Si chiama Badabè ed è il nuovo sportello attivato dal Servizio sociale dell'Unione Tresinaro Secchia per fornire accoglienza, orientamento e formazione alle assistenti familiari e supportare le famiglie che necessitano di individuare una persona che si prenda cura dei loro cari. Operativo già da alcune settimane, è il primo nella nostra provincia ed è stato inaugurato ufficialmente il 17 novembre.
Situato all'ultimo piano dell'ex Palazzina Lodesani, in via Fogliani 7 a Scandiano, proprio accanto alla sede del Centro per la famiglie, lo sportello Badabé è aperto il lunedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 13, il mercoledì anche dalle 14 alle 17. Per informazioni e appuntamenti si può telefonare al numero 335.7747660 o inviare una mail a [email protected].
“L'obiettivo è quello di venire incontro alle esigenze tanto delle famiglie alla ricerca di persone che si occupino di assistere i propri cari, quanto delle persone che possono svolgere questa attività, favorendo al contempo la regolarizzazione del lavoro di cura e la tutela dei diritti di entrambe le parti - spiega il presidente dell'Unione Tresinaro Secchia, Matteo Nasciuti – Un servizio innovativo per la nostra provincia che nasce, d'intesa con gli assessori ai Servizi sociali di tutti i Comuni, dall'ascolto dei servizi territoriali che nel loro agire quotidiano hanno rilevato la necessità, sia per le famiglie sia per la badanti, di uno sportello di questo tipo”.
Badabè come target di riferimento, non ha solo badanti e famiglie con anziani (circa 1.500 quelli in carico ai Servizi sociali, su un totale di 17.200 presenti nel territorio dell'Unione) ma si propone di assicurare sostegno e orientamento anche per le esigenze di assistenza familiare in caso di disabili e minori.
Inoltre, lo sportello non si limita ad incrociare la domanda delle famiglie con l'offerta delle badanti che conta di affrontare anche in collaborazione con enti e associazioni del territorio (con la Caritas, ad esempio, sono già stati avviati contatti) ma offre un aiuto anche sul fronte di tutti quegli adempimenti burocratici, fiscali e amministrativi che spesso mettono in difficoltà tanto le assistenti familiari quanto le famiglie.
“Oltre alla verifica delle competenze delle assistenti familiari, che devono aver svolto corsi di formazione e un'esperienza di almeno tre mesi, e alla creazione di un vero e proprio database, forniamo consulenza per quanto riguarda tutele e orari di lavoro, tipi di contratto, buste paga, permessi e ogni adempimento burocratico che lavoratrici di cura e famiglie devono affrontare, mentre più che ad una attività formativa in senso stretto, già garantita da altri enti, punteremo a favorire scambio di esperienze e socializzazione tra le badanti”, spiega Anna Gualdi, coordinatrice di Badabè per Aliante, la cooperativa sociale di Modena che gestisce lo sportello scandianese. E che, da circa quattro anni, ha attivato un servizio analogo proprio a Modena che ha ottenuto risultati importanti e offre un quadro di riferimento prezioso anche per Badabé.
Sia sulle esigenze delle famiglie (la maggior parte delle quali richiede assistenti familiari in convivenza, principalmente con un contratto Livello C Super che consiste nell'assistenza a non autosufficienti), sia sulla badante-tipo che si rivolge allo sportello: che in media ha 53 anni, 11 dei quali di esperienza, nella quasi totalità dei casi è di genere femminile e proviene dall'Est Europa (in particolare dalla Moldavia, dall'Ucraina e dalla Romania), molto raramente ha la patente, una sue due è disponibile a lavorare in famiglie con più di una persona da assistere, appena l'8% è di nazionalità italiana ed è quasi sempre interessata solo al lavoro ad ore.