Riceviamo e pubblichiamo
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Tutti sappiamo che sono molti gli studenti universitari della nostra montagna, con i ragazzi delle nostre zone che spesso devono scegliere tra numerose ore di viaggio o il trasferimento in una grande città che gli permetta di frequentare le lezioni. Queste due alternative però presentano entrambe degli svantaggi, la maggior parte dei quali sono arrivati alla loro massima espressione dopo la pandemia.
Se ad esempio si prendono in considerazione gli studenti che hanno iniziato la loro carriera negli atenei nell’autunno del 2021, bisogna sottolineare come questa categoria sia stata profondamente colpita dal disordine nazionale che ha colpito la situazione degli affitti nelle grandi città universitarie. Infatti, con il ritorno alle lezioni in presenza, le persone in cerca di un alloggio sono raddoppiate rispetto agli anni passati a frequentazione regolare, mettendo le agenzie immobiliari o i privati proprietari di appartamenti nella posizione di poter scegliere direttamente i loro affittuari tra decine di domande. La diretta conseguenza di una situazione del genere è un’esplosione del mercato immobiliare, che è arrivato a proporre prezzi insostenibili per appartamenti o anche singole stanze al limite del vivibile.
Questa problematica fortunatamente non è passata inosservata, ma anzi è presto diventata un tema di interesse nazionale che si spera verrà risolto il più presto possibile, magari con una regolamentazione che limiti gli eccessi in un ambito sicuramente poco controllato. Sono proprio gli affitti così alti che spesso allontanano i ragazzi dalla carriera universitaria, soprattutto se l’alternativa sarebbe farsi tutti giorni almeno tre ore di viaggio solo per assistere alle lezioni. In più, bisogna tenere in considerazione la volontà da parte della maggioranza dei rettori delle università italiane di tornare alla frequentazione degli insegnamenti esclusivamente in presenza; una scelta, questa, che peggiorerebbe ancora di più la situazione.
Elia Biavardi, studente universitario
Sono molto scettico sulle iniziative che verranno assunte, se verranno assunte, da Governo ed Enti territoriali. Questo, comunque, è un tema di cui si deve parlare, perché tutti sappiamo che un ragazzo della montagna si laurea due volte: la prima per i meriti di studio e la seconda per la fatica immane che gli significano i trasferimenti, avanti e indietro, nel corso dei semestri.
La mia esperienza non si presterà a fungere da esempio per nessuno, tuttavia a un “immaginario compaesano” sento fortemente di consigliare questo: muoviti per tempo e, soprattutto, affidati a professionisti qualificati che sappiano offrire quel minimo di garanzia contro la speculazione selvaggia dei piccoli e grandi proprietari. Abbi il coraggio di confrontare le offerte e di valutare tutte le spese, il profilo degli eventuali coinquilini e la vivibilità del quartiere. Il compenso di un agente immobiliare mediamente bravo ti peserà meno di una sopravvivenza difficile o di un contratto da aguzzini!
Gianmaria Bianchi