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Black Friday, Uncem: “Scegli il negozio sotto casa”

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Il black Friday quest'anno cade il 25 novembre e Uncem la lancia con un claim e un'immagine che oggi viene veicolata a tutti i Comuni e ai negozi dei territori per sostenere gli acquisti solo nei negozi ‘sotto casa’ non sulle grandi piattaforme di logistica e mega siti web.

"La usino per spiegare che il black friday on line è distruttivo per l'economia delle città e dei paesi - conferma Marco Bussone, presidente Uncem - La diffonderemo a tutti, per dire che vi sono altri stili e opportunità. Capita a tutti di acquistare on line e pure Uncem ha lanciato un piccolo e sostenibile sito di promozione dell'agroalimentare tipico in e-commerce. Aiuta imprese locali a crescere. Ma non possono le mastodontiche piattaforme di vendita distruggere ancora il commercio sui territori, le botteghe nei paesi. Due grandi siti cancellano cento anni di storia e storie dietro i banconi. Perché così sta andando e i fatturati scendono. Restano solo le catene, nelle città, i franchising. Ed è pure questo un segnale politicamente da leggere. Saranno altri, chi è eletto, a dire cosa fare rispetto a tasse e imposizioni, europee o nazionali per le grandi piattaforme di vendita on line... non entriamo in un tema non nostro"

E conclude: "Ma per ora diffondiamo un appello e una campagna di marketing territoriale, di invito a tutti a comprare nei negozi del proprio territorio, a comprare sotto casa. Sempre di più. Quando lanciammo, con la Camera di Commercio, la campagna 'Compra in valle, il tuo paese, la montagna vivrà', dieci anni fa, vi è stata una grande attenzione culturale, che è cresciuta. Forse non è servita come avremmo voluto per aiutare il commercio di vicinato, sotto casa, dei paesi, ma dobbiamo crederci e fare di più. Ripartiamo oggi nella settimana del blackfriday. Da fare, come gli acquisti di Natale, nei negozi della valle, del territorio, dei paesi e delle città".

Un appello per salvare i negozi che nei paesi sono sempre meno, più deboli visto che oltre 200 Comuni in Italia non hanno più negozi e bar. E altri 500 sono a rischio.