Il Rifugio Battisti è "Stazione qualificata di foresta terapeutica": lo è ufficialmente dal 9 ottobre.
La terapia forestale è un vero e proprio sistema sanitario all'aperto che sia in termini di prevenzione che di terapia aiuta a migliorare la salute mentale e fisica. Uno strumento di medicina complementare, partito dall'estremo Oriente, a disposizione del Servizio sanitario nazionale e i cui benefici sono stati recentemente riconosciuti anche dall’Onu.
Francesco Meneguzzo, referente del Comitato scientifico centrale del Cai per il progetto "Terapia Forestale" nonché ricercatore Cnr coinvolto nel progetto, ha consegnato la targa ai giovani gestori Emanuele Braglia e Enrico Bronzoni per conto della sezione Cai di Reggio Emilia per questo autorizzato dal presidente Stefano Ovi e dal past president Carlo Possa.
"La terapia forestale nasce già dal 2019 come progetto nazionale tra il Club alpino italiano con il Comitato scientifico centrale e la Commissione centrale medica da una parte e il Consiglio nazionale delle ricerche Cnr con l'Istituto per la bioeconomia dall'altra. - ci spiega Francesco Meneguzzo - La campagna di sperimentazione e analisi è partita nel 2019, inizialmente come misura delle proprietà dell'aria forestale e poi è proseguita crescendo con la verifica delle funzionalità dirette sulle persone. È stato costituito un gruppo di psicologi e psicoterapeuti che hanno accompagnato presso una quarantina di siti in Italia 1300 persone e noi del Cai e Cnr, misurando gli effetti sulle persone per mezzo di questionari di autovalutazione e per mezzo di misure fisiologiche in particolare il battito cardiaco. Questi dati sono stati analizzati e anche pubblicati sulle riviste scientifiche internazionali e poi sono in corso di analisi sul set completo dei dati raccolti in particolare negli ultimi due anni."
"Al rifugio Battisti - continua Meneguzzo - abbiamo fatto sperimentazioni ampie di terapia forestale, abbiamo verificato la straordinaria purezza dell'aria e una concentrazione molto buona di olii essenziali nell'area forestale che sono benefici sia per la salute mentale che per il sistema immunitario. In base a tutte queste analisi abbiamo potuto sostenere che il rifugio Battisti è una stazione molto qualificata per la terapia forestale e, addirittura, mi spingerei quasi a dire che se vogliamo trovare un analogo siamo una stazione di salute come può essere sulle Alpi il famoso sito lago di Misurina sia per la quota che è la stessa, quasi 1800 metri, e per la dimensione delle foreste circostanti."
"Ma c'è di più. - conclude Francesco Meneguzzo - Per oltre un anno abbiamo lasciato quasi continuativamente uno strumento che misura la qualità del cielo notturno e abbiamo potuto verificare, insieme al più grande esperto italiano Luciano Massetti e a due specialisti reggiani che sono Giuliano Carrozzi e il figlio Alessandro, che l'area sopra Lama Lite è probabilmente la migliore di tutto l'Appennino settentrionale per quanto riguarda il cielo notturno. Questa è una cosa importante perché il vero cielo notturno è praticamente scomparso da ormai un secolo e mezzo con l'avvento delle luci delle città, più del 70% delle persone non vede mai la Via Lattea, e la mancanza di buio notturno è una fonte di stress sia per l'uomo che per la fauna e per la vegetazione. Il fatto che si abbia una qualificazione così straordinaria anche per il buio notturno è una cosa che rende il rifugio Battisti una stazione 24 ore su 24."