Mons. Gianfranco Gazzotti e la Terra Santa: un rapporto inscindibile che resiste da oltre mezzo secolo e che solo la pandemia e la salute hanno interrotto provvisoriamente nel 2019. Ma monsignore ha voluto riannodare quel filo rosso e alla fine di ottobre con alcuni familiari e amici è tornato in quei luoghi che tanto ama.
E’ stata l’occasione certamente per una nuova e desiderata “full immersion” nella Terra di Gesù; per ripercorrere le tappe che hanno contraddistinto le centinaia di pellegrinaggi da lui sapientemente guidati: Nazareth, Gerusalemme – Via Dolorosa, Santo Sepolcro, spianata delle moschee, Getsemani, quartieri armeno e siriano -, Betlemme, il lago di Tiberiade, Cafarnao, il Campo dei Pastori.
Don Gianfranco è così tornato a pregare e a celebrare nella basilica dell’Annunciazione e nella grotta all’interno della basilica della Natività – oggetto di impegnativi restauri che hanno restituito al loro splendore gli affascinanti mosaici parietali e gli affreschi -, nella chiesa sul Monte delle Beatitudini e nel Cenacolo, dove dopo ben 500 anni è stata autorizzata la celebrazione della Santa Messa.
Ma è stata anche l’occasione per incontrare, accolto con affetto e riconoscenza, i tantissimi amici – suore, religiosi, laici - che operano nelle preziose istituzioni educative e sanitarie cattoliche della Terra Santa, tappe obbligate nei pellegrinaggi e a cui gli Amici di Terra Santa – il gruppo che don Gazzotti guida – hanno sempre assicurato il sostegno.
Non poteva mancare l’incontro con il grande amico, il francescano abuna Ibrahim Faltas che il 1 dicembre 2014, in occasione del tradizionale incontro natalizio degli Amici di Terra Santa, gli appuntò la “Croce d’oro del pellegrino” e gli consegnò la pergamena attestante la sua preziosa opera di organizzatore e animatore spirituale dei pellegrinaggi.
Nel patriarcato cattolico latino di Gerusalemme mons. Gazzotti ha incontrato il patriarca di Gerusalemme mons. Pierbattista Pizzaballa.
Per don Gianfranco, classe 1934, sacerdote dal 1960, vicerettore, rettore ed economo del Seminario urbano, parroco della Cattedrale, direttore della Caritas, priore della delegazione di Reggio Emilia dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, i giorni del pellegrinaggio svoltosi a fine ottobre hanno certamente rappresentato la realizzazione di un progetto contrassegnato da intensa rilevanza spirituale che, a lungo accarezzato, ha potuto finalmente realizzarsi.
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