Home Cultura “La montagna del latte” di Lupatelli scende in città

“La montagna del latte” di Lupatelli scende in città

299
0

Dalla montagna alla valle, alla Libreria all'Arco di Reggio Emilia martedì 22 novembre alle ore 18 verrà presentato il libro di Giampiero Lupatelli "La montagna del latte e le altre". Con l'autore intervengono gli ex parlamentari reggiani Elena Montecchi, Pierluigi Castagnetti e a moderare l'incontro il direttore di Telereggio Mattia Mariani.

“La Montagna del Latte e le altre”, edito da Consulta libri, è già stato al centro di incontri che si sono svolti a Castelnovo ne' Monti e in altre parti d’Italia, dove ha riscosso forte interesse per le proposte avanzate.

Con quest’opera, nata all’ombra della Pietra di Bismantova, Giampiero Lupatelli ha realizzato un contributo efficace e interdisciplinare alla conoscenza e alla promozione dei
valori e delle tradizioni della montagna reggiana, ampliando lo spettro d’analisi al territorio montano e alle aree interne italiane.

Tale risultato deriva da una quasi cinquantennale esperienza che, fruendo delle lezioni all’Università di Ancona di Giorgio Fuà e Massimo Paci, l’autore ha poi sviluppato sul campo nell’ambito della tradizione urbanistica della Cooperativa Architetti di Reggio Emilia, dove è stato attivo collaboratore di Osvaldo Piacentini e Ugo Baldini.

Analizzando aspetti, problemi e prospettive con meticolosa attenzione, Lupatelli ipotizza che la montagna italiana, ma in particolare quella reggiana, possa essere coinvolta in una possibile ripresa, mettendola al centro degli effetti determinanti di uno sviluppo turistico, storico e culturale, e di quelli propri delle iniziative economiche tradizionali (fra le quali emerge la produzione del Parmigiano Reggiano) e delle molte altre che possono essere indotte dalle nuove opportunità di trasmissione e trattamento dei dati.

Oltre che per le citazioni letterarie, sociologiche e politiche, il volume si caratterizza per l’accosto, ad un unico denominatore di sviluppo qualora se ne identifichino – come ha fatto Lupatelli – i caratteri distintivi. Lungo l’asse appenninico, l’autore descrive le realtà dell’area marchigiana, della Lunigiana e Garfagnana, dell’Appennino toscano e di quello parmigiano. Poi la sua lente di analisi si sposta più a Nord e propone le condizioni attuali e le possibili soluzioni migliorative per l’area Ovadese, per la montagna Orobica e dell’Ossola, ma anche per quella dei Walser,
soffermandosi (si fa per dire) a prospettare una strategia di “rinascita” della Valchiusella, dopo la positiva presenza dell’Olivetti.

Ma il percorso di Lupatelli realizza una tappa significativa anche in Sardegna, a Santu Lussurgiu, di cui descrive le caratteristiche di un “borgo”, inteso come luogo comunitario della sostenibilità, che ha trovato particolare attenzione da parte del Ministero della Cultura (nell’ambito del PNRR).

Invece di affievolirsi, la connotazione propositiva dell’opera si accentua nella seconda parte, dove l’autore delinea il suo sogno di una centralità della montagna, che può esibire possibilità di una nuova transizione ecologica e imboccare “il sentiero sottile della
crescita”, tenendo presenti “i profili della diseguaglianza” che riemergono con fare minaccioso ed hanno una particolare influenza sul sistema educativo.

Il volume si conclude con messaggio di speranza, nell’azione degli amministratori e dei politici che sono chiamati ad attuare le norme nazionali ed europee, e nella rilevanza di un mondo che detiene una dimensione non modesta e non marginale nella geografia italiana.

Oltre alle immagini fotografiche dell’Appennino reggiano, firmate da James Bragazzi e Elisa Pellacani, l’opera esibisce la riproduzione di un dipinto inedito di Lanfranco Scorticati (Reggio Emilia, 1909 - Milano, 1999) e trentadue tavole a colori che illustrazioni dati citati sul sistema montano italiano. Particolarmente vocativo è l’esergo del volume, con i cartelli
stradali che indirizzano al paese di Frombolara, il borgo ove è documentata fin dal 1159 l’attività dei “primi casari del formadio” (l’antenato dell’attuale Parmigiano Reggiano).