Il terremoto che ha scosso la giunta di Carpineti ha lasciato interrogativi nella minoranza.
"Nell’ultimo consiglio comunale abbiamo appreso delle dimissioni degli assessori Costi e Lugli, due pezzi importanti dell’amministrazione Borghi. Se l’addio dell’assessore Costi, una delle fondatrici del gruppo che governa Carpineti, è comprensibile e motivato da questioni personali, quello del suo collega di giunta arriva più inaspettato. In consiglio sono state date spiegazioni solo sull’uscita dell’assessore Costi, mentre scopriamo oggi sulla stampa che è stato il sindaco a chiedere il passo indietro di Lugli, senza che sia specificato il motivo", così Carpineti Civica di Patrick Fogli interviene sulle dimissioni dei due assessori.
Quelle che infatti sembravano dimissioni inaspettate hanno trovato spiegazione in una dichiarazione rilasciata dallo stesso sindaco Borghi a Il Resto del Carlino di Reggio Emilia: "È vero che alla presenza del gruppo consiliare di maggioranza ho chiesto all'assessore Lugli di fare un passo indietro. Per me significava lasciare le deleghe dell'assessorato e restare come consigliere. Lui invece di passi indietro ne ha fatti due, ha dato le dimissioni da assessore e da consigliere, francamente non me l'aspettavo".
"L’assessore Lugli è stato il consigliere più votato alle scorse elezioni, - continua Carpineti Civica - decisivo per la vittoria, con deleghe importanti e fondamentali per il nostro territorio: attività produttive, commercio, cultura, scuola, agricoltura, lavoro. Settori in cui non ha operato con perizia, ma a nostro giudizio in modo del tutto insufficiente, quasi impalpabile. Per due volte abbiamo richiesto le sue dimissioni in consiglio comunale, invitando il sindaco a togliergli le deleghe".
"Ora - si legge ancora nella nota - anche il sindaco ha riconosciuto quello che per noi era chiaro da tempo. È stato un grave errore assegnargli tutti quegli incarichi, un errore che andrebbe spiegato al consiglio comunale e a cui bisognava porre rimedio molto prima. Non possiamo quindi che esprimere soddisfazione politica per il suo addio e sperare che chi gli succederà avrà un atteggiamento diverso nei confronti del mandato che andrà a ricevere. Resta il dato politico di una giunta che perde molto più di due assessori e che va ricostruita a poco più di un anno e mezzo dalle elezioni (e chissà che le elezioni future non abbiano avuto un ruolo in quanto accaduto), con le sfide che ancora attendono il nostro comune e su cui continueremo a vigilare con l’attenzione e la trasparenza che abbiamo sempre utilizzato in questi anni".
E conclude: "Quando nacque Carpineti Civica ci fu chi scrisse che la divisione della minoranza era la dimostrazione che saremmo stati dei pessimi amministratori. Ci piacerebbe sapere cosa pensa chi scrisse allora (e chi ci mise la faccia e chi promosse il pezzo presso gli organi di stampa) di quello che è accaduto in questi mesi alla maggioranza".
In comuni di montagna costituiti da quattro gatti sarebbe utile anche non litigare con beghe da cortile.
SC