Difficoltà nelle prenotazioni di visite e prestazioni specialistiche; esecuzione degli investimenti annunciati per le nuove dotazioni per la radiologia; realizzazione di tutti gli investimenti per l’adeguamento antisismico e il nuovo pronto soccorso: questi i temi discussi nel corso dell’incontro che si è svolto nei giorni scorsi tra i sindaci dell’Unione Appennino e vertici dell’Asl.
Un incontro per fare il punto sulla sanità in montagna, avvenuto nella sede dell’Unione, alla presenza tra gli altri del sindaco di Castelnovo Enrico Bini, delegato alla sanità per l’Unione e il capogruppo di maggioranza a Castelnovo Carlo Boni. Per l’Ausl hanno partecipato Giorgio Mazzi, direttore del presidio ospedaliero provinciale; Sonia Gualtieri, direttrice del distretto sanitario appenninico; in collegamento Cristina Marchesi, direttrice generale Ausl.
“Ci sembrava opportuno – afferma Bini – richiedere questo incontro anche per l’esigenza di rispondere ad alcuni problemi e difficoltà che ci sono stati evidenziati dai cittadini sulla prenotazione di visite e prestazioni specialistiche, con liste chiuse ed invio a Reggio, in alcuni casi. Devo dire che le risposte fornite da Ausl sono importanti, evidenziano un quadro legato ad alcuni strascichi dell’emergenza pandemica ed evidenziano comunque un forte impegno per risolvere queste problematiche”.
E’ infatti forte la preoccupazione nei cittadini, espressa spesso sui diversi canali social: non solo la difficoltà di riuscire a prenotare gli esami ma anche carenza di medici; la delusione per la mancata riapertura del punto nascite nonostante le promesse fatte nel corso di campagne elettorali; e soprattutto il timore di una chiusura dell’intero presidio ospedaliero.
“Innanzitutto mi pare importante dire che Ausl ha confermato tutti gli investimenti annunciati per le nuove dotazioni per la radiologia radiologia – spiega Carlo Boni - una nuova apparecchiatura fissa e anche la nuova risonanza magnetica nucleare che permetterà anche di effettuare risonanze cerebrali e dell'encefalo, che finora non erano possibili. Questi macchinari entreranno in funzione entro il 2023. Sono stati confermati anche tutti gli investimenti strutturali, che sono molto ingenti: quello per l’adeguamento antisismico da 7,3 milioni di euro complessivi, e il nuovo pronto soccorso. Purtroppo i tempi si sono allungati rispetto ai primi annunci a seguito della pandemia che ha fatto perdere quasi due anni. Gli investimenti saranno compiuti nonostante ci sia già stata oggi, prima di partire, una lievitazione importante dei costi per gli aumenti delle materie prime. Per fare un esempio, per l’allestimento della sede temporanea del Pronto soccorso si è passati da una previsione di spesa di circa 150.000 euro a circa 400.000 euro, e per il nuovo Pronto soccorso la previsione di circa 3 milioni di investimento aumenterà tra 700.000 euro e un milione in più”.
Uno dei punti discussi è stato poi la difficoltà nelle prenotazioni di visite e prestazioni specialistiche. Prosegue Boni: “Le prenotazioni sono quasi raddoppiate rispetto ai regimi pre pandemia, e per gran parte questo è dovuto al fatto che erano state sospese e quindi rimangono degli “arretrati”; tante visite nei mesi scorsi erano state rinviate. Questo ha creato sicuramente qualche rallentamento, ma vengono comunque espletate nonostante l’oggettiva difficoltà nel reperimento di personale specializzato, che del resto colpisce tutte le strutture provinciali. In questo senso ci vorranno almeno due o tre anni per tornare ad un livello sufficiente di specialisti, grazie anche all’aumento delle borse di specializzazione e ai finanziamenti della Regione destinati a questo scopo. Va comunque detto che le visite dei residenti a Castelnovo sono state effettuate per il 90%, a Castelnovo. Solo un 10% è stato indirizzato verso altre strutture, perchè era impossibile soddisfare la mole di richieste. C’è l’impegno da parte di Ausl a risolvere queste difficoltà, ma dobbiamo dare atto che ci sono dei problemi oggettivi. Abbiamo però richiesto che ai Cup siano date informazioni chiare sull’apertura delle prenotazioni, affinchè non si ripetano episodi di persone che si sono sentite rispondere di provare a ripassare più tardi per vedere se le liste nel frattempo fossero state aperte”.
Concludono Enrico Bini e Carlo Boni: “Abbiamo avuto ulteriore conferma che la linea dell’Ausl verso il futuro è quella di confermare i tre poli ospedalieri di primo e secondo livello a Castelnovo Monti, Guastalla e Reggio Emilia, mentre per gli altri si andrà verso modelli di specializzazione come ad esempio per Correggio sulla riabilitazione. Anche gli investimenti previsti vanno in questa direzione. C’è la consapevolezza da parte dei vertici Ausl che la montagna è un’area vasta e con delle difficoltà logistiche che richiede un Ospedale all’altezza. In questo senso si stanno attivando anche nuovi provvedimenti per riattivare i posti sospesi alcuni mesi fa nel reparto di Medicina generale: si era arrivati a questa disposizione per la carenza di personale medico che ancora non è stato reperito, ma ora con il reparto del Santa Maria Nuova, in particolare grazie all’interessamento del Primario Angelo Ghirarduzzi, sarà attivata una rotazione dei professionisti tra Reggio e Castelnovo, così da coprire i posti mancanti. Il provvedimento vedrà l’Unione dei Comuni impegnata a trovare e concedere degli alloggi gratuiti ai professionisti in trasferta, mentre l'Azienda Usl riconoscerà un contributo economico di compensazione e incentivazione economica, che potrà essere anche un incentivo verso nuovi professionisti che potranno essere contattati per sopperire questa carenza. C'è quindi un impegno forte a mantenere alto il numero e il livello delle prestazioni all’Ospedale Sant’Anna, ma ci saranno da superare limiti legati agli strascichi della pandemia e anche a una programmazione regionale e nazionale che non è stata adeguata negli anni passati”.