Nel nostro appennino c’è un posto dove negli ultimi anni sono stati fatti sforzi significativi per costruire una nuova identità in grado di riqualificare e rendere unica la proposta attrattiva turistica. Un posto dove una parte di popolazione si è rimboccata le maniche per cercare di contrastare con i pochi mezzi a disposizione l’abbandono di un territorio colpito fortemente dal fenomeno dello spopolamento.
Si tratta del paese di Ligonchio, una volta caratterizzato da un significativo slancio industriale dovuto alla costruzione della centrale idroelettrica, ma che poi nel corso dei decenni ha dovuto fare i conti con quelle che sono le problematiche ormai comuni a tutta la dorsale appenninica, ma che qui forse, hanno avuto un impatto ancora più drammatico.
Oggi Ligonchio conta in pieno inverno poco più di una sessantina di abitanti e le attività commerciali e produttive si contano davvero sulle dita di una mano. Gli interventi che sono stati realizzati dalla comunità nel contesto ligonchiese in questi anni e che hanno contribuito a rendere più attrattivo il territorio sono la Big Bench, la cornice panoramica, la riqualificazione del bivacco in località il Piano (con l’opera di Roberto Ciredz) e le installazioni dell’artista di fama mondiale Robert Gligorov.
Ed è in questo contesto che nel 2010, dalla volontà di alcuni giovani, è nato il progetto “Ostello dei Balocchi” che ad oggi è l’unica struttura all’interno del territorio della Riserva MAB Unesco a proporre un ricco calendario di iniziative per famiglie e bambini caratterizzato dall’utilizzo degli asini e che da qualche anno ha ottenuto un importante riconoscimento, diventando Centro di Educazione Ambientale ufficiale della Legambiente.
Negli ultimi due anni, insieme ad alcune realtà territoriali è stato tra i principali protagonisti del progetto “REinVenta: Laboratorio di comunità d’Appennino” finanziato dalla fondazione Manodori che mette al centro le comunità periferiche dell’Appennino reggiano, aspiranti protagoniste di un territorio caratterizzato da bassa densità abitativa, economicamente fragili e vulnerabili dal punto di vista sociale. L’Ostello dei Balocchi, si è occupato di realizzare e rendere fruibile un percorso artistico in natura, in continua fase di rigenerazione (Ravin’art) all’interno del Parco della Ravinella che sorge nelle immediate vicinanze dell’Atelier delle Acque e delle Energie.
Oggi il parco artistico della Ravinella conta l’installazione di tre opere d’arte in grado di stimolare riflessioni su temi importanti come il rapporto tra uomo e ambiente, l’inclusione e la partecipazione comunitaria con un occhio di riguardo alle nuove generazioni di Ventasso che rappresentano il futuro del territorio e la garanzia di sopravvivenza dello stesso.
Ciascuna di queste opere nasce da un processo di condivisione che pone l’artista in relazione con il contesto, con le persone, le loro visioni, storie ed idee. La poetica dell’artista si frammenta per lasciare spazio ad una processualità collettiva, creando nuove modalità di valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio culturale, nuovi spunti di conoscenza e di interpretazione dell’immaginario visivo.
Ravin’Art non è solo un percorso espositivo site specific, ma è il risultato di una serie di azioni attuate a livello socio- relazionale che raccontano di partecipazione giovanile, inclusione, ambiente e sfumature di comunità.
Dal 2015 l’Ostello dei Balocchi è entrato a far parte del programma Erasmus+ finanziato dalla Comunità Europea, portando sul territorio ad oggi circa 700 giovani provenienti da diversi paesi europei, attraverso l’organizzazione di scambi giovanili (Youth exchanges) che hanno affrontato tematiche come la partecipazione giovanile stimolata attraverso l’arte, l’imprenditoria sociale in ambito rurale, diritti umani, ambiente, abbandono e spopolamento territoriale ed educazione ambientale come strumento utile allo sviluppo di proposte turistiche sostenibili. Nel 2020 proprio per questo particolare impegno l’associazione ha ricevuto durante l’assemblea costituente dell’Area Mab Appennino che si è svolta all’Università di Parma, il riconoscimento “I-Care Appennino”.
In questi giorni si svolge lo scambio giovanile “S.T.A.Y. Sustainability and Trasformation through Activation of Youths” che vede coinvolti 35 giovani tra i 18 e i 25 anni provenienti da Italia, Germania, Spagna, Croazia e Lettonia che staranno sul territorio fino al 5 settembre. Oltre a conoscere la comunità ospitante e le eccellenze di questo angolo di appennino, lavoreranno assieme all’artista sardo Roberto Ciredz alla realizzazione della quarta opera del parco artistico che verrà inaugurata domenica 4 settembre con ritrovo alle ore 10,00 a Ligonchio, presso la sede del Parco Nazionale. Sarà questa l’occasione per i giovani dell’Ostello dei Balocchi di accompagnare, chi vorrà partecipare, in una visita guidata al parco della Ravinella e di raccontare l’esperienza che il gruppo di partecipanti europei ha vissuto in questa settimana.
L’appuntamento è consigliato in particolar modo alle famiglie con bambini e a tutti quelli che vogliono scoprire più da vicino questa bella
iniziativa. Ravin’Art continuerà nel tempo e nello spazio attraverso le persone, le realtà e le esperienze che vorranno entrare a far parte di
questo processo di crescita collettiva. Si può anche effettuare una visita virtuale al parco attraverso il seguente link https://ravinart.wordpress.com/