Home Diocesi ne' Monti Il 29 Settembre ricordiamo a Roncroffio le vittime dell’eccidio

Il 29 Settembre ricordiamo a Roncroffio le vittime dell’eccidio

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Riceviamo e pubblichiamo

 


Zona Pastorale di Felina
25.09.2022 -
Domenica XXVI del Tempo Ordinario (Anno C)


Introduzione alle Letture

Prima Lettura: Am 6,1a.4-7:
Il profeta denuncia le malefatte dei dissoluti e la punizione divina.

Salmo Responsoriale: Sal 145,7; 8-9a; 9bc-10:
Il salmista narra la benevolenza di Dio verso i poveri.

Seconda Lettura: 1Tm 6,11-16:
L’apostolo fa un invito pressante a Timoteo, perché
«combatta la buona battaglia della fede».

Vangelo Lc 16,19-31:
L’evangelista tiene a sottolineare il capovolgimento
dei valori da parte di Dio.


 

Calendario settimanale

Da sabato 1 ottobre la Santa Messa delle ore 16,30
ritornerà ad essere celebrata a Felina (chiesa parrocchiale)
e indirizzata in modo particolare ai ragazzi del catechismo.

Sabato 24 settembre
Convocazione ecclesiale in apertura del nuovo anno pastorale
Mons Giacomo Morandi presenta gli orientamenti pastorali
Cattedrale Santa Maria Assunta di REGGIO EMILIA
Ore 16,00 Accoglienza 16,30 Presentazione 17,15 Santa Messa

Domenica 25 settembre Domenica XXVI
Giornata del migrante e del rifugiato

Lunedì 26 settembre
Ore 20,30 In parrocchia a Felina
Ci incontriamo per ideare il nuovo numero del Bollettino Parrocchiale

Martedì 27 settembre
Ore 20,30 In chiesa a Felina
Incontro con i genitori dei ragazzi di III Elementare.

Giovedì 29 settembre Santi Michele Gabriele Raffaele
Ore 18,30 Santa Messa alla chiesa di Roncroffio
Nel ricordo delle vittime dell’eccidio

Domenica 2 ottobre Domenica XXVII
A Gatta SAGRA, Festa della Madonna del Rosario

 

La Caritas abbisogna di: olio di oliva e di semi.


 

Un racconto per l’anima

L’eremita e l’angelo

Un santo eremita vide nel sogno un giorno un angelo. Aveva in una mano una torcia accesa, nell’altra un secchio pieno d’acqua e gli domandò:
— Angelo del cielo, che vuoi tu dirmi? Perché tieni in mano una fiaccola accesa e un secchio d’acqua?
Rispose l’angelo:
— Con la fiaccola vado a bruciare la tua poltrona in paradiso; con l’acqua vado a spegnere le fiamme del possibile posto in inferno.
Domandò ancora l’eremita:
— E perché vuoi togliermi la gioia del paradiso e la paura dell’inferno?
Concluse l’angelo: — Per vedere se il tuo amore per Dio è vero! Se tu ami Dio e lo servi per interesse, per avere il paradiso o per la paura, per sfuggire l’inferno: il tuo certamente non è vero amore!


 

Lettera enciclica Fratelli tutti
del Santo Padre Francesco
sulla fraternità e l'amicizia sociale

Capitolo primo: le ombre di un mondo chiuso

“Aprirsi al mondo” è un’espressione che oggi è stata fatta propria dall’economia e dalla finanza. Si riferisce esclusivamente all’apertura agli interessi stranieri o alla libertà dei poteri economici di investire senza vincoli né complicazioni in tutti i Paesi. I conflitti locali e il disinteresse per il bene comune vengono strumentalizzati dall’economia globale per imporre un modello culturale unico. Tale cultura unifica il mondo ma divide le persone e le nazioni, perché «la società sempre più globalizzata ci rende vicini, ma non ci rende fratelli». Siamo più soli che mai in questo mondo massificato che privilegia gli interessi individuali e indebolisce la dimensione comunitaria dell’esistenza. Aumentano piuttosto i mercati, dove le persone svolgono il ruolo di consumatori o di spettatori. L’avanzare di questo globalismo favorisce normalmente l’identità dei più forti che proteggono sé stessi, ma cerca di dissolvere le identità delle regioni più deboli e povere, rendendole più vulnerabili e dipendenti. In tal modo la politica diventa sempre più fragile di fronte ai poteri economici transnazionali che applicano il “divide et impera”. La fine della coscienza storica . Per questo stesso motivo si favorisce anche una perdita del senso della storia che provoca ulteriore disgregazione. Si avverte la penetrazione culturale di una sorta di “decostruzionismo”, per cui la libertà umana pretende di costruire tutto a partire da zero. Restano in piedi unicamente il bisogno di consumare senza limiti e l’accentuarsi di molte forme di individualismo senza contenuti. In questo contesto si poneva un consiglio che ho dato ai giovani: «Se una persona vi fa una proposta e vi dice di ignorare la storia, di non fare tesoro dell’esperienza degli anziani, di disprezzare tutto ciò che è passato e guardare solo al futuro che lui vi offre, non è forse questo un modo faci-le di attirarvi con la sua proposta per farvi fare solo quello che lui vi dice? Quella persona ha bisogno che siate vuoti, sradicati, diffidenti di tutto, perché possiate fidarvi solo delle sue promesse e sottomettervi ai suoi piani. È così che funzionano le ideologie di diversi colori, che distruggono (o de-costruiscono) tutto ciò che è diverso e in questo modo possono dominare senza opposizioni. A tale scopo hanno bisogno di giovani che disprezzino la storia, che rifiutino la ricchezza spirituale e umana che è stata tramandata attraverso le generazioni, che ignorino tutto ciò che li ha preceduti».


 

Per pregare con il Vangelo della prossima Domenica

 

Domenica XXVII del Tempo Ordinario (Anno C)
2 Ottobre 2022
Vangelo secondo Luca (Lc 17,5-10)

In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sèrvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare».

 

 

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