Home Cultura Elda racconta: Ieri

Elda racconta: Ieri

181
8

Parliamo ancora di ieri, della sua miseria e della sua ignoranza e non venitemi a dire che una volta si stava meglio di adesso.

Nelle famiglie nascevano molti figli, anche se poi non sapevi cosa dare loro da mangiare. Ricordo benissimo questo nugolo di bambini che giravano per le strade dei paesini della nostra montagna, con la testa che pullulava di “pidocchi”, giacchette striminzite con l’orlo delle maniche che non arrivavano a coprire i polsi, ma nero e lucido, perché veniva usato per pulirsi il moccolo, calzoni sotto al ginocchio ornati da strappi e macchie e a chi andava bene lunghe pezze di colore diverso.

E le bimbe? Con lunghe trecce aggrovigliate, che puzzavano di petrolio non c’era tempo per pettinarle ogni giorno oppure rapate a zero per combattere il pidocchiume, con gonne leggere o troppo lunghe o troppo corte, poi a tutti indistintamente ai piedi “du ciupè” cioè zoccoli con suola di legno e tomaia di cuoio bella dura, anche belli lunghi che dovevano durare durante la crescenza. Queste bimbe poi verso gli undici, dodici anni venivano spedite nelle grandi città, Milano, Genova, dove certi signori ne facevano richiesta perché bisognosi di una “donna” di
servizio. Ste bimbe partivano con un gran cartello attaccato al collo scritto in stampatello maiuscolo dal parroco con su il nome della famiglia che l’aveva richiesta e l’aspettava in stazione. Certe poi si trovavano in una casa che non aveva neanche una stanza in più, perciò la facevano dormire nella vasca da bagno con una coperta imbottita per materasso che la mattina dovevano lasciare libera molto presto, questi “signori” le facevano alzare in malo modo perché il bagno serviva loro, questo me lo hanno raccontato le stesse donne anni fa. Questo durava fin che una compaesana più grande e più scaltra non trovava loro un’altra sistemazione.

Torniamo a questi bambini, sì le donne quando si sposavano, sapevano che il loro compito principale era quello di mettere al mondo dei figli. Queste povere donne invecchiavano presto deformate dalle troppe gravidanze, dal lavoro e dalle privazioni, la pelle del viso non curata si raggrinziva presto arsa dal sole e dal vento. Quante mamme se ne sono andate molto giovani, mettendo al mondo un figlio, che magari era l’ultimo della covata, ma venivano subito rimpiazzate da qualche matrigna, che accettava il compito pur di non rimanere zitella.

Poveri bimbi e povere donne non erano padrone di niente erano solo serve in casa propria, erano le prime ad alzarsi e le ultime ad andare a dormire, con la speranza che il marito non si svegliasse in quel momento. Io stessa ho conosciuto signore che mi raccontavano questo e signore anziane che aspettavano con ansia che il marito si recasse al mercato, per cucinarsi in fretta una “mistocca” che era una specie di ciambella, per poi nasconderla in mezzo alla biancheria per mangiarne ogni tanto una fetta assieme al figlio più piccolo che manteneva il segreto.

Erano questi i tempi migliori?

Non dico che in tutte le famiglie fosse così, ma erano molto pochi quelli che si sposavano per amore per la maggior parte era una sistemazione “un cumbinoss” combinato dagli amici o dai parenti della coppia, che molte volte volevano riunire i terreni divisi in passato, per questo esistevano molti matrimoni fra consanguinei se poi erano cugini di primo grado chiedevano il permesso dei vescovi che dietro una lauta mancia lo concedevano. Non sto parlando della mia generazione (forse qualche mosca bianca c’è stata anche lì), ma parlo delle donne che ci hanno preceduto.

Forse per questa ragione l’emancipazione della donna si è spinta oltre un certo confine che avendolo oltrepassato non esiste più, ma anche in questo modo il mondo della donna non è cambiato un gran che, quante donne, quante mamme vengono ammazzate al giorno d’oggi, questo femminicidio ci viene proposto giornalmente. L’uomo si sente ancora il padrone della donna come se questa fosse un oggetto di sua appartenenza, che quando non va più bene te ne sbarazzi. Quanti secoli dovranno passare, perché questo modo di pensare si modifichi totalmente?

L’uomo molto giovane con figli piccoli, non è più “l’uomo”, personalmente lo vedo molto debole, quasi smarrito, non ha più un ruolo ben preciso nella famiglia, non sa più se è un papà o un mammo, e suoi figli crescono più smarriti e deboli di lui, sono intelligenti e bravi, ma cresciuti con l’abito firmato, le merendine, un sì a ogni loro richiesta, senza voler parlare della tecnologia che fa vedere loro lucciole per lanterne, al primo ostacolo che incontrano si arrendono.

L’esperienza mi dice che indietro anche di un solo passo non si torna, ora mi voglio rivolgere a questi uomini e a queste donne: “Voi uomini, amate e rispettate le vostre donne, le madri dei vostri figli, mettetevi in testa che non è la vostra schiava se le darete tanto amore resterà felicemente al vostro fianco, ricordatevi che il matrimonio non è un divano su cui adagiarsi, ma è solo un inizio è come una lampada che per restare accesa ha bisogno di essere alimentata, se viene a mancare l’olio piano piano si spegne.

Voi donne, non dovete tornare indietro nel tempo, ma adesso fermatevi, avete ottenuto tutto ciò che c’era da ottenere, non dovete assolutamente prendere voi il posto dell’uomo di una volta, se allora sbagliava lui, adesso sbaglierete anche voi se vorrete emularlo. Siate donne sempre, state vicine e amate i vostri uomini e i vostri figli che hanno bisogno di una mamma amorosa e di un padre sereno che sappia insegnare loro l’educazione e il rispetto verso se stessi e verso gli altri. Tutte cose che si imparano soprattutto in famiglia e ricordatevi, sia che
indossiate una divisa, o un camice, o guidate un tir, o siate chine su un macchinario di qualche fabbrica, il ruolo della mamma è il più bello che esista, dedicate a questo il maggior tempo che potete”.

Elda Zannini

8 COMMENTS

  1. Grazie Elda di questa ancora bella testimonianza della vita di un tempo; anche da mia nonna e mia zia avevo sentito questi racconti, che suonano molto crudi, ma erano la realtà nei tempi passati. Sarebbe interessante se riuscisse a raccogliere queste memorie in un libro.

    Rosaria Zini

    • Firma - Rosaria Zini
  2. Cari signori e signore….non vedo nemmeno un commento…quando si parla di cose serie.Per le lamentele invece sempre pronti.

    bellissimo articolo, complimenti .pieno di profondi concetti essenziali per portare avanti una Famiglia.

    paolo

    • Firma - paolo
  3. Sì so questi racconti dalle mie nonne e dalle mie zie di un tempo… però ieri come oggi c’erano donne forti, che pretendevano il giusto rispetto e lo ottenevano da mariti e da parenti acquisiti o meno…a volte tocca a noi donne pretendere il rispetto e rispettare a nostra volta, altrimenti possono cambiare i tempi e le condizioni economiche e non …ma non si va da nessuna parte.

    MB

    • Firma - MB
  4. Sono solo una narratrice per scrivere un libro dovrei cadere nell’invenzione,
    parte dei miei scritti sono già usciti in una 1° raccolta la 2° uscirà verso la fine di settembre, dove li ritroverete senza “autocensura”. Grazie di cuore a tutti.

    EldaZannini

    • Firma - EldaZannini
  5. Bellissima fotografia dei tempi andati e dei tempi moderni, geniale e illuminante poi, l’accostamento tra uomini di una volta e donne d’oggi.
    La confusione dei ruoli crea confusione nel mondo….

    Ivano Pioppi

    • Firma - Ivano Pioppi