Dopo la terza ottobrata avremo una tregua?
Abbiamo chiesto ad Andrea Bertolini di fare il punto sull’ ondata di caldo anomalo che imperversa nel nostro paese.
Andrea è il direttore di Reggio Emilia Meteo, il portale di previsioni e informazioni meteo della Cooperativa Novanta, fra i più importanti in regione che fornisce previsioni accurate aggiornate quotidianamente, è ingegnere per l’Ambiente e il Territorio, meteorologo certificato e Dottore di Ricerca in Models and Methods for Material and Environmental Science. Dopo aver lavorato come assistente di ricerca presso l’Istituto di Scienza dell’Atmosfera e del Clima del CNR, attualmente è responsabile del servizio reti meteorologiche di Radarmeteo.
Andrea, cosa sta succedendo?
Succede che, in un contesto di temperature globali oltre la media, ci troviamo, per l’ennesima volta nel corso di quest’anno, con una profonda saccatura in Nord Atlantico e un promontorio anticiclonico di matrice nordafricana sul Mediterraneo. Come due ruote di un immenso ingranaggio le due strutture bariche richiamano area decisamente calda dal Nord Africa verso l’Europa. E questo comporta da un lato la presenza di tempo stabile, quindi assenza di precipitazioni con cieli prevalentemente sereni almeno in Appennino e dall’altro temperature ben sopra la media.
Cosa dobbiamo aspettarci?
Il tempo non cambierà molto nei prossimi giorni: avremo cielo prevalente sereno in Appennino mentre dense foschie e nebbie potranno interessare le pianure nelle ore notturne e al mattino. Le temperature si manterranno elevate, fino 6/8 gradi sopra la media del periodo, con massime sui 22-23°C in pianura e intorno ai 19-21°C alle quote di Castelnovo ne’ Monti.
Fino a quando durerà questa parentesi eccezionale?
Con i primi giorni di novembre è previsto un graduale cedimento dell’alta pressione e verso il tre o quattro novembre potrebbe arrivare anche la pioggia, accompagnato dal rientro delle temperature nella media.
Quindi il caldo anomalo finirà questa settimana con la terza ottobrata?
Sicuramente ci concederà una tregua fino alla fine della prima settimana di novembre. Poi è difficile fare previsioni. Seguendo le indicazioni di modello europeo di riferimento, in genere un po’ più affidabile sul medio-lungo periodo, il freddo vero non dovrebbe arrivare prima della terza decade di novembre. Queste però sono proiezioni veramente a lunghissimo termine che hanno scarsa attendibilità.
Il mese di ottobre, comunque, sarà probabilmente uno dei mesi più anomali di questo strano 2022. Se novembre e dicembre non saranno estremamente freddi, cosa insomma non troppo probabile, in base alla serie storica dell’ISAC-CNR (https://www.isac.cnr.it/climstor/), il 2022 potrebbe risultare l’anno più caldo degli ultimi due secoli per l’Italia e per la nostra provincia.
Insomma, è un anno particolare…
Si, nel complesso un anno molto anomalo, sia per le alte temperature che, fino ad oggi, per le scarse piogge.