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Stazioni sciistiche, dalla Regione fondi contro il caro energia in montagna

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Nei giorni scorsi la società TurismoAppennino ha confermato che la stagione invernale aprirà i battenti ufficialmente l'8 dicembre e, come prevedibile, per fronteggiare l'aumento dei costi energetici i prezzi rispetto allo scorso anno aumenteranno di circa il 10%.

Per aiutare i gestori degli impianti sciistici in Regione è passata la proposta della Lega che innalza al 75% i contributi per le spese energetiche.

"Si realizza quanto chiesto da noi con un ordine del giorno all’assestamento di bilancio presentato a luglio". Lo annunciano il consiglieri regionali della Lega, Gabriele Delmonte, responsabile dipartimento Montagna della Lega Emilia, e Maura Catellani dopo il via libera alla proposta della Lega relativa alla legge regionale sugli "interventi per la qualificazione delle stazioni invernali e del sistema sciistico della Regione Emilia-Romagna" e che disciplina gli interventi per il miglioramento delle stazioni invernali esistenti, del sistema sciistico e degli impianti a fune, nel contesto delle politiche regionali di promozione turistica di tutela e di valorizzazione e ripristino delle risorse paesaggistiche ed ambientali, di sostegno all'occupazione ed allo sviluppo economico e sociale della montagna.

"Negli ultimi anni a causa delle minori precipitazioni – spiegano Delmonte e Catellani- si è reso necessario un utilizzo maggiore del cosiddetto "innevamento programmato" e al comparto dello snowfarming, che sopperisce all'irregolarità e alla carenza di neve naturale, soprattutto alle quote più basse e a causa dell'aumento delle temperature che riduce i tempi di permanenza della neve al suolo e sulle piste. In termini assoluti, comunque, la produzione di neve arriva a costare tra gli 11 e i 15mila euro per ettaro, a seconda dell'esposizione e della natura del terreno, del sole, della dislocazione dei bacini di approvvigionamento d'acqua. In Emilia-Romagna abbiamo la maggior concentrazione di impianti sciistici dell'Appennino, vantando 136 km di piste, 48 impianti di risalita e altitudini fino a 2063 metri (Febbio 2000 - Monte Cusna) e la nostra regione si colloca sul podio dei territori appenninici per il mondo invernale".

Alla luce del fatto che i numeri generati dagli impianti a fune, sia in funzione invernale che estiva, sono in assoluto la leva economica più importante per il territorio, e in considerazione del caro energia, "abbiamo avanzato questa proposta in virtù della quale la Regione Emilia-Romagna concederà contributi per le spese di gestione e manutenzione connesse alla sicurezza degli impianti, ivi comprese le spese per consumi di energia elettrica nel limite del 75% dell'ammontare complessivo del progetto" concludono Delmonte e Catellani.