E’ allarme caro bollette: famiglie, aziende, enti, istituzioni sono in notevole difficoltà e, con l’inverno che si avvicina, la situazione diventa preoccupante.
Un allarme, in generale, è stato lanciato da Alessandro Canelli, delegato al fisco locale dell'Anci e sindaco di Novara che all’Ansa ha dichiarato: “ Bisogna cominciare a ragionare su 1 miliardo in più per i comuni da qui a fine anno; si rischia di tenere parti delle città al buio, spegnere completamente le luci sui monumenti e razionare i riscaldamenti”.
Ma in molti comuni già sono entrati in vigore o si studiano provvedimenti di contenimento. Tra questi, il Comune di Carpineti.
Il piano di contrasto al caro-bollette nel comune dell'Appennino reggiano consisterà nello spegnimento che potrebbe interessare nella prima fase anche il 50% degli attuali 1.400 punti luce e nei prossimi giorni i tecnici incaricati provvederanno a disattivare alternativamente i lampioni pubblici. Oltre a questi provvedimenti, saranno installate valvole termostatiche su tutti i termosifoni pubblici e sarà valutata la sostituzione delle caldaie dei plessi scolastici di Valestra e delle primarie del capoluogo.
Il Comune di Carpineti ha iniziato ad investire, già nel 2016, in impianti e tecnologia per la riduzione dei consumi energetici. Per il raggiungimento degli obiettivi è stato fatto un revamping, cioè un ammodernamento dei sistemi elettrici e la sostituzione delle lampade di vecchia concezione con nuove a led. I primi tre step conclusi hanno interessato gli abitati di Marola, del Capoluogo e di Valestra. Poi sono state sostituite le caldaie più vecchie del municipio e del plesso delle scuole medie con altre più performanti.
Ma oggi questo non basta per affrontare il caro bollette, lo sottolinea il sindaco Tiziano Borghi: “I recenti e noti avvenimenti - hanno prodotto il più che raddoppiato costo delle materie energetiche e il probabile razionamento della potenza della energia elettrica che il gestore erogherà agli utenti, riduce i vantaggi raggiunti con gli investimenti effettuati e imponendo una ulteriore razionalizzazione dei consumi di elettricità da adottare immediatamente”.
Gli uffici tecnici poi provvederanno poi a redigere e comunicare un piano emergenziale per l’energia che riguarderà l’intero territorio comunale.
In attesa che si muovano governo e regione non sarebbe male che il piano di risparmio energetico venisse redatto in Unione dei Comuni e, per ciò che riguarda le regole generali, uguale per tutti. L’insieme fa la forza e questo varrebbe per tante altre cose…
Antonio D. Manini
Come sempre chiudiamo le stalle quando i buoi sono scappati…..battute a parte, abbiamo un capoluogo illuminato a giorno, partendo da un parco Matilde da fare invidia a San Siro, un uscita d emergenza alle elementari illuminata con la scuola chiusa, anche d estate, e per finire con le scuole medie illuminate….non parliamo dei riscaldamenti già accesi nelle scuole da tenere le finestre aperte
(Boh)
Un piano di risparmio energetico redatto dall’Unione dei Comuni dopo che il Vicepresidente della stessa ha dichiarato che l’Ente è a un bivio (Redacon 25/09/22) e stante la mancata presa di posizione a tale affermazione del Presidente Volpi e dei Sindaci soci??? Che valore può avere e chi lo rispetterebbe??
Selvaggia
L’Unione dei comuni può diventare credibile se coloro che la compongono ci credono dimostrando unità di intenti, se la vediamo così com’è non lo sarà mai. L’Unione sarebbe un ottimo strumento per dare forza e voce alla montagna ma se si continua a vederla come un intralcio non ha alcun scopo di esistere. Uno dei mali della nostra terra è l’aver sempre e solo guardato, e mi riferisci ai comuni, ognuno al cortile di casa propria, ognuno ai fatti suoi senza vedere il territorio montano come una sola cosa. In un mondo che cambia occorre provare a cambiare e viste le condizioni socio demografiche del nostro territorio ne avremmo bisogno.
Antonio D. Manini