Dopo 11 anni trascorsi in Polonia, a Cracovia, decide di tornare a vivere a Vallisnera: Daniele Fiorini, sposato e con tre figli piccoli, ha deciso di ‘ripartire’ dalle sue origini.
Sei andato via 11 fa…
Si, mia moglie (ma all’epoca non eravamo ancora sposati) è polacca. Qui, nonostante avesse presentato tanti curriculum non riusciva a trovare lavoro. Così giusto per provare, lo inviò Polonia, cercavano personale che parlasse italiano. Non passarono neanche 48 ore e la chiamarono. Era una società che lavorava per easyjet. L’ho inviato anche io e partimmo per il colloquio. Siamo stati assunti entrambi.
Ma poi, in questi 11 anni sei mai tornato in Appennino?
Certo, ogni estate… fino all’interruzione forzata causata della pandemia.
Come sono stati questi anni…
A Cracovia abbiamo vissuto qualche anno, poi ci siamo traferiti in periferia. Una decisone presa anche alla facilità di poterci spostare con i mezzi di trasporto. Siamo stati bene e il lavoro non è mancato, anzi.
Raccontaci come va il ‘mondo’ del lavoro a Cracovia…
In Polonia sono più avanti rispetto all’Italia. Ai giovani per esempio, propongono partite Iva vantaggiose. E poi, se conosci le lingue un lavoro lo trovi sicuro, anche perché lì ci sono tante multinazionali. E assumono. Anche lo smart working è riconosciuto in molti settori. Invece vedo che qui in Italia fa ancora fatica a decollare.
E proprio la conoscenza di altre lingue ti ha aiutato a migliorare sempre di più…
Si, conosco l’inglese, il polacco e un po’ lo spagnolo: questo mi ha permesso di cambiare anche lavoro e avere sempre buone opportunità.
E allora perché andare via?
Finchè eravamo solo in due andava tutto bene, poi sono arrivati i bambini e sono cambiate le nostre priorità.
In che senso?
Qui c’è una vita più calma, l’aria pulita. Non sono decisioni semplici, ogni tanto sì ci pensavo, anche se lì stavamo bene. Oggi, se ti danno la possibilità, puoi lavorare da qualsiasi 'posto' e questo ti aiuta a fare diverse valutazioni.
Poi cosa è successo?
Dopo due anni finalmente siamo ritornati, a Natale e poi per le vacanze estive; non lo so neanche io per la verità ma ho detto a mia moglie ‘ma perché non restiamo? E l’abbiamo fatto davvero.
Vivere in Appennino dopo 11 anni di assenza... come va?
Siamo qui da luglio. Non vedo un grosso cambiamento rispetto al passato e con dispiacere noto che alcune cose sono anche peggiorate. In tanti hanno disatteso le promesse fatte per migliorare il territorio. Non si può neanche più nascere.
In che senso?
Mi riferisco alla chiusura del punto nascita di Castelnovo. Comunque se già prima non c’erano grosse opportunità per svagarsi, opportunità per i giovani, adesso è anche peggio. Un po’ si cerca di ovviare con questi ‘bonus’ per provare a ‘riportare’ i giovani in montagna, ma secondo me non basta. Ma sono fiducioso.