie politiche o meglio sarebbe dire partitiche che da anni condizionano la politica di Castelnovo ne Monti
Proprio perchè giovane l’assessore Valentini dovrà pensare a se e ai giovani; ma per fare ciò dovrà trovare la forza di cambiare totalmente la mentalità del potere che da anni amministra Castelnovo ne Monti, e lottare contro quelli che io e altri, definiamo gli “Attila” dei paesi montani che hanno consegnato i territori di questi paesi a lupi e cinghiali, al totale dissesto e costretto i giovani a lasciare queste terre senza farvi ritorno.
Da parte mia credo che le Amministrazioni Comunali di Castelnovo, di destra, centro o sinistra giudicheranno gli elettori, hanno molte responsabilità sul come si trovano i paesi montani di questo Appennino, spopolati, dissestati e abbandonati. Credo che nella situazione attuale occorre dire pane al pane e vino al vino, le Amministrazioni Comunali di Castelnovo, che hanno il peso politico maggiore su questi territori, mi risulta, salvo errori da parte mia, non hanno mai sostenuto quelle opere che avrebbero garantito lo sviluppo degli ex Comuni del Crinale, oggi Ventasso, a partire dalla fondovalle Val Secchia, fondovalle Val d’Enza, fondovalle Val Lonza (si passa ancora su due guadi come succede nel terzo mondo), ne il traforo dell’Appennino verso il mare ne la famosa Diga di Vetto. Tutte opere che non portando benefici diretti a Castelnovo ne Monti sono state, a mio avviso, totalmente e volutamente trascurate, per non dire altro. Ciò ha portato i paesi degli ex Comuni Montani alla situazione attuale, senza una buona viabilità che consentisse un buon pendolarismo da monte a valle e senza lavoro, i paesi dei comuni montani stanno “morendo”. Ma Castelnovo ne Monti sappia che senza l’indotto dei paesi montani farà la stessa fine, grazie proprio a quelle Amministrazioni che da anni non vedono oltre i propri confini Comunali. Chissà se persone come l’Assessore Valentini avranno modo di capire il grande errore commesso fino ad oggi e porvi rimedio, forse è tardi, ma almeno provarci.