UNITÀ PASTORALE DI CARPINETI (335/8257036)
San Prospero, San Biagio, San Donnino, San Pietro, Onfiano, Pantano, Pianzano, Poiago e Pontone
Si apre oggi con L’Avvento, un nuovo anno liturgico: un tempo segnato dalla vigilanza e dalla preghiera. È infatti necessario che ognuno di noi si faccia trovare sempre pronto, alla fine della storia per la venuta del Signore, ma già ora per affrontare con fortezza le tribolazioni della vita. |
Vita parrocchiale dal 27 novembre al 04 dicembre 2022
DOMENICA 27 novembre | Prima Domenica di Avvento S. Messe. Carpineti ore 8.30 (def. Gasperini Franco) ore 11.15 (pro populo) ore 18.00 (def. Serri Sergio) Pontone ore 10.00 Pantano ore 10.00 |
LUNEDI’ 28 novembre | S. Messa: ore 18.00 (def. Frassinetti Adriana) all’asilo |
MARTEDI’ 29 novembre | Inizio Novena dell’Immacolata. S. Messa. ore 18.00 (def. Beretti Carmela) all’asilo |
MERCOLEDI’ 30 novembre | Festa di S. Andrea apostolo. S. Messa: ore 10.30 (libera intenzione) in chiesa |
GIOVEDI 01 dicembre | S. Messa: ore 18.00 (libera intenzione) all’asilo |
VENERDI’ 02 dicembre | Santa Bibiana. Primo venerdì del mese. S. Messa: ore 18.00 (libera intenzione) all’asilo |
SABATO 03 dicembre | S. Messe prefestive: ore 18.00 S. Donnino Velluciana ore 19.00 |
DOMENICA 04 dicembre | Seconda Domenica di Avvento. S. Messe. Carpineti ore 8.30 (per i defunti di Bertolini Maria) ore 11.15 (pro populo) ore 18.00 (libera intenzione) Pontone ore 10.00 Pantano ore 10.00 |
MEDITAZIONE DOMENICALE. Vigilanti per il futuro. Nelle prime due domeniche di Avvento non si respira ancora l’aria del Natale. La liturgia propone una preparazione graduale alla celebrazione della nascita di Gesù, ma, in maniera sconcertante, non si parte dalla storia passata, ma da quella attuale, anzi quella futura. Il tema non è la prima venuta di Gesù, ma l’ultima, quella definitiva che coinvolge ogni uomo. Le Scritture sacre presentano un gioco meraviglioso: l’ultima venuta si spiega con la prima, ma la prima spiega l’ultima. Isaia profetizza l’evento finale e decisivo della storia che coinvolge tutti i popoli a partire dalla casa di Giacobbe. Il Vangelo lo annuncia nella venuta del Figlio dell’uomo, che giudica le violenze e le guerre degli esseri umani, la loro immortalità e l’incoscienza superficiale in cui annegano. L’invito di questa prima domenica è svegliarsi, camminare insieme, vigilare; insomma convertirsi. L’atteggiamento di fondo è la gioia dell’inizio del pellegrinaggio.
ANNO LITURGICO 2022 /23. Oggi 27 novembre, prima domenica di Avvento inizia l’Anno Liturgico A. Durante l'Anno liturgico A saremo accompagnati dal vangelo di Matteo, che è senz’altro il vangelo più popolare, più letto e commentato. Ogni vangelo ha una sua prospettiva, segue un suo progetto, disegna un suo ritratto della figura di Gesù. Il Vangelo di Matteo è particolarmente diretto a destinatari di origine ebraica convertiti al cristianesimo ed è probabilmente a questo che si deve la ricchezza di riferimenti al Pentateuco e ai libri profetici dell'Antico Testamento. Al centro del Vangelo di Matteo c'è il "compimento del regno" e, seguendo questo filo rosso, si possono raccogliere gli insegnamenti di Gesù in cinque grandi discorsi: il discorso della montagna con riferimento alla legge del Sinai che Cristo "compie"; il discorso missionario nel quale il regno è annunziato, accolto e rifiutato; il discorso in parabole nel quale il regno è descritto nella sua crescita lenta ma inarrestabile; il discorso sulla Chiesa che diventa il segno del regno; il discorso escatologico sul compimento del regno e sulla salvezza. Cos'è l'anno liturgico? L'anno liturgico è la fase temporale in cui la Chiesa celebra il mistero di Cristo: dalla creazione all'incarnazione e nascita di Gesù Cristo, dalla sua morte alla Resurrezione e Ascensione, fino alla Pentecoste e alla nascita della Chiesa stessa. Buon anno Liturgico!
NOVENA DELL’IMMACOLATA. Nel 1854 il Papa Pio IX, con la bolla “Ineffabilis Deus”, proclama il dogma che definisce Immacolata la Vergine Maria, cioè “concepita senza peccato”: tutti i figli e le figlie di Eva, contraggono il peccato originale, solo Maria ne fu immune. La devozione a Maria Immacolata precede di millenni la proclamazione del dogma, che non introduce una novità, ma conferma una lunga tradizione. Fin dalle origini del Cristianesimo i fedeli hanno sempre venerato la madre di Gesù, come la “Tutta santa”. I Padri della Chiesa d’Oriente, definivano Maria come: “germe non avvelenato, giglio purissimo…”. Ogni anno dunque, l’8 dicembre, la Chiesa celebra la festa mariana più solenne dell’Avvento che è proprio l’Immacolata Concezione della Vergine Maria. In ognuno di questi nove giorni che ci separano dalla festa, mediteremo su questa grazia singolare donata a Maria ai fini della Salvezza. Per inoltrarci nella contemplazione, ci lasceremo guidare dall’inno del IV secolo Tota Pulchra che si è formato unendo le antifone dei vespri della festa. L’inno canta le singolari grazie donate a Maria dal Signore e gli antichi titoli attraverso i quali è onorata. La preghiera della Novena all’Immacolata è stata composta in occasione della festa da Papa Pio XII nel 1950: 1° Giorno Tota Pulchra es Maria. 2° Giorno Et macula originalis non est in te. 3° Giorno Tu Gloria Ierusalem. 4° Giorno Tu laetitia Israel. 5° Giorno Tu onorificentia populi nostri. 6° Giorno Tu advocata peccatorum. 7° Giorno O Maria. 8° Giorno Virgo prudentissima, Mater clementissima. 9° Giorno Ora pro nobis, intercede pro nobis ad Dominum Iesu Christum.
La Vergine Immacolata è il modello della santità silenziosa, la santità dei piccoli atti quotidiani compiuti con amore, che toccano il cuore del nostro prossimo: imitiamola, ponendoci alla sua scuola.
DUE DICEMBRE SANTA BIBIANA, “40 giorni più una settimana” La sua figura è associata a un detto meteorologico, protettrice dell’epilessia e dalle malattie mentali. Vissuta a Roma nel 300 d. C. non si sa molto della sua storia, ma secondo la leggenda, la giovane cristiana fu martirizzata assieme alla sua famiglia, sotto Flavio Claudio Giuliano. La sua figura è però perlopiù conosciuta in quanto associata a un detto meteorologico, che affonda le radici nella tradizione popolare, perdendosi nella notte dei tempi. Giorno che si dice essere indicatore meteorologico di ciò che avverrà per i successivi 40 giorni. Il 2 dicembre, giorno di Santa Bibiana, è bene fare attenzione a ciò che avviene intorno a noi. Il proverbio recita infatti “Santa Bibiana, 40 giorni più una settimana”, il che significa che se in questa giornata splenderà il sole anche nei successivi 47 giorni si godrà di belle giornate; al contrario, in caso di pioggia, saremo costretti a portare con noi l’ombrello almeno fino alla prima settimana di gennaio.
ECCO 5 COSE DA SAPERE SULLA CORONA D’AVVENTO. 1) È un esempio di Cristianizzazione della Cultura. La Corona d’Avvento risale a una tradizione pagana europea che consisteva nell’accendere le candele durante l’inverno per rappresentare il fuoco del dio sole e chiedergli di tornare con la sua luce e il suo calore. I primi missionari hanno approfittato di questa tradizione per evangelizzare e insegnare alle persone a usare la corona d’avvento come mezzo per attendere Cristo, celebrare la sua nascita e pregare per illuminare con la sua luce le anime. 2) La sua forma Circolare è un segno dell’Amore di Dio Il cerchio è una figura geometrica che non ha né inizio né fine. La Corona d’Avvento ci ricorda che Dio è eterno. È un segno dell’amore che il cristiano prova nei confronti di Dio e del prossimo, che si rinnova costantemente, senza mai fermarsi. 3) I Rami Verdi rappresentano il Cristo Vivente. Il verde è il colore della speranza e della vita. I rami rappresentano Cristo vivente in mezzo a noi e il colore verde richiama la vita di grazia, la crescita spirituale e la speranza che dobbiamo coltivare durante l’Avvento. L’obiettivo del cristiano durante l’Avvento è quello di vivere un’unione più stretta con Dio, nostro Padre, così come i rami sono parte dell’albero. 4) Le Quattro Candele rappresentano ogni Domenica d’Avvento. Le candele permettono al cristiano di riflettere nell’oscurità causata dal peccato che acceca l’uomo e lo allontana da Dio. Dopo la prima caduta dell’uomo, Dio stava dando poco a poco una speranza di salvezza che illumina l’intero universo, proprio come fanno le candele della Corona. In questo senso, l’oscurità si dissipa grazie alla luce irradiata dalle candele, i secoli si sono a poco a poco illuminati con l’arrivo di Cristo nel mondo. Le quattro candele collocate nella Corona d’Avvento si susseguono settimana per settimana, nelle quattro domeniche dell’Avvento e con una preghiera speciale. 5) Una delle Candele è Rosa. Le quattro candele collocate nella Corona sono tre di colore viola e una di colore rosa, quest’ultima viene accesa la Terza Domenica d’Avvento. Il colore viola rappresenta lo spirito di veglia, penitenza e sacrificio che il cristiano deve avere per prepararsi adeguatamente all’arrivo di Cristo. Mentre la candela rosa rappresenta la gioia che proviamo per la nascita del Signore.
NOTIZIE CARITAS. Cerchiamo gentilmente una vecchia libreria o scaffalature per sistemare i libri ricevuti gratuitamente e distribuiti gratuitamente dalla Caritas Parrocchiale. Grazie! Le volontarie.
RICORDIAMO I NOSTRI MORTI.
Gattamelati Lianna vedova Canovi di anni 83, deceduta a Castelnovo Né Monti il 20 novembre. Si era diplomata infermiera, professione che ha esercitato poco, perché sposandosi con Aldo ha scelto di affiancarlo nel suo lavoro dando con lui vita all’attività nel campo dei cereali e mangimi, trasformando lo storico mulino del Cigarello in una fiorente azienda, tuttora portata avanti dai figli. Madre di tre figli Roberto, Paola e Francesco ha saputo coniugare famiglia, lavoro e volontariato. A contatto con tante realtà specialmente nel campo rurale veniva coinvolta in tante situazioni e dove poteva, si prestava ad aiutare. Socia fondatrice della Croce Rossa di Carpineti, iscritta all’Unitalsi di Castelnovo Né Monti è stata per tanti anni punto di riferimento per iniziative a favore di ammalati e delle loro famiglie. Quando la malattia ha colpito il suo sposo, lo ha curato amorevolmente per tanti anni. Amava viaggiare e partecipare a pellegrinaggi sempre con il suo consorte, sia nella salute che nella malattia. Carattere volitivo, di animo caritatevole, generosa e accogliente, con una fede forte in Cristo, ha fatto della preghiera soprattutto del Rosario, la sua forza per affrontare le diverse situazioni della vita. Felice di seguire i suoi figli e nipoti nella loro crescita, orgogliosa come ogni mamma e nonna dei loro risultati, ha sperimentato soprattutto nel periodo della malattia la loro vicinanza, in modo particolare di Paola. La larga partecipazione nella chiesa di S. Donnino sia al S. Rosario che alla S. Messa di commiato, ha testimoniato la stima e la riconoscenza per lei e la sua famiglia. Sepolta accanto al marito Aldo nell’attiguo cimitero, vi riposi in pace. Condoglianze ai famigliari.
Perlini Adalcisa Maria vedova Campani di anni 86 deceduta a Poiago il 22 novembre. Nata a Reggio Emilia, aveva conosciuto Carlo alla Max Mara, dove lei lavorava e si sono sposati. Non hanno avuto figli, ma vivevano l’uno per l’altra. Raggiunta l’età della pensione, hanno scelto di venire a vivere a Carpineti dove Carlo era nato, acquistando un appartamento in via G. Di Vittorio, vivendo tanti anni sereni e facendosi reciproca compagnia. Maria, come da tutti era conosciuta, era una signora riservata, con la quale si poteva dialogare piacevolmente, ordinata, curava la sua persona e la casa. Dopo la morte del consorte, si era chiusa nel suo dolore e non potendo più restare sola, era entrata ospite del Don Cavalletti. Lì, inaspettatamente, ha terminato il suo cammino terreno. Con una semplice liturgia di commiato celebrata nel cimitero di San Prospero, l’abbiamo affidata alla misericordia di Gesù nostro Salvatore. Il suo corpo sepolto in quella terra benedetta accanto al suo caro Carlo, vi riposi in pace. Condoglianze ai famigliari.
Offerte ricevute: In memoria di Perlini Adalcisa Maria, i nipoti per la chiesa. Amira per l’asilo. Auser di Carpineti per l’asilo. Anonima offerente per la parrocchia. A tutti Grazie!