Legna da ardere e pellet: cresce la richiesta e aumentano i prezzi.
Elettricità e gas sono alle stelle, l’inverno è alle porte e per contrastare il caro bollette è iniziata una corsa all’acquisto di due combustibili. Ma ecco l’amara sorpresa: i prezzi aumentano e si fa fatica a trovarli. La domanda è, infatti, aumentata notevolmente e non si riesce sempre a far fronte alle richieste.
Il pellet non è più a buon mercato, anzi, e le scorte stanno finendo e il prezzo in alcuni casi è triplicato. Un sacco di pellet è passato dai 4 ai 7 euro; qualcuno lo vende anche 10 e forse anche più.
E per la legna da ardere vale lo stesso discorso: introvabile e, in alcuni casi, a caro prezzo.
Abbiano chiesto a due imprenditori di legnami di spiegarci cosa accade: Stefano Dolci che lavora con i suoi due figli a Ventasso e Carlo Predelli di Vetto.
Entrambi sottolineano che si lavora male, raccontano la difficoltà far fronte alle richieste e confermano l’aumento dei costi.
“E’ vero che noi, per ora – ci spiega Stefano Dolci - non abbiamo riscontrato ancora grossi problemi ma la domanda è raddoppiata, pensi del 200 per cento e non riusciamo a farvi fronte. Abbiamo un quantitativo di legna massimo in magazzino, la maggior parte destinato ai nostri clienti abituali. Nessuno immaginava che saremmo arrivati a questo: abbiamo dovuto chiudere le prenotazioni già a luglio. Ora siamo costretti a rifiutare ordini perché non possiamo promettere se poi non abbiamo la garanzia di soddisfare il cliente. E così si lavora male”.
Per quanto riguarda il rincaro dei costi della legna aggiunge: “Anche noi siamo statti costretti ad aumentare il prezzo, adesso da noi è di 12 euro al quintale e 14 euro se lo consegniamo. Un rincaro, purtroppo, determinato dall’ aumento delle spese di lavorazione e mi riferisco al gasolio e all’elettricità. Abbiamo cercato di limitarci perché come noi anche i nostri clienti sono sopraffatti dalle bollette”.
Anche Carlo Predelli è tempestato di richieste a cui non riesce a far fronte: "In magazzino abbiamo la legna ordinata già da tempo dai nostri clienti e al momento non posso accettare nuovi ordini". E aggiunge "si è venuta a creare una situazione davvero assurda e per certi versi spiacevole. C' è gente spaventata, disperata".
E poi conclude: "La cosa peggiore è che c'è anche speculazione; un aumento del prezzo, purtroppo, c'è stato perchè anche per noi sono aumentate le spese di lavorazione ma c'è gente che se ne sta approfittando. Qualcuno la fa pagare anche 25 euro il quintale".