Il Consorzio Parmigiano Reggiano, ente incaricato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali a difendere, tutelare e promuovere il Parmigiano Reggiano, che gode della protezione in tutta l’Unione Europea come DOP, ha contestato alcune scene del film Toscana, prodotto da Rocket Road Pictures, trasmesso in diversi Paesi a partire dal 18 maggio 2022 ed ancora visibile.
La contestazione è stata presentata perchè l’opera presenta immagini in cui i protagonisti entrano in un caseificio e camminano tra scaffali pieni di forme di Parmigiano Reggiano bene in mostra e riconoscibili, oltre ad assistere al taglio di una forma su cui si può leggere il marchio DOP. E queste, secondo il Consorzio, inducono il pubblico a credere che il Parmigiano Reggiano DOP sia prodotto in Toscana. Al contrario, il Disciplinare stabilisce che può essere prodotto solo in un’area geografica delimitata che comprende le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna a sinistra del fiume Reno e Mantova a destra del fiume Po.
Sebbene il produttore e il distributore del film abbiano espresso la loro contrarietà alle obiezioni ricevute, dopo una discussione approfondita e costruttiva, Rocket Road Pictures ha accettato, come atto di buona volontà, di sfocare i riferimenti espliciti al Parmigiano Reggiano DOP nel film. In questo modo, secondo il Consorzio, i consumatori non rischieranno più di credere che il Parmigiano Reggiano DOP possa essere prodotto in un caseificio toscano.
"Questo risultato è un’ulteriore dimostrazione dell’importante ruolo che il Consorzio svolge nella tutela del Parmigiano Reggiano", spiega Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano".
"Il Consorzio, infatti, è impegnato nella difesa e nella tutela della Denominazione d’Origine in ogni ambito: l’obiettivo non è solo quello di salvaguardare l’unicità e le caratteristiche peculiari del prodotto da qualsiasi imitazione o evocazione, ma anche quello di tutelare l’immagine del Parmigiano Reggiano che viene comunicata e promossa al pubblico, per evitare la confusione dei consumatori".