Quella di Tiziana Sarti è una passione che è diventata un mestiere: dedicarsi alle 'sue api'. La scorsa settimana a Regnano c’è stato un tentato furto di arnie ai danni della sua azienda ‘Apicoltura la strega rossa’.
Tiziana, ci racconti cosa è successo.
Giovedì notte ho subito un tentativo di furto di arnie. Un vicino ha sentito i cani abbaiare, è uscito e ha notato, poco dopo la mezzanotte, un pick-up chiaro proprio vicino alle mie arnie e ha capito che erano lì per rubarle. E’ sceso quindi in cortile e ha urlato riuscendo a farli fuggire. Ora sono molto preoccupata.
Lei ha già subito un furto di arnie...
Sì. Lo scorso mese di maggio, a Traversetolo di Parma, erano sono riusciti a rubare otto mie arnie con due melari su ognuna, provocando dei danni economici importanti. Per fortuna adesso è andata bene.
Quante arnie gestisci?
Circa 180, le ho da 16 anni, sono partita da due e poi man mano sono aumentate. La mia è soprattutto una passione che col tempo è diventata un mestiere.
Ora cosa pensa di fare?
Adesso valutiamo la situazione e poi probabilmente ci affideremo a qualche soluzione tecnologica.
Alla paura di subire un furto si aggiunge anche la difficoltà che hanno gli apicoltori: è un settore in sofferenza…
Si. Qui la pioggia l’abbiamo vista a giugno, poi a fine agosto e inizio settembre; se non piove è un grosso problema perché siamo in zone collinari e non c’è irrigazione. È tutto secco e quindi le api non trovano da mangiare: addirittura adesso spesso le alimentiamo noi; questa cosa che prima avveniva occasionalmente ora è diventata quasi una prassi.
Poi ci sono altri fattori, come ad esempio, gli avvelenamenti dovuti al cattivo utilizzo di pesticidi in agricoltura, faccio un esempio: trattare i frutteti senza sfalciare i prati, sotto quindi è pieno di tarassaco che le api bottinano; non è quindi tanto l'utilizzo del pesticida ma è il modo in cui si effettua il trattamento. Insomma non è semplice.
