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Scuola: necessità, bisogni, situazioni da migliorare e problemi da risolvere

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Mancano poco all’avvio dell’anno scolastico e il ‘mondo’ della scuola è sotto i riflettori. Sono tante le criticità da risolvere, quali la sicurezza e l’uso delle mascherine e i tagli del personale. Una situazione di incertezza che al momento sembra non ricadere sulle scuole dell’Appennino reggiano, dove però non mancano preoccupazioni: qui c’è da fare i conti con il calo demografico e la mancanza di fondi per assumere gli insegnanti di sostegno.

Abbiamo chiesto a Sara Signorelli, dirigente dell’Istituto comprensivo Casina e Carpineti di illustrarci lo ‘stato di salute’ del plesso scolastico.

Dottoressa Signorelli, appurato che al momento i tagli che investono il personale scolastico non vi coinvolgono, avete comunque delle criticità da affrontare…

Specifico innanzitutto che la gestione dell’organico nelle scuole è una procedura particolarmente complessa che inizia nel mese di febbraio al termine delle iscrizioni e che segue precisi indicatori numerici previsti da un DPR del 2009. Negli ultimi due anni poi, vista l’emergenza sanitaria, le scuole avevano potuto usufruire di un organico aggiuntivo il famoso “organico-covid” assunto a tempo determinato per supportare quelle necessità organizzative imposte dalla sanificazione e dal distanziamento. Al momento non si prevede una conferma di questo personale aggiuntivo. La mancanza di questo personale comporterà certamente dei problemi sia a livello didattico che organizzativo

Al momento per noi la prima emergenza è data dal fatto che iniziamo a fare i conti con le conseguenze del calo demografico e questo è purtroppo un dato di fatto. Siamo preoccupati. Le faccio un esempiomentre abbiamo confermato il numero di classi della scuola primaria e dell’infanzia, abbiamo potuto formare solo 3 classi prime nei due plessi di secondaria a causa di ‘numeri’ troppo bassi.

Le scuole di montagna hanno delle deroghe per la formazione delle classi

Sì, essendo comuni afferenti all’Area Montagna e quindi a bassa densità demografica, bastano 10 alunni per formare una classe, questo permette ad un territorio come Casina e Carpineti, di avere una gestione della scuola che può godere di maggiori vantaggi ed essere di qualità. Negli ultimi due anni, per esempio, sono stati fatti enormi investimenti sulle strutture tecnologiche e sugli ambienti di apprendimento. Ed è poi notizia di questi giorni che arriveranno altri finanziamenti per migliorarli ancora. Rimane però, e questa è una seconda emergenza, una difficoltà a reperire fondi per ampliare le attività didattiche sia di recupero che di potenziamento. Attività che se svolte in orario pomeridiano potrebbero essere di grande aiuto anche per le famiglie. Allo stato attuale però ritengo che la vera emergenza sia riuscire ad avere docenti di sostegno specializzati che permettano una reale inclusione per i bambini con disabilità che devono essere seguiti adeguatamente, per farlo occorrono le giuste risorse.

Ci spieghi meglio…

Riteniamo, sia io come dirigente ma anche gli insegnanti e le famiglie, che la carenza del personale di sostegno sia ormai un fenomeno strutturale dovuto a diversi fattori: innanzitutto alla difficoltà che hanno il sistema sanitario e l’Inps di redigere le certificazioni per la legge 104 in tempi congrui, poi le certificazioni che giungono dopo il mese di ottobre permettono di ottenere risorse di organico solo per l’anno successivo. Ma ciò che affligge tutte le scuole è l’assegnazione di risorse orarie sempre inferiori alle necessità di questi bambini e ragazzi. Ad oggi abbiamo  diversi bambini in attesa di portare a termine il percorso diagnostico e un numero di insegnanti inferiori alle necessità.

Ha citato prima le difficoltà organizzative a che cosa si riferisce esattamente

Garantire la sorveglianza, l’apertura e la pulizia di 10 plessi, molti funzionanti fino alle ore 16,00 -16,30 richiede un significativo impegno del personale ausiliario, il cui aiuto è indispensabile anche per supportare l’attività educativa e didattica. Abbiamo  17 collaboratori scolastici, un numero appena sufficiente a coprire tutte le necessità.  Sempre più onerosa è poi la gestione amministrativa: oggi le segreterie delle scuole sono chiamate ad affrontare una complessità difficilmente immaginabile dall’esterno, che richiede un’accurata formazione e alte competenze in particolare nella gestione dei progetti europei e ministeriali che permettono di disporre delle risorse per gli investimenti.

Quindi è ancora emergenza…scuola

Mah … no… Vorrei abolire questo termine portatore di ansia e di fragilità. Preferisco parlare di necessità, di bisogni, di situazioni da migliorare e di problemi da risolvere. Essere sempre in emergenza fa perdere il filo del progetto che si vuole realizzare. Preferisco concludere con una nota di ottimismo. Abbiamo ottime e belle scuole con insegnanti preparati e motivati e quest’anno grazie all’impegno dell’Ufficio Scolastico Provinciale, di quello Regionale e al piano di assunzioni degli ultimi anni partiremo con quasi tutti i docenti già assegnati alle classi!

Per il resto ce la faremo perché la scuola è fatta di persone che amano il loro lavoro e agiscono con professionalità.